Mercoledì 22 dicembre alcuni compagni del CCP e altre individualità, hanno fatto un presidio informativo di fronte al Tribunale di Torino per sostenere le ragioni dei compagni sotto processo a Bologna, accusati di avere “collaborato” con il sito “Caccia allo sbirro” nel quale venivano pubblicate le foto dei componenti delle forze dell’ordine provocatori, picchiatori e infiltrati.
In un regime di moderno fascismo che tenta di radicarsi mettendo mano alla repressione delle libertà democratiche (come ad esempio il DASPO e l’arresto preventivo per chi manifesta, dirige o si applica con determinazione nel movimento di protesta contro le leggi infami di questo governo) è necessario sostenere attivamente tutti i compagni che lavorano per difendere le libertà democratiche sancite da quella parte sana della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.
Denunciare pubblicamente provocatori, sbirri infiltrati e picchiatori, significa praticare l’antifascismo e la parte sana della nostra Costituzione, quella cioè che dovrebbe garantire le stesse libertà democratiche.
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