martedì 24 novembre 2020

pc 24 novembre - L’allarme del Censis: 5 milioni di famiglie non hanno un pasto decente e i padroni si lamentano che «La produzione ha visto interrompersi il suo rapido recupero»

Coronavirus, Censis: tenore di vita peggiora per 7,6 milioni di italiani, 600mila poveri in più... Cinque milioni di italiani hanno difficoltà a mettere in tavola un pasto decente....Nel complesso, sono 23,2 milioni gli italiani che hanno dovuto fronteggiare delle difficoltà con redditi familiari ridotti.... Due milioni sono già stati duramente colpiti nella prima ondata della pandemia

mentre i ricchi sono sempre più ricchi, sono 1,5 milioni di persone e detengono un patrimonio finanziario complessivo di 1.150 miliardi di euro, aumentato del 5,2% negli ultimi due anni: una cifra pari a tre quarti del Pil del Paese atteso nel 2020. Sono i benestanti, gli italiani con un patrimonio finanziario superiore a 500 mila euro (valore medio: 760 mila euro)

Il Commissario del Governo all’Emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha sottolineato che “il Rapporto Censis-Tendercapital illustra chiaramente come l’emergenza sanitaria ha accentuato le disparità, mettendo al contempo in pericolo il diritto alla salute e alla vita. In tal senso, è necessario compiere ogni sforzo per garantire un livello più accettabile di sostenibilità sociale”.

Tra cui gli industriali grazie alle misure a loro sostegno del governo Conte, prima durante e dopo la pandemia, tra cui l'ultima la cassa integrazione gratuita che aprirà la strada ai licenziamenti di massa, come ribadito dal sottosegretario all'economia Baretta che prevede tra l'altro una ristrutturazione del tessuto produttivo...

da articolo siderweb: Confindustria: Pil in calo nel quarto trimestre
L’allarme viene dal Centro Studi: «La produzione ha visto interrompersi il suo rapido recupero»

23 novembre 2020

«Le recenti misure restrittive per arginare l’epidemia inducono a stimare che nel quarto trimestre si avrà di nuovo un Pil in calo. L’impatto sull’economia italiana dovrebbe essere contenuto

rispetto al crollo nel primo e secondo (-17,8%), dato che molti settori produttivi restano aperti. Ciò avviene subito dopo il forte rimbalzo nel terzo trimestre (+16,1%), che aveva riportato l’attività al -4,5% dai livelli pre-Covid».

Lo si legge nell’analisi “Congiuntura flash” di novembre del Centro Studi Confindustria (nella foto di testa, il presidente Carlo Bonomi), che spiega come «nell’industria il PMI in ottobre (53,8) ha fornito ancora segnali positivi. Tuttavia, la produzione già a settembre-ottobre ha visto interrompersi il suo rapido recupero, sui livelli pre-Covid: ciò potrebbe preludere a una nuova, moderata, caduta nel quarto trimestre».

Anche a causa di una «domanda interna fragile. Gli indicatori segnalano fino a ottobre una tenuta, dopo il rimbalzo nei mesi estivi. Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono risaliti a -28,3 (-34,4 nel terzo trimestre), quelli dei produttori di beni strumentali a -31,4 (da -42,8)».

A settembre, peraltro, secondo il Centro Studi Confindustria, «la dinamica del credito alle imprese ha accelerato ulteriormente (+6,8% annuo, da -1,0% a gennaio), per sopperire alla carenza di liquidità. I prestiti con garanzie pubbliche hanno superato i 110 miliardi a novembre (dati Task Force). Ciò peserà sul debito bancario (da 16,5% a 18,9% del passivo, stime CSC) e sugli oneri finanziari, riducendo le risorse per investimenti».

Positive le notizie sull’export di beni, che «è rimbalzato del 30,3% nel terzo trimestre (-3,2% dai valori di febbraio). Il recupero ha riguardato tutti i principali tipi di beni e, con ritmi diversi, i maggiori mercati. Le indicazioni a inizio del quarto trimestre erano positive: in risalita gli ordini manifatturieri esteri. Tuttavia, le probabilità di una nuova caduta a fine anno sono alte, a causa della pandemia».

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