In tutti questi anni il reazionario Santoro-Passarelli, presidente della Commissione Garanzia Sciopero, ci ha provato in tutti i modi a fermare, rallentare, ostacolare, vietare gli scioperi. E in tanti casi ci è riuscito perché tutto questo è il vero obbiettivo della nascita della Commissione, dare una veste di legalità all’attacco al diritto di sciopero!
Con questa sentenza, 02116 dell’1 marzo, con la quale il
Consiglio di Stato ha annullato la delibera della CGS che prevede come nel
Trasporto pubblico locale (Tpl) debbano passare almeno 20 giorni fra uno
sciopero e l’altro, almeno in questo caso, si dà un colpo a Passarelli e alla
sua banda.
“La controversia – dice il Manifesto del 2 marzo - nasce
dalla Regolamentazione provvisoria adottata dalla Commissione (delibera
n.18/138 del 23 aprile 2018) voluta dal presidente Giuseppe Santoro-Passarelli
che ha pesantemente compromesso il diritto di sciopero dei lavoratori del Tpl
allungando fino a 20 giorni l’intervallo tra gli scioperi.”
“«Di conseguenza – dice la Filt Cgil che ha presentato il ricorso - la discrezionalità della Commissione
deve ‘essere esercitata con particolare cautela e attenzione, assumendo decisioni che siano il frutto di una accurata istruttoria e che siano caratterizzate, nell’individuazione della misura più opportuna da mettere in campo, da una motivazione puntuale dalla quale sia possibile poter ricostruire nella sua interezza e completezza il corredo informativo che giustifica l’azione autoritativa’. La Commissione non ha esercitato alcuna cautela e non ha dimostrato di avere svolto una istruttoria esauriente», conclude la nota.”È chiaro che ogni colpo dato all’assetto sempre più
reazionario (moderno fascista) dello Stato, anche dal punto di vista giuridico,
è positivo, ma il diritto di sciopero, in particolare, è uno di questi diritti
conquistati dalle lotte operaie che i padroni e i loro servi di tutti i governi
vedono come il fumo negli occhi e che perciò tentano con ogni mezzo di abolire
o ostacolare. Operaie e operai, lavoratori di ogni settore sanno bene però che
il diritto si mantiene se si mette in campo un rapporto di forza adeguato, e in
questo caso proprio scioperando!
E diciamo questo perché
la CGS era già stata denunciata per aver vietato uno sciopero generale violando
leggi e Costituzione: “Vietando,
invece, gli scioperi la CGS ha violato non solo lo Statuto dei Lavoratori, ma
prima di tutto la norma costituzionale che tutela il diritto di sciopero,
art.40 Cost. Vietando arbitrariamente uno dei diritti costituzionali, non
“contemperandolo” ma subordinandolo ad altri diritti. Questo costituisce
pertanto un precedente molto grave e rischioso per le libertà fondamentali
delle persone”.
(https://proletaricomunisti.blogspot.com/2021/12/sciopero-generale-il-diritto-di.html)
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