Draghi è stato chiamato direttamente in campo, proprio perchè era “buono per tutti”.
Questo assembramento nella sostanza è una sorta di “fronte unito” di Confindustria, banchieri e finanza dell'attuale sistema politico parlamentare che si va a compattare per fronteggiare crisi e pandemia, su cui una fessura nella classe dominante può indebolire la capacità di essa di scaricare e far pagare a proletari e masse l'altissimo costo.
Ma questo governo non è un governo forte, questa indegna ammucchiata è un coacervo di interessi e affari che può fare la faccia feroce solo verso le masse ma certamente non solo non è in grado né di uscire dalla crisi, che è una cosa più grande di loro, né affrontare seriamente l'emergenza pandemia, ma sopratutto è minato dentro dalle orde fameliche ch lo sotengono un contro l'altro armate , sotto la cappa dell'unità di facciata
Quindi strategicamente niente di chè - sono inutili gli strilli e le analisi che lo ingrandiscono, fino all'aperta stupidità della USB, che dichiara 'oddio la UE ci ha commissariato '
ma questo governo è comunque pericoloso tatticamente, perchè il fronte unito dei padroni può pensare di essere divenuto forte per andare ben oltre nell'attacco frontale ai proletari e masse popolari, dalla rimozione del blocco dei licenziamenti, ad esempio, alla eliminazione delle briciole offerte al “popolo che ha fame”, alla trasformazione della pandemia in un'occasione per una ristrutturazione dell'economia dell'industria e della finanza che dietro le “finestre verdi” si trasformi in una ripresa nera dei profitti, delle rendite, della salvaguardia delle ricchezze di chi le ha accumulate sulla pelle e il sangue degli sfruttati.
Questa classe dominante ha bisogno ancor più di avere il consenso e la pace sociale. Avere dei puntelli nelle fila della classe e delle masse per poterle ingabbiare, deviare, dividere; per non avere come unico strumento la guerra aperta fondata sugli apparati dello Stato.
Questo gli può essere garantito parzialmente da due componenti fondamentali che sono il fascio populismo diffuso a piene mani tra le masse, che aveva trovato in Salvini il referente, e ora non si sa bene se potrà tornare in campo con la pedina Meloni; l'altra fondamentale stampella è il sindacalismo confederale. Su questo Landini è il capo fila del fuochista di una volta trasformatosi in pompiere, in sbracato lacchè del nuovo governo dei padroni, che trascina l'intero sindacato in una nuova concertazione che è un asservimento agli attuali piani. Questo sul piano tattico è questione pesante dati i livelli ancora deboli di organizzazione e ribellione esistente nelle fabbriche, anche se per fortuna in altri settori la lotta proletaria è già cominciata.
In questo stato delle cose è necessario coraggio e determinazione dei comunisti e delle forze dell'opposizione sindacale di classe e sociale, nel chiamare ad una nuova e più intensa fase di lotta .
proletari comunisti/ PCm Italia
22- 2- 2021
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