giovedì 9 marzo 2023

pc 9 marzo: Un quadro dell'8 marzo sciopero delle donne delle lavoratrici Slai cobas e Movimento femminista proletario rivoluzionario 1

Taranto




Lo sciopero delle donne a Taranto è stato organizzato direttamente dalle donne lavoratrici dello Slai cobas, Usb e dal Movimento femminista proletario rivoluzionario.
Sono state soprattutto le lavoratrici delle pulizie e ausiliariato, in lotta contro la precarietà, i salari miseri, l'aumento dei carichi di lavoro da fare in pochissime ore, la difesa della salute, a "prendersi la scena" con uno sciopero che ha bloccato il servizio in tutti gli asili della città; a loro si sono unite, le operaie della Pellegrini appalto ex Ilva - per la prima volta operaie della fabbrica in sciopero nell'8 marzo, che proprio dopo la giornata di lotta hanno conquistato un contratto migliore per le ore per cui le operaie Slai cobas si erano battute nei mesi precedenti - e altre lavoratrici di altri posti di lavoro.

Le lavoratrici degli asili hanno rappresentare in questa giornata anche le rivendicazioni di condizioni di lavoro dignitose di tutte le lavoratrici degli altri settori della città. Con orgoglio combattività e determinazione, ma anche gioia, hanno unito lotta a festa, fuori da ogni ritualità stantia e retorica sulle donne. 

Quest'anno sono state le lavoratrici a prendere nelle loro mani lo sciopero delle donne, portando creativita' e idee nuove, e impugnando le bandiere del Mfpr, non solo materialmente ma soprattutto ideologicamente. 
Nella lotta sono entrate tutte le rivendicazioni e le solidarietà anche internazionali - con le donne dell'Iran al canto di "Bella ciao", le migranti morte sulle nostre coste; cosi' come la lotta contro femmicidi e violenze, con un messaggio forte e chiaro 'Tutta la vita deve cambiare!' sui posti di lavoro, nelle case, nella società.
Collegamenti telefonici con altre realta' in sciopero, in particolare le operaie della Beretta di Trezzo, le lavoratrici di Palermo delle cooperative, perchè l'unita' delle donne/lavoratrici è un valore importante per far pesare la loro forza.

Alle donne lavoratrici si è unito un significativo contingente di studentesse e studenti della Fgc che sono state compatte in piazza con le lavoratrici rappresentando un ponte tra presente e futuro.

La giornata dell'8 marzo era iniziata al mattino presto, con un giro delle lavoratrici Slai cobas in tanti asili, sia per la riuscita dello sciopero sia per dare volantini, parlare con le madri, i genitori dei bambini, affinchè siano al loro fianco perchè la loro lotta serve anche a migliorare il servizio.

Poi si sono recate nella piazza del Comune. Ma qui le lavoratrici con le compagne del Mfpr hanno voluto fare un ingresso combattivo. Con cartelli fatti da ogni lavoratrice, bandiere, megafono, fischietti hanno fatto un breve corteo sul ponte girevole. Quindi un lungo   presidio sotto il Comune con interventi, tanti slogan, uno tra tutti: 'la lotta è dura e non ci fa paura!'. 

Le lavoratrici dello Slai cobas, le compagne del Mfpr quando sono arrivate in piazza, dove stavano ad attenderle le lavoratrici del Usb, sono state l'anima, la forza, l'orgoglio delle donne nel presidio.

Durante il presidio l'assessora che si sta occupando della loro vertenza si è dovuta fermare per lungo tempo, "accerchiata" dalle lavoratrici che hanno detto che la lotta continuera', con altri scioperi perchè vi siano effettivi risultati

La bella giornata è proseguita la sera con un incontro presso la sede Slai cobas, sullo slogan: "festeggiamo il nostro 8 marzo di lotta facendo la "festa" a loro...". Un momento di discussione e riflessione della necessita' di accrescere e rendere più forte la lotta delle donne, oggi contro il governo reazionario della Meloni al servizio dei padroni e della guerra imperialista; questo insieme al collegamento ideale con le nostre sorelle in lotta degli altri paesi, attraverso anche video, canzoni, e di comprensione, attraverso anche opuscoli del Mfpr, che un mondo nuovo è possibile se e quando le donne fanno la rivoluzione proletaria portando in essa e nella nuova societa' socialista la loro marcia in più e tutti i loro bi/sogni di liberazione.  

Palermo

In sciopero e in lotta l'8 marzo a Palermo le precarie Coop Sociali con lavoratrici della scuola, pensionate, disoccupate, le compagne del Mfpr.
Il primo sit-in si è fatto a Piazza Pretoria/Comune con striscioni, pannelli, bandiere, diffusione della piattaforma dello sciopero, dell'appello delle precarie Coop Sociali e del foglio Mfpr verso tante donne, giovani che si sono avvicinate, hanno fotografato i cartelli, così a studentesse e studenti che hanno solidarizzato con le lavoratrici. Megafonaggio costante e slogan per denunciare tutta la condizione di doppia oppressione della maggioranza delle donne lavoratrici, proletarie in questo sistema sociale, attaccate ogni giorno e in modo sempre più pesante dal governo, oggi il nero governo Meloni, dai padroni, da questo Stato borghese.





Bella la presenza attiva e solidale di compagne e compagni dell'Assemblea No Guerra e del Comitato No Muos di Palermo

Intervento della compagna Assemblea No Guerra e Comitato No Muos Palermo


In unità con le operaie, lavoratrici, precarie, donne in sciopero e lotta nelle altre città e posti di lavoro.


Al fianco delle donne che lottano con grande coraggio nel mondo contro regimi feudal-fascisti come le donne iraniane, delle compagne combattenti che dall'India, alle Filippine, Turchia... sono parte determinante della lotta rivoluzionaria per una vera liberazione sociale.


La giornata di sciopero e di lotta è proseguita a Palermo con un nuovo sit-in al palazzo del Parlamento siciliano -ARS, dove le precarie Coop, lavoratrici e le compagne sono arrivate improvvisando un combattivo mini-corteo che è entrato nella piazza gremita di lavoratrici e lavoratori precari OSS e tecnici della sanità in manifestazione, assunti durante lo scoppio del Covid ora buttati tutti fuori e senza lavoro, mentre gli ospedali sono sempre più allo sbando. 
Forte e bello scambio di solidarietà, con applausi e poi slogan e comizi insieme con il nostro megafono con le tante operatrici in particolare a cui abbiamo dato il volantino.
video del mini-corteo
UNA SOLA SOLUZIONE, STABILIZZAZIONE!



I deputati ARS in modo osceno si sono aumentati stipendi e indennità di pensione mentre migliaia di lavoratrici, precarie, precari, disoccupate devono vivere o con salari bassissimi o morire di fame, visto l'attacco al reddito di cittadinanza di cui oggi vengono private anche tantissime donne.
LA PAGHERETE!


Il bel saluto finale solidale delle precarie Coop, che hanno anche ottenuto un incontro con il vice-Presidente dell'Ars per la prossima settimana, alle precarie e ai precari della sanità

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