mercoledì 24 febbraio 2021

pc 24 febbraio - “Si è già esaurito l’effetto Draghi?”, ovvero l'ennesimo "uomo della provvidenza" valutato dai padroni della finanza...


Il polverone alzato dalla borghesia con la nomina di Draghi come soluzione ai problemi economici e sociali del Paese, ma anche da chi si è spaventato per una possibile “era Draghi” sembra stia già calando più rapidamente del previsto. Questo è sicuro dal punto di vista degli “esperti” del capitalismo, dei cosiddetti mercati, che lo dicono senza mezzi termini.

“Si è già esaurito l’effetto Draghi?” dice, infatti, il Sole 24 Ore del 19 febbraio scorso, nello stesso giorno in cui riceve la “fiducia” alla Camera. La Borsa, che si era animata un po’ nei giorni precedenti, ha perso man mano punti, insomma i “mercati” hanno “scontato” come dicono in gergo gli scribacchini del capitale, la “novità” e cominciano a ragionare, perché i mercati vogliono “valutare Draghi sui fatti, per vedere i quali servirà tempo”. In questo senso il capitalismo digerisce tutti i draghi!

E per stare “tranquilli” i grandi capitalisti finanziari, sotto i diversi nomi di fondi, stanno acquistando buoni del tesoro con scadenza a 10 anni, anche se l’interesse è quasi nullo!

E “tranquillo” è pure uno dei manager banchieri al servizio del capitale più noti come Carlo Messina, di Intesa Sanpaolo: “Draghi è in linea con le aspettative della comunità e certamente con le mie aspettative”, dice, parlando del modo in cui si spenderanno gli oltre 200 miliardi del Next Generation EU. Per confermare l’aiuto al suo collega aggiunge: “Metteremo a disposizione oltre 200 miliardi come credito concesso ai privati e imprese in Italia che vorranno generare progetti di investimento”! (Sole24ore 19.2.21)

Tutta questa euforia è a dir poco mal posta visto che lo stesso articoletto dice che “intanto l’umore nei mercati è peggiorato a livello globale”, insomma nessuno è convinto della “ripresa” e perciò puntano sul sicuro, sull’acquisto dei buoni emessi dallo stato.

Questo succede in tutto il mondo: ogni banchiere centrale usa il famoso “Whatever it takes”, cioè fare tutto il possibile, per non far crollare l’economia. Non è stata certo un’invenzione di Draghi! La Bce della Lagarde come la Fed americana di Powell stanno confermando che continueranno a inondare il “mercato” di soldi. “Allo stato attuale” dice il Sole24ore di oggi, “la Fed sta comprando 120 miliardi di asset al mese di cui 80 in titoli di Stato i restanti 40 in titoli garantiti da mutui”. Quindi solo in questa forma gli Stati Uniti immettono sul mercato “soldi freschi” per 120 miliardi al mese! E questi “stimoli”, dice Powell, continueranno finché non ci sarà la ripresa…

Queste dichiarazioni sono l’ammissione di una crisi di cui è impossibile vedere (e prevedere) la fine… questo diventa l’unica cosa veramente “scontata”, una crisi economica mondiale che si trascina, naturalmente una crisi generale politica, sociale.



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