1- due articoli : l'articolo del mattino e del messaggero che citano il cau nell'elenco della "banda dei cattivi".
2- foto dei fatti del san carlo:
http://www.flickr.com/photos/cau_napoli/5227176966/in/set-72157625515285532/
3- Discussione al senato sui fatti di Roma nei quali viene citato il Cau da Gasparri:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00515625∂=doc_dc-ressten_rs-gentit_rddsidmdisiaari14d201-trattazione_d-intervento_gasparripdl&parse=no
anche qui sotto:
PERDUCA (PD). Daspiamo! Daspiamo!
GASPARRI (PdL) Chi era presente lì? Penso a tutta una serie di centri sociali. Cito ancora un giornale che ieri pubblicava i rapporti inviati al Parlamento, che non sono atti riservati: è l'elenco dei centri sociali. Sono sempre gli stessi che il Ministero dell'interno segnala come portatori di violenze e protagonisti, certamente anche a Roma, di questi fatti: il Pedro di Padova, il Crash, il Teatro polivalente occupato, il Collettivo autonomo studentesco, il Collettivo Universitario autonomo e Aula C di Bologna, il Forte Prenestino e Acrobax di Roma, il Collettivo Autorganizzato Universitario e il Laboratorio Insurgencia di Napoli, lo Spazio Liberato 400 colpi e il Collettivo di Scienze Politiche di Firenze, il Collettivo Aut Aut, il Csoa Buridda e Zapata, il Terra di Nessuno e così via. Non bisogna andare a cercare sulla luna quelli che hanno fatto le violenze; non erano nemmeno stranieri o black bloc. L'informazione, cari colleghi!
I cattivi maestri tornano in circolazione: porterò tre esempi. Segnalo l'intervista a Franco Piperno su «il Riformista» del 16 dicembre. Piperno, non contento dei danni fatti in altre stagioni - ricorderete la geometrica potenza con cui si descrivevano gli atti delle Brigate Rosse sui giornali diretti da Piperno - ha dichiarato: «Parlare di black bloc fa passare quanto accaduto come un gesto specializzato di un settore minimale. Non è così: godevano della solidarietà della maggioranza degli studenti. È la stessa tecnica usata per Valle Giulia quasi cinquant'anni fa».
Dicevo, le parole di Piperno su «il Riformista» del 16 dicembre: «Una violenza arbitraria commessa dai poliziotti e da chi li comanda, che è più grave dell'incendiare un camion (...)». È pericoloso parlare così. Lo dico, attraverso il Parlamento, proprio a Piperno, che credo faccia il professore universitario a Cosenza, dopo aver fatto l'assessore. Non è un bel professore uno che dice queste cose ai suoi studenti.
Poi i padri e i figli. L'unico fermato che è rimasto in galera si chiama Miliucci...
LA RUSSA, ministro della difesa. È agli arresti domiciliari.
GASPARRI (PdL). Comunque, l'unico che ha avuto un trattamento un po' più severo rispetto agli altri. Il padre di Miliucci è stato uno dei capi del collettivo di via dei Volsci. È scritto sui giornali oggi. Ho qualche anno e ho vissuto a Roma. Ricordo il collettivo di via dei Volsci. Il figlio di Miliucci si chiama Mario. Si chiamava Mario anche un militante della destra, Mario Zicchieri, ucciso nel 1975 a Roma. Uno dei tanti caduti di destra e di sinistra di quegli anni. Non si è mai saputo chi lo abbia ucciso in via Gattamelata con una sventagliata di colpi di arma da fuoco. Il sospetto cadde su quel collettivo e anche su un tale Daniele Pifano, che poi non fu incriminato. Pifano e Miliucci erano i capi del collettivo di via dei Volsci. Il figlio di Miliucci, seguendo gli insegnamenti del padre e di Piperno, è andato a fare le cose che ha fatto.
Speriamo che gli scarcerati dell'altro ieri non vadano a fare altri danni nella città di Roma o altrove. Su questo tutti possiamo fare qualcosa. Non convinceremo quei padri, ma cerchiamo di trattenere i figli bravi dall'unirsi con i cattivi figli di cattivi padri. (Applausi dal Gruppo PdL, dei senatori Divina e De Angelis e dai banchi del Governo).
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