giovedì 9 febbraio 2012

pc 9 febbraio - Giorgio e Tobia No Tav in lotta - lettera dal carcere


Straordinari compagni, Giorgio e Tobia, che hanno protestato per le condizioni dei detenuti. Come risposta Tobia è stato trasferito al carcere di Cuneo. Ma la lotta non si ferma.
Perché la GENEROSITA' NON SI PROCESSA e chi lotta per un mondo migliore, NON SI ARRESTA!
No Tav
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Giorgio e Tobia - Lettera dal carcere


Torino
A tutti i compagni/e

Vogliamo farvi sapere
che ieri, mentre si svolgeva il concerto davanti al carcere, noi abbiamo dato corso a una protesta contro le pesanti condizioni di agibilità interna.
Al detenuto spettano,per disposizione ministeriale, 4 ore d’aria. In più sono concesse 2 ore di
socialità, in cui i detenuti dovrebbero, appunto, socializzare tra loro.
Fino a poco tempo fain queste ore venivano aperte le celle e si poteva passeggiare nel corridoio o,
volendo, entrare in un’altra cella. Ultimamente ci fanno uscire e, dopo unquarto d’ora, ci fanno entrare nelle celle in cui vogliamo stare.
In questi giornid’emergenza freddo è impossibile uscire all’aria anche perchè i cortili sono
invasi dalla neve e non si sono attrezzati con scarpe adatte. Se non vaiall’aria ti obbligano a stare chiuso in cella.
Ieri sera, nellanostra sezione le condizioni sono state inasprite. Invece di aprire tutte le
celle contemporaneamente venivano aperte una alla volta, ti portavano alla cella che volevi e ti richiudevano nuovamente.
Quando ci hannoaperto noi (Tobia e Giorgio) siamo rimasti in corridoio rifiutando di farci
nuovamente rinchiudere. Allora han provato a metterci contro gli altri, dicendoche fino a quando noi eravamo in corridoio non avrebbero più aperto a nessuno.
Dopo esserci consultati con gli altri detenuti, abbiamo deciso di non desistere.
Dopo un po’ diminacce, hanno chiamato la squadretta, composta da mezza dozzina di agenti
nerboruti, con il chiaro intento di intimidirci. Al nostro netto rifiuto di rientrare in cella, ci hanno presi di peso e sbattuti dentro, senza però usare
violenza.
Dopo una decina diminuti siamo stati convocati dal Direttore che, con modi gentili e molto
paternalismo si lamentava che era la terza protesta di questo tipo che avevano
messo in atto.
Noi, dopo aver precisato che non volevamo favori ne privilegi personali, abbiamo presentato a
nome di tutti i detenuti della sezione una serie di richieste di agibilità minima.
Il direttore ha
risposto che ci avrebbe riflettuto sopra e ci avrebbe fatto sapere.
Adesso stiamovalutando il da farsi.
Come i banchieri cercano di far pagare la crisi ai lavoratori, in carcere si cerca di far pagare
il sovraffollamento ai detenuti. Vengono progressivamente ridotte le dotazioni (detersivi, carta igienica, ecc.) e, con la scusa di maggiori difficoltà di gestione, gli spazi di agibilità.

La lotta non si fermerà.


i Detenuti del 26 Gennaio 2012
Giorgio e Tobia
Carcere Lorusso e
Cutugno
Via Pianezza 300 -
TORINO

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