venerdì 27 novembre 2020

pc 27 novembre - Afghanistan - le truppe imperialiste a guida USA/Nato con presenza imperialista italiana commettono atrocità - Siete tutti coinvolti!

 Afghanistan, il rapporto shock sui soldati australiani: "Erano assetati di sangue. Dei veri pazzi"

Condotta dal giudice militare Paul Brereton e durata cinque anni, l’indagine illustra 39 casi di omicidio di civili. I commandos più giovani venivano obbligati dai propri sottufficiali a uccidere per sporcarsi le mani di sangue per la prima volta

19 Novembre 2020

LONDRA – Due ragazzi di 14 anni sgozzati come agnelli sacrificali. Un giovane uomo usato come tiro a segno dopo che aveva alzato le mani in segno di resa. Un prigioniero ucciso perché “non c’era posto per portarlo via sull’elicottero”. Sono alcuni dei “crimini di guerra” di cui sono accusate le forze speciali australiane durante il loro distaccamento in Afghanistan da un rapporto del ministero della Difesa reso noto oggi dal governo di Canberra. Non è il primo caso di abusi commessi da militari occidentali durante la lunga guerra contro i Talebani. Ma l’inchiesta ha rivelato una cultura della violenza senza precedenti, accompagnata da un gigantesco “cover up” per tenere nascoste le violazioni dei diritti umani da parte delle forze di élite dell’esercito australiano. Un particolare salta agli occhi dalle prime rivelazioni: i commandos più giovani venivano obbligati dai propri sottufficiali a uccidere civili afghani per sporcarsi le mani di sangue per la prima volta, in una pratica conosciuta in gergo come “blooding” che ricorda comportamenti analoghi nelle gang giovanili e nella mafia.

Condotta dal giudice militare Paul Brereton e durata cinque anni, l’indagine illustra 39 casi di omicidio di civili afghani in almeno 23 episodi di questo tipo. Venticinque membri delle Special Air Services australiane (conosciute con l’acronimo Sas come i loro colleghi britannici) sono chiamati in causa come esecutori o mandanti delle violenze. Alcuni di essi sono ancora in servizio. Nessuno dei fatti di sangue dettagliati dal rapporto è avvenuto nel corso di una battaglia. Al contrario, hanno avuto tutti luogo in circostanze che, se riconosciute tali da una giuria, rientrerebbero nella categoria di omicidi e “crimini di guerra”, afferma il rapporto, presentato dal Capo di Stato maggiore, generale Angus Campbell. In tutti i casi era chiaro che le vittime non erano combattenti afghani. A guidare le azioni erano quasi sempre i sergenti messi a capo di ogni pattuglia, sottufficiali considerati alla stregua di “semidei” dai loro soldati, rivela l’inchiesta. La segretezza delle operazioni compiute dalle Sas avrebbe contribuito a rendere possibili gli abusi, così come un certo grado di tolleranza verso alcune violazioni minori compiute dalle forze speciali, come l’eccesso di alcolici. Testimonia un soldato: “Erano assetati di sangue. Dei veri pazzi”. Altre testimonianze raccolte dal rapporto indicano che i sottufficiali mettevano armi in mano agli afghani morti, per giustificare di averli uccisi. Pur sottolineando che le azioni descritte dal rapporto coinvolgono soltanto “una minoranza” dei soldati che hanno servito in Afghanistan, il ministero della Difesa ha promesso, in aggiunta a un processo per punire i responsabili, la revisione delle norme e dei controlli riguardanti le Sas e ogni altro battaglione in situazioni di guerra. Il primo ministro australiano Scott Morrison ha telefonato al presidente afghano Ashraf Ghani per esprimere le sue “più profonde scuse” e per impegnarsi a “fare giustizia”. L’ex premier australiano Kevin Rudd, che è stato capo del governo almeno due anni nel periodo fra il 2005 e il 2016 a cui risalgono i fatti, si è detto “disgustato” dal comportamento dei commandos australiani e ha fatto appello alle autorità affinché puniscano duramente tutti i responsabili. Le denunce fatte in passato da ong e associazioni dei diritti umani venivano respinte come “propaganda pacifista”. Ora la stampa nazionale si chiede se qualcuno negli alti comandi aveva chiuso deliberatamente gli occhi per non vedere quello che stava accadendo.

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