l’incontro di ieri, 21 dicembre, al Ministero dello Sviluppo Economico
tra il Ministro Romani e aziende e sindacati (senza operai tra i piedi…) le
“parti” si sono dette, chi più chi meno, “soddisfatte” delle “manifestazioni di
interesse” di diversi padroni, non solo di fabbriche che producono autoveicoli
e prodotti annessi, ma anche altri definiti complementari, compreso studi
cinematografici!
Un bel film, quindi, per fare una battuta, se non fosse che gli operai di
Termini Imerese staranno ancora in cassa integrazione per tutti i giorni delle
feste, riprenderanno per un breve periodo dal 9 gennaio e torneranno a
singhiozzo, a partire da fine gennaio e poi per tutto l’anno, in cassa
integrazione, con un misero salario, quindi, senza alcuna altra integrazione,
come purtroppo sta succedendo ad altri operai dell’industria.
E gli operai dovrebbero pure ringraziare per il “lavoro svolto”? “Manager” e
politici che per anni li hanno sfruttati e adesso si preoccupano di salvare
almeno la faccia (e provare a salvaguardare un discreto bacino elettorale…).
Sulla “short list” presentata da Invitalia, i sindacati si sono detti anche
cauti e quello più cauto di tutti è stato il segretario della Cisl, Bonanni,
che per fare bella figura e far capire che conosce i suoi polli, dice che non
deve succedere che questi “imprenditori” debbano venire qui per prendere i
soldi pubblici (praticamente quello che gli hanno permesso di fare in tutti
questi anni), ma devono investire i propri.
La “filosofia” di Bonanni si completa con la sua convinzione che per risolvere
il problema dell’industrializzazione del sud bisogna mettere in campo una
politica capace di attrarre gli investimenti; e come si fa ad attrarre
investimenti? I padroni, si sa, sono attratti dai profitti, meglio se sono
tanti e veloci, se pagano poche tasse o meglio niente, e non devono avere a che
fare con operai che pretendono diritti, esattamente quello che vuole
Marchionne! Bonanni infatti ha firmato l’accordo per Pomigliano e si accinge a
firmare quello per Mirafiori…
La Fiom, purtroppo, invece di prendere seriamente atto della gravissima
situazione in corso, non solo non dice niente di nuovo, ma rilancia con la
marcia! Invece di fare autocritica su una necessaria manifestazione nazionale a
Termini nei tempi giusti, per chiarire subito al padrone che si doveva
aspettare una buona resistenza e poi un vero rilancio della lotta, adesso la
spara grossa dicendo che non è detto che la Fiat lasci Termini. E questo lo ha
detto Landini durane l’iniziativa che hanno tenuto a Termini il 18 dicembre
scorso dal titolo “Fiat e indotto, con quale futuro?”, alla quale avrebbe
dovuto partecipare la Camusso, che grazie alla neve non è riuscita a
raggiungere il posto risparmiando agli operai presenti, pochissimi in realtà,
altre inutili chiacchiere oltre quelle ascoltate da Mastrosimone e Landini.
Le aziende presentate dal Ministro sono sette in diversi settori:
Auto: ricerca e sviluppo auto elettriche
Auto: De Tomaso costruzione mini Suv
Energia
Floricoltura
Protesi Ortopediche
Studi Cinematografici
Grande Distribuzione New Coop
Nessuna ha presentato ancora piani industriali e quindi la partita è ancora
tutta da giocare… gli operai hanno tutto l’interesse ad entrare in campo!
Nessun commento:
Posta un commento