giovedì 25 febbraio 2021

pc 25 febbraio - In Ecuador lo Stato reazionario asservito all'imperialismo non vota, UCCIDE! Lenin Moreno lurido assassino!


 

La mattina del 23 febbraio hanno avuto luogo rivolte carcerarie in Ecuador, nei tre istituti penitenziari della Penitenciaría del Litoral a Guayaquil e dei Centros de Rehabilitación di Turi, a Cuenca, e Cotopaxi, a Latacunga.

In una conferenza stampa nel pomeriggio, il direttore del Servizio Nazionale di Attenzione Integrale agli Adulti Privati della Libertà (SNAI), Edmundo Moncayo,... ha prima riferito di 67 morti tra i detenuti, per poi rettificare la cifra a 62, e ha confermato che non ci sono agenti di polizia tra le vittime. La Procura e dalla Scientifica della Polizia nazionale ha prelevato i cadaveri dalle tre carceri, confermando 62 decessi: 21 morti e due feriti gravi nella Penitenciaría del Litoral, 33 morti nell’ala di

massima sicurezza del carcere di Turi ed infine 8 morti nel Centro de Rehabilitación di Cotopaxi.

Il Posto di Comando Unificato, composto da polizia e personale militare, è entrato in azione per sedare le rivolte e riprendere il controllo delle prigioni. I parenti di alcuni detenuti hanno detto alla stampa che sono stati la polizia e le guardie carcerarie a generare il maggior numero di morti nel voler “riportare l’ordine”.

Alcuni video dell’intervento delle forze speciali qui, qui e qui. La Polizia Nazionale ha dispiegato unità in tutte le prigioni del Paese per prevenire nuovi incidenti e per collaborare con lo SNAI.

Dal canto suo, il Presidente Lenín Moreno ha detto che si tratta di una lotta tra bande criminali organizzate e ha chiesto che si usi la forza per garantire la sicurezza dei detenuti.

Tuttavia, dalle immagini degli interventi della polizia nelle carceri, non suona molto credibile che da parte del governo ci sia l’intenzione di garantire la sicurezza dei detenuti: qualsiasi tipo di azione – brutale, aggressiva, violenta – è giustificata nei confronti di quelli che vengono considerati “scarti”, “feccia” della società, e contro i quali il pugno di ferro è autorizzato dal loro stesso comportamento criminale o sovversivo.

Resta incontestabile il fatto che nella giornata del 23 febbraio si sia consumato un massacro senza precedenti a seguite dei tumulti nelle carceri dell’Ecuador.

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