Stellantis: torna la cassa integrazione... il sindacalismo confederale cade sempre dal pero... e ricomincia a 'collaborare' sulla pelle degli operai
A casa a Mirafiori i dipendenti di Presse e Carrozzerie. Cassa anche in Maserati
TORINO. Torna la cassa integrazione alle Carrozzerie di Mirafiori.
La ha comunicato Stellantis ai sindacati. Saranno interessati dall'1 al
13 marzo i 943 dipendenti della linea del suv Maserati Levante: la
cassa servirà anche per adeguare la linea ai futuri modelli Grancabrio e
Granturismo. Saranno in cassa integrazione anche 441 addetti delle
Presse di Mirafiori dal 22 febbraio al 5 marzo e per 4 giorni i 1.129
dipendenti della Maserati di Grugliasco (25 e 26 febbraio, 1 e 2 marzo).
Un annuncio che arriva il giorno dopo la visita
dell'amministratore delegato, Carlos Tavares, al polo produttivo di
Torino in cui ha ribadito gli impegni e la volontà di un dialogo con i
lavoratori ma ha sottolineato anche una criticità: i costi produttivi
che in Italia sono più alti rispetto alla Francia. «La piena occupazione
- commentano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino e Ugo
Bolognesi responsabile della Fiom di Mirafiori - sembra un miraggio.
L'utilizzo degli ammortizzatori sociali continua. L'azienda ha anche
comunicato tre settimane fa il calo produttivo della 500E dalle 300
vetture giornaliere a 210, il 33% in meno e il calo del Levante da 72
vetture al giorno a 54. Anche i 250 interinali assunti vengono lasciati a
casa, tranne un esiguo numero impiegato per la produzione delle
mascherine». «Sarebbe utile che il nuovo governo - aggiungono i
sindacalisti - avesse un piano per il rilancio del settore auto in
Italia e chiedesse un incontro con l'amministratore delegato del gruppo.
Non abbiamo molto tempo, bisogna intervenire prima che le decisioni
delle allocazioni produttive e delle sinergie per i risparmi vengano
prese definitivamente» . La Fismic invece si dice «pronta a cogliere la
sfida sul costo del lavoro e rilanciarla» . «Ci sono tre strade per
affrontare il problema senza eluderlo in modo colpevole - commenta
Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal -: aumento del
grado di utilizzo degli impianti accompagnato a un miglior piano di
marketing e commercializzazione marchi Alfa e Maserati; attenzione
particolare all'applicazione del metodo Wcm sulla riduzione dei costi;
pressione sul governo per riduzione del costo del lavoro"».
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