venerdì 26 febbraio 2021

pc 26 febbraio - COSTRUIRE UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GOVERNO/PADRONI


Il passo importante, necessario, anche se non semplice, dello sciopero generale del 29 gennaio deve ora andare avanti con il nuovo governo. I padroni si stanno unendo attorno al governo Draghi in maniera compatta e gli operai e i lavoratori tutti devono trovare la loro strada per rafforzare la lotta. Occorre costruire una manifestazione a Roma che raccolga, unisca e sviluppi dal punto di vista di classe le lotte, alcune in corso. Una costruzione della manifestazione che rivolgiamo ai lavoratori di tutti i sindacati, e a quelle realtà sindacali di base che concretamente e praticamente rompano con la posizione di collaborazione con governo e padronato di Cgil, Cisl, Uil e si uniscano sulle basi di una piattaforma avanzata, rappresentata dalla piattaforma del Patto d’azione, per mettere in campo un’alternativa.

Stiamo contrastando nei posti di lavoro, nelle fabbriche grandi, medie, piccole, nei settori della logistica, ristrutturazioni fatte con accordi sindacali dei sindacati confederali che danno mano libera al padrone nella gestione dello sfruttamento, degli “esuberi”, anche con licenziamenti mascherati e aumento dello sfruttamento per chi resta. Contro questo stiamo costruendo delle piattaforme operaie che

pongono, in particolare, la riduzione di orario di lavoro a parità di paga, l'integrazione della Cig al 100%, la questione della sicurezza, che non riguarda solo le misure verso la pandemia, ma la condizione generale dei lavoratori, perché la ristrutturazione significa peggioramento delle condizioni di lavoro e pesante ricatto verso gli operai costretti a non denunciare neanche un infortunio.

La questione del contratto dei metalmeccanici recentemente firmato è un tassello fondamentale di questa trasformazione, non è un caso che la firma è avvenuta in velocità e la vicenda del governo Draghi ha influenzato anche questa chiusura. Ma è una chiusura che pone la necessità di ripartire e aprire uno scontro nelle fabbriche sul discorso del salario, sul discorso del corporativismo che avanza attraverso la questione delle mansioni. Il contratto dei metalmeccanici ci da un’opportunità di sviluppare questa lotta nelle fabbriche.

Non si tratta chiaramente solo di un problema di burocrazie sindacali – come spesso si limitano a denunciare le “opposizioni” interne a Cgil/Fiom - è un problema di linee sindacali che hanno sposato il corporativismo fascista, di cui Landini è rappresentante, sposando anche quello che dice il fascio-populismo di Salvini-Lega rispetto al lavoro, e conciliando con le concezioni e politiche dei padroni.

Su queste basi di classe occorre raccogliere le forze dei lavoratori, costruire una manifestazione nazionale, non appena le condizioni della pandemia lo permettono, che dia visibilità alla lotta contro il governo e l'insieme dei padroni; ma opporsi al governo vuol dire far parte di un percorso che concretamente costruisce la forza unitaria perché questo si realizzi, altrimenti ognuno continua a guardare il proprio orticello.

Facciamo appello a tutti i lavoratori di schierarsi. Dobbiamo costruire la manifestazione nel fuoco della lotta, a partire dalle questioni non risolte o peggiorate del Ccnl metalmeccanici, dalle questioni aperte nella logistica, ecc. E' in base alle azioni concrete che da un lato uniamo i lavoratori, il fronte proletario e dall’altro ci distinguiamo da quelli che parlano di unità ma poi nei fatti non la praticano; perché l’unità è fatta nella lotta contro padroni e governo.

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