Davanti al progredire della crisi del capitale in tutti i paesi, con milioni di disoccupati in più, i rappresentanti dei padroni a livello europeo provano e riprovano le loro ricette per uscirne.
Al vertice di Bruxelles i capi di governo europei hanno approvato il 16 dicembre un accordo che doveva servire a dare una “risposta sistemica” alla “crisi sistemica dell’euro” dice Strass-Kahn, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ammettendo quindi che di crisi sistemica si tratta, ma che secondo lui non ha dato i risultati sperati perché rinvia le decisioni più drastiche sui conti pubblici al 2013.
Dopo avere già “salvato” la Grecia e l’Irlanda, e cioè le principali banche di questi paesi, creando un fondo specifico di 440 miliardi di euro (più 60 miliardi dell’Unione Europea e altri 250 miliardi del FMI, tutti soldi pubblici) ci si appresta a salvare gli altri stati che si dovessero trovare in difficoltà, Spagna, Portogallo, Italia…
La “foto” di gruppo vede infatti attualmente il paesi del centro, Germania e Francia, in una posizione più forte mentre man mano che ci si allontana dal centro comincia il raggio dei paesi messi peggio e a rischio.
Alla fine delle chiacchiere in queste riunioni, dove ogni capo di stato presente vorrebbe trarre vantaggio a spese dell’altro, “salvando la propria economia”, ciò che si decide è di continuare a fare pagare la crisi alle masse popolari, certo con buoni propositi e parole che vorrebbero significare il contrario.
A parte la firma sui soliti protocolli i capi di stato si sono impegnati a “fare tutto quello che sarà necessario per difendere la stabilità dell’area nel suo insieme.” Non solo, dice il sole 24 ore di sabato scorso, “questa volta l’allegato n. 3 al comunicato finale del summit elenca una serie di azioni da intraprendere nei prossimi mesi per dimostrare in concreto la volontà comune di salvare la moneta unica dagli assalti dei mercati. Che restano arroccati sullo scetticismo.”
- piena attuazione prima di tutto dei programmi di risanamento da parte di Grecia e Irlanda… mantenimento per tutti degli obiettivi di bilancio fissati per il 2010 e 2011 per correggere i deficit eccessivi entro i termini previsti.
- accelerazione delle riforme strutturali in grado in incentivare la crescita economica.
- rafforzamento del patto di stabilità e del nuovo quadro di sorveglianza macroeconomica a partire dall’estate prossima.”
Programmi di risanamento, obiettivi di bilancio fissati per il 2010 e 2011, riforme strutturali… Risanamento e competitività… tutte politiche che per essere attuate dovranno continuare a tagliare le spese sociali e peggiorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse.
E per far capire che già sono abbastanza su questa strada il capo del governo inglese Cameron ha voluto la certezza che la spesa pubblica per i prossimi anni fosse congelata, mentre Germania e Francia, “Merkel e Sarkozy hanno ipotizzato ‘il graduale avvicinamento dei sistemi pensione, magari adottando ovunque la stessa età pensionistica…”
Cos’è tutto questo se non violenza sistemica contro le masse popolari?
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