lunedì 22 febbraio 2021

pc 22 febbraio - Grecia: "Libertà per gli studenti, sbirri fuori dai nostri dipartimenti". La resistenza studentesca nei campus universitari



La massiccia incursione della polizia di oggi nel campus dell'Università Aristotele di Thessaloniki, è stata fermata dagli studenti: le unità di polizia antisommossa hanno perso il controllo e si sono scatenate violentemente ma hanno dovuto allontanarsi dal campus. 
"La legge sarà abrogata per strada. "Contro la polizia, la miseria, le barriere di classe e i controlli del mercato dei capitali nelle università", si legge in uno striscione appeso dagli studenti nell'edificio. Allo stesso tempo, giovedì prossimo, ci sarà un concentramento presso la statua di Venizelos in Piazza Aristotele a Salonicco.


Gli studenti chiedono inoltre  l'apertura delle scuole  con le necessarie misure di protezione. Le associazioni studentesche di altre facoltà, nonché i membri dello Student Struggle Front (MAS), sono arrivate nell'area esterna all'edificio amministrativo per esprimere il loro sostegno ai colleghi.

Il governo greco ha varato una legge che istituisce un corpo di Polizia specifico per operare all’interno delle Università, storicamente fulcro dell’organizzazione antagonista, per limitarne l’accesso cercando così di tagliare le gambe sul nascere ai movimenti. 

Il nuovo disegno di legge, tra l'altro, consente alla polizia di mantenere una presenza nei campus universitari. Una legge ritirata nel 2019 ha vietato a lungo alla polizia di entrare nei terreni dell'università in Grecia, in memoria delle persone uccise nel 1973 quando il regime militare represse violentemente una rivolta al Politecnico di Atene.


Il provvedimento legislativo ha ricevuto l'appoggio di 166 deputati appartenenti a Nea Dimokratia e a Elleniki Lisy (Soluzione Greca), formazione di estrema destra che all'ultima tornata elettorale ha preso il posto di "Alba Dorata".

A nulla sono valse le massicce proteste organizzate in tutto il paese dalle organizzazioni studentesche, dai sindacati e dalle associazioni dei docenti universitari nonostante le limitazioni alla libertà di riunione e manifestazione varate per contrastare la pandemia, alle quali il governo ha reagito con intransigenza.

I manifestanti hanno contestato non solo la "militarizzazione" degli atenei, ma anche altre misure contenute nel provvedimento: quella che introduce un voto minimo all'esame di maturità per poter accedere all'Università; la reintroduzione dopo 40 anni alla valutazione degli insegnanti; un numero massimo di anni entro il quale gli studenti devono completare il corso di istruzione superiore. Tutte misure che porteranno all'espulsione dall'istruzione superiore degli studenti meno abbienti oppure costretti a lavorare per mantenersi gli studi. Altri articoli contestati sono quelli che equiparano gli atenei privati a quelli pubblici e che istituiscono dei "consigli di disciplina" dedicati a giudicare ed eventualmente espellere gli studenti ritenuti responsabili di comportamenti censurabili.

La polizia – agli ordini del "Ministro per la protezione del cittadino" Michalis Chrysochoidis, passato dai socialisti alla destra conservatrice - ha reagito con estrema durezza alle mobilitazioni di studenti e professori, iniziate circa un mese fa. Mercoledì almeno 30 persone erano state arrestate ad Atene durante la moltitudinaria protesta organizzata in contemporanea col dibattito parlamentare.


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