Gasparri invoca un altro "7 aprile"
"Salvare l'Italia da stagione di terrore"Il capogruppo dei senatori del Pdl dopo le polemiche seguìte alla scarcerazione dei ragazzi fermati il 14 dicembre a Roma. Ricorda la "retata" del 1979, quando finirono in manette persoe accusate a vario titolo di appartenere all'eversine dell'epoca, fra cui Toni Negri. "Serve una decisa azione preventiva, la sinistra parla di infiltrati per coprire i violenti"
ROMA - "Invece delle sciocchezze che vanno dicendo i vari Cascini e Palamara, qui ci vuole un sette aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1978 in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo". Così il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparro, in merito alle polemiche seguìte alla scarcerazione dei ragazzi fermati lo scorso 14 dicembre durante gli scontri a Roma. Il 7 aprile del 1979 (e non 1978, come erroneamente ricorda Gasparri) fu il giorno in cui, con un'enorme retata, le forze dell'ordine arrestarono diverse persone, prevalentemente legate a Autonomia operaia, accusate a vario titolo di appartenere alle frange dell'eversione. Fra gli arrestati c'era anche Toni Negri, accusato di essere il capo delle Brigate rosse.
"Qui - osserva Gasparri - serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie. Per non far vivere all'Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza. Chi protesta in modo pacifico e democratico - conclude Gasparri - va diviso dai vasti gruppi di violenti criminali che costellano l'area della sinistra. Solo un deciso intervento può difendere l'Italia".
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