martedì 21 dicembre 2010

pc quotidiano 21 dicembre - LANDINI FIOM VUOLE DIVIDERE OPERAI DAGLI STUDENTI

Sulle manifestazioni degli studenti del 14 dicembre, il segretario della Fiom, Maurizio Landini, continua a rilasciare dichiarazioni stampa gravi che si uniscono alla canea contro i “gruppi di studenti violenti”, ma di fatto con uno scopo in più, quello di dividere gli operai, i lavoratori dall’attuale movimento degli studenti.
Landini lancia le sue condanne senza aver fatto neanche mezza assemblea in un posto di lavoro: a nome di chi parla? Finora non abbiamo sentito alcuna dichiarazione pubblica da fabbriche, posti di lavoro contro la manifestazione del 14, anzi, vi sono delegati che prendono posizione al fianco degli studenti, come i delegati Cgil di Modena, un appello contro la repressione viene fiormato da vari lavoratori, delegati, anche iscritti Fiom, ecc. Il segretario della Fiom, quindi, non può assolutamente permettersi di prendere posizione contro, a prescindere e sulla testa degli stessi lavoratori iscritti Fiom.
Tanti operai, delegati Fiom, avevano invece chiesto e continuano a chiedere che si indica lo sciopero generale contro l'attacco di padroni e governo; la Fiom aveva la possibilità di proclamarlo per il 14 dicembre; non lo ha fatto, diventando oggettivamente anch'essa una stampella che ha salvato la caduta del governo Berlusconi.

Ma Landini invece di fatti continua a rilasciare interviste. Su Repubblica del 20/12, rispondendo ad una intervista, afferma: “Chiunque pratichi la violenza è da condannare due volte: la prima perché viola gravemente un principio che deve stare alla base di qualsiasi confronto in una democrazia. La seconda è perché finisce per recare danno alla causa che dice di sostenere. Per isolare i violenti non è necessario inventare nuove norme, basta applicare quelle che ci sono già”.
E’ invece Landini che sbaglia due volte: la prima, perché parla di “violenti” come se si trattasse di piccoli gruppi isolabili, lì dove si tratta invece, come hanno detto tante dichiarazioni di studenti, di una cosciente, lucida ribellione di massa, di centinaia di giovani che oggi scendono in piazza, che non sono “esperti di manifestazioni violente” – come è stato dimostrato anche dai giovani arrestati – ma che oggi non possono accettare di veder rubato il loro futuro, questo sì con la violenza di un sistema governativo da dittatura; la seconda, perché parla di “democrazia” quando ogni azione del governo, del parlamento, dello Stato è fatta sulla base di un’aperta, rivendicata violazione delle regole della democrazia, dei principi della stessa Costituzione.
Landini continua nell’intervista ad affermare cose ancora più gravi. Alla domanda: “Voi come fate a tutelarvi?”, risponde: “In genere noi riusciamo a garantire la sicurezza di coloro che partecipano alle nostre manifestazioni, soprattutto preparando le iniziative alla vigilia, in un certo modo. Certo non siamo in grado di impedire a gruppi organizzati di violenti di sfruttare le manifestazioni per i loro scopi. A questo devono pensare le forze dell’ordine”.
Invece di unire operai studenti nella lotta, oggi quanto mai necessario, Landini da un lato oggettivamente punta a separare le manifestazioni degli operai da quelle degli studenti, fino a contrapporle: quelle degli operai sono sicure, quelle degli studenti sono pericolose; dall’altro con queste parole fa un invito esplicito ai lavoratori al servizio d’ordine della Fiom a consegnare alle forze dell’ordine tutti coloro che mettessero in discussione il carattere “pacifico” delle manifestazioni della Fiom.
Ma Landini danneggia anche gli operai. Invece di imparare dall’attuale movimento degli studenti - e dire, come noi fin dal primo momento abbiamo detto ai lavoratori: CON gli studenti, COME gli studenti - a fronte di un fascismo padronale che fa carta straccia dei diritti democratici, elogia come buone e giuste le sue manifestazioni, fatte ultimamente rigidamente di sabato; grandi manifestazioni, certo, ma che non intaccano la produzione dei padroni né i Palazzi del potere.
La stessa grandissima manifestazione del 16 ottobre non è riuscita a far indietreggiare di un millimetro Marchionne, Confindustria e il governo e purtroppo non è riuscita a far indire neanche lo sciopero generale.

Il problema che Landini non vuole imparare. Sta prendendo mazzate e continuerà a far prendere mazzate sempre più pesanti agli operai e a tutti i lavoratori.
MA LANDINI NON HA ALCUN DIRITTO DI FARLO!

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