CHIUSE IN CASA NON CI STIAMO - MORIRE NON VOGLIAMO!
La violenza su noi donne non fa che proseguire la discriminazione, l’ingiustizia, il doppio sfruttamento e oppressione di cui siamo vittime in questa società capitalista, impregnata di patriarcalismo, di maschilismo, di odio fascista verso chi si ribella.
In questo 25 novembre non vogliamo sentire sporchi, ipocriti messaggi. Noi donne proletarie diciamo: alla vostra violenza, oppressione noi rispondiamo con la nostra ribellione su tutto e dappertutto, contro padroni, governo, Stato, uomini che odiano le donne!
Per questo in questo 25 novembre, se pur non possiamo scendere in tante nelle piazze, lanciamo la nostra piattaforma a 360° - PERCHE’ TUTTA LA NOSTRA VITA DEVE CAMBIARE!
- Lavoro per tutte le donne - NO al ritorno a casa. Lavoro significa per noi donne anche indipendenza economica dall’uomo, dalla famiglia. Se, ora anche per il covid, siamo le prime ad essere licenziate DOBBIAMO ESSERE LE PRIME AD ESSERE OCCUPATE;
- Legge straordinaria per l’assunzione delle lavoratrici che hanno perso il lavoro per il lockdown; massicce assunzioni nella sanità, nella scuola; nessun sgravio, incentivo alle aziende senza divieto di licenziamento e obbligo di riassunzione a TI;
- No ad interventi: smart working – bonus casalinghe, ecc. - che vogliono conciliare famiglia e lavoro, aggravando il doppio lavoro di noi donne e rafforzano il ruolo di questa famiglia che per tante di noi significa uccisioni; NOI A CASA NON CI STIAMO, MORIRE NON VOGLIAMO!
- Contro la precarietà: trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari; internalizzazione dei servizi essenziali; nei part time orario non inferiore a 30 ore settimanali;
- Salario garantito per tutte le donne;
- Pari salario per pari lavoro; - abbassamento età pensionabile come riconoscimento del doppio lavoro;
- NO a discriminazioni legate allo stato familiare, maternità, razza, all’orientamento sessuale, nelle assunzioni, licenziamenti, e nella vita lavorativa;
- Aumento delle pause, riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro;
- Riduzione orario di lavoro contro licenziamenti e per la difesa della salute
- imponiamo sui posti di lavoro le massime misure di sicurezza per la pandemia, ALTRIMENTI CI FERMIAMO! ASSEMBLEE DI SOLE DONNE SUI POSTI DI LAVORO
- Condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici – vicini alla postazione lavorativa) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici;
- In agricoltura parità salariale contrattuale con gli uomini; divieto di pagamento per trasporto, caporale, servizi, sanzionando, colpendo le aziende; case alle lavoratrici migranti;
- No all’uso di prodotti pericolosi per le persone; strutture mediche vicino ai luoghi di lavoro;
- Contro gli abusi e violenze sessuali – delegate nei campi delle lavoratrici;
- Permessi di soggiorno, diritto di residenza, cittadinanza, case, NO Cpr/centri lager; uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le immigrate; abrogazione totale dei decreti sicurezza contro migranti e lotte delle lavoratrici e lavoratori;
- Nessuna persecuzione delle sexi worker, diritto di tutte ai servizi sociali, sanitari, al salario garantito;
- Allontanamento dai luoghi di lavoro per capi, padroni, ecc. responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti, sessisti - tutela delle lavoratrici denuncianti;
- Divieto di permanenza in casa di uomini violenti;
- case rifugio, centri antiviolenza, case delle donne, consultori laici - gestiti e controllati dalle donne;
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro, stalking, molestie sessuali e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne, con patrocinio gratuito per le donne;
- Socializzazione dei servizi domestici essenziali;
- Accesso gratuito ai servizi sanitari, aumento di asili e servizi di assistenza anziani gratuiti;
- Diritto di aborto libero, gratuito e assistito, in tutte le strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza; contraccettivi gratuiti - potenziamento della ricerca per contraccettivi sicuri per la salute.
- Abolizione nella pubblicità, nei mass media, nei testi scolastici, ecc. di ogni contenuto offensivo, sessista discriminatorio, fascista, razzista, contro le donne; repressione degli atti machisti e dei luoghi di loro ritrovi.
MA SOPRATTUTTO, DICIAMO ALLE DONNE/LAVORATRICI, ALLE RAGAZZE RIBELLI:
UNIAMOCI, ORGANIZZIAMOCI.
Noi l’abbiamo cominciato a fare con assemblee differenti in cui finalmente sono le donne proletarie le vere protagoniste.
ARRIVEDERCI A GENNAIO PER UNA “GIORNATA D’AZIONE”!
Dall’ASSEMBLEA NAZIONALE DONNE/LAVORATRICI del 19 novembre
per contatti: Lavoratrici Slai cobas sc - Movimento femminista proletario rivoluzionario -
mfpr.naz@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento