Il nuovo disegno di legge, tra l'altro, consente alla polizia di mantenere una presenza nei campus universitari. Una legge ritirata nel 2019 ha vietato a lungo alla polizia di entrare nei terreni dell'università in Grecia, in memoria delle persone uccise nel 1973 quando il regime militare represse violentemente una rivolta al Politecnico di Atene.
Il provvedimento legislativo ha ricevuto l'appoggio di 166 deputati appartenenti a Nea Dimokratia e a Elleniki Lisy (Soluzione Greca), formazione di estrema destra che all'ultima tornata elettorale ha preso il posto di "Alba Dorata".
A nulla sono valse le massicce proteste organizzate in tutto il paese dalle organizzazioni studentesche, dai sindacati e dalle associazioni dei docenti universitari nonostante le limitazioni alla libertà di riunione e manifestazione varate per contrastare la pandemia, alle quali il governo ha reagito con intransigenza.
I manifestanti hanno contestato non solo la "militarizzazione" degli atenei, ma anche altre misure contenute nel provvedimento: quella che introduce un voto minimo all'esame di maturità per poter accedere all'Università; la reintroduzione dopo 40 anni alla valutazione degli insegnanti; un numero massimo di anni entro il quale gli studenti devono completare il corso di istruzione superiore. Tutte misure che porteranno all'espulsione dall'istruzione superiore degli studenti meno abbienti oppure costretti a lavorare per mantenersi gli studi. Altri articoli contestati sono quelli che equiparano gli atenei privati a quelli pubblici e che istituiscono dei "consigli di disciplina" dedicati a giudicare ed eventualmente espellere gli studenti ritenuti responsabili di comportamenti censurabili.
La polizia – agli ordini del "Ministro per la protezione del cittadino" Michalis Chrysochoidis, passato dai socialisti alla destra conservatrice - ha reagito con estrema durezza alle mobilitazioni di studenti e professori, iniziate circa un mese fa. Mercoledì almeno 30 persone erano state arrestate ad Atene durante la moltitudinaria protesta organizzata in contemporanea col dibattito parlamentare.
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