E' stata approvata all’unanimità alla Camera la proposta di legge (prima firmataria Iolanda Di Stasio, M5S) sull’istituzione di una Zona economica esclusiva (Zee). La canea sollevata sulla contesa dei confini marittimi tra Italia e Algeria (si parlava addirittura di "invasione” da parte dell’Algeria nel 2018) è servita solo ad accellerare questo processo che ha approvato questa proposta di legge che non istituisce direttamente una Zee ma ne “autorizza” l’istituzione, su futura proposta del ministro degli Esteri. L'Italia aveva già definito, in via bilaterale, la maggior parte dei confini della sua piattaforma continentale con Jugoslavia (1968), Tunisia (1971), Spagna (1974), Grecia (1977) e Albania (1992). Confini che risultano validi anche per le Zee (come conferma il recente accordo con la Grecia del giugno scorso).
Cos’è la Zee
Quando si parla di Zona economica esclusiva si fa riferimento ad uno spazio di mare adiacente alle acque territoriali di uno Stato costiero all’interno del quale lo stesso può esercitare diritti sovrani sia per quanto riguarda lo sfruttamento e la gestione delle risorse naturali, sia per quanto concerne l’esercizio della giurisdizione in materia di installazione e uso di strutture artificiali o fisse, ricerca scientifica, protezione e conservazione dell’ambiente marino. L’estensione della Zee può essere di massimo 200 miglia nautiche dalla linea base di una Nazione. La convenzione di Montego Bay non solo stabilisce quali sono i diritti che possono essere esercitati dentro l’area marittima di appartenenza di uno Stato, ma prevede anche che sia la stessa Nazione interessata a proclamare la Zee e darne comunicazione a livello internazionale.
Nodi da sciogliere
Tornando alla proposta di legge, per essere efficace, essa dovrà affrontare i temi della pesca, che costituiscono il cuore del principio della Zee. Tuttavia, nel testo approvato non compaiono mai i termini “pesca” e “risorse” né al Senato, dove la proposta di legge è approdata lo scorso 10 novembre, sembra esser stato ad oggi richiesto il parere della commissione Agricoltura (che ha competenza in materia di pesca).
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