sabato 11 marzo 2023

pc 11 marzo: A Cutro delegazione di proletari comunisti e operai Slai cobas sc alla manifestazione


IL NOSTRO IMPEGNO: INTENSIFICARE LA LOTTA CONTRO IL NOSTRO IMPERIALISMO, IL SUO GOVERNO, IL SUO STATO ASSASSINI

La strage nel Mar Jonio è l’ennesima strage che negli ultimi anni si sono succedute nel Mediterraneo. Le responsabilita’ di esse sono dell’imperialismo, come sistema, come Stati e governi.

L’Italia è la prima e ultima responsabile di queste morti. La prima perchè è nei suoi mari che queste morti avvengono, è dai porti dei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo, prima la Libia oggi la Tunisia, che i migranti partono, dopo le inenarrabili sofferenze nei lager, anche se la strage di Cutro portava migranti proveniente da altre zone, per altre vie. Sono i regimi di questi paesi in combutta con il governo imperialista italiano, che da tempo hanno stabilito accordi che producono questi viaggi e queste morti, e come recentemente mostrano i viaggi della Meloni (a cui si uniscono i padroni da Bonomi all’Eni), bambini, donne, migranti vengono usati come merce di scambio per fare affari in questi paesi, profitti per i capitalisti! Nello stesso tempo l’Italia è l’ultima della catena del sistema imperialista mondiale che produce guerra, repressione, miseria e morte che porta tanti proletari e masse popolari a scappare quando risulta impossibile lottare e sopravvivere.

Non sara’ possibile mettere fine a questa strage infinita senza mettere fine al sistema capitalista, imperialista. Nè sara’ possibile percorrere un’altra strada in questi paesi che non sia la fuga senza uno sviluppo della lotta rivoluzionaria di massa dei proletari e delle popolazioni contro i loro regimi e l’imperialismo che li sostiene.

Per questo noi proletari comunisti italiani abbiamo un compito e una risposta principale da dare: intensificare la lotta contro l’imperialismo e contro il nostro imperialismo innanzitutto; stringere legami con le forze antimperialiste, rivoluzionarie e comuniste che operano nei paesi di Asia, Africa, Medio Oriente, per rovesciare i loro regimi e combattere l’imperialismo che li arma e sostiene. L’unita’ strategica tra i proletari e i popoli oppressi dall’imperialismo per l’intensificazione della lotta comune con lo sviluppo della guerra di popolo e della guerra rivoluzionaria è l’unica speranza di interrompere la catena delle morti nei mari dei morti.

Attualmente il Mediterraneo e in esso lo Jonio sono solcati dalle navi dell’imperialismo dotate di armi che costano miliardi; navi che non salvano alcuna vita umana ma conducono manovre e si addestrano a missioni militari che hanno solo due soli scopi: prepararsi a partecipare alla guerra imperialista che marcia a tappe forzate e sostenere i regimi asserviti o collocati nella stessa parte dei loro padroni in contesa internazionale.

Accentuando cosi’ tutte le condizioni economiche e sociali che producono le grandi migrazioni e l’orrida catena che è finita nei giorni scorsi sulla costa di Cutro.

L’Italia imperialista, dalla Bossi/Fini all’ultimo miserabile governo Meloni/Piantedo, fa leggi e azioni volti tutti al mancato soccorso, al respingimento, al sostegno delle guardie costiere dei paesi da cui provengono i migranti, per farne la prima trincea non del salvataggio ma del respingimento. Anche l’ultimo decreto, buttato in faccia ai morti e ai loro familiari, ha lo stesso segno: si sbandiera una repressione inutile, quanto impotente verso gli scafisti, ma al centro c’è sempre il blocco dei migranti, di cui possono entrare solo quelli “forti, sani” per essere sfruttati dai padroni. Intanto la strage di Cutro, come le altre, rischia di restare impunita, per coprire comportamenti criminali dei ministri e di tutto il governo, che visti nel loro insieme è possibile perfino definire “genocidi”, espressioni di una logica imperialista neocolonialista, razzista, che chiaramente con questo governo ha raggiunto e superato un nuovo limite, denunciato ora da tanti, a Cutro come a livello nazionale.

Siamo perchè le responsabilita’ di quest’ultima strage vengano portate alla luce da tutte le forme di inchiesta e testimonianze gia’ in corso; anche all’interno di questo Stato borghese noi vogliamo che le responsabilita’ vengano sanzionate. E siamo perchè i ministri di questo governo e la loro capa, Meloni, per questa strage paghino anche un costo politico. Ed è profondamente giusto che di fronte a quest’ultima strage che tocca i cuori e le menti e che vede in questi giorni una grande solidarieta’ a tutti i livelli da parte delle masse del crotonese, sia stata organizzata questa manifestazione nazionale a Cutro, che ponga un freno e metta in discussione leggi e comportamenti di questo governo, di questi ministri.

Ma il nostro compito principale è intensificare il lavoro nella classe operaia, nelle masse popolari per la costruzione di un movimento in grado innanzitutto di comprendere, elevare la coscienza sulle cause di quello che accade, demolire ogni illusione che questi Stati, questi governi, questo sistema possano cambiare, perchè l’unico cambiamento può essere portato dal loro rovesciamento con una rivoluzione proletaria e popolare, improntata a principi di solidarieta’ e internazionalismo.

11.3.23

proletari comunisti/PCm

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