giovedì 26 novembre 2020

pc 26 novembre - FORMAZIONE OPERAIA - IL CAMMINO DELL'UMANITA' PER UNA SCIENZA AL SERVIZIO DEL POPOLO - Leggiamo Engels

Siamo in un'epoca storica di transizione tra un sistema sociale, capitalista/imperialista, morente, che ormai non può dare nulla di progressivo, ma solo distruzione, pandemie, ecc; che non può risolvere alcuno dei gravi problemi dell'umanità perchè esso stesso ne è il principale responsabile; e un nuovo sistema sociale, socialista, in cui con il potere proletario viene abolito lo sfruttamento, il lavoro salariato, l'oppressione di classe, la divisione di classe e si pongono le effettive basi/condizioni per una società dell'umanità nuova, il comunismo, in cui vi è un nuovo rapporto tra l'uomo e la natura.

Non sappiamo attualmente quando questa transizione - che non può essere pacifica, ma violenta/rivoluzionaria perchè la classe borghese non se ne va via tranquillamente e cerca con le guerre, le armi, la repressione di massa, le sue leggi, di mantenere il suo nero potere - quanto durerà, potranno volerci anche vari anni, ma essa è inevitabile. 

Ma già in questo sistema l'umanità si muove e si attrezza. 
Sia pure in maniera contorta - con passi avanti e passi indietro, a volte in modo non scientifico - pone potenzialmente anche le soluzioni per risolvere i gravi problemi dell'umanità. Certo non è un movimento lineare, finchè il proletariato, la nuova classe, non si organizza e non prende il potere; ma l'umanità non sta mai ferma.

Questo vale anche in questa fase di crisi pandemica, che sembra senza via d'uscita (perchè a dominare anche nelle vaccinazioni è il profitto e la concorrenza tra i paesi imperialisti). 
Ma la concezione materialistico dialettica ci dice che si troverà la strada anche ora. Certo, essa non sarà definitiva, non risolverà definitivamente la/le pandemie di questo sistema capitalista/imperialista; ma difenderà le forze popolari che dovranno rovesciare questo sistema e dare alla scienza, alla medicina la loro giusta collocazione al servizio del popolo.

Su questa concezione ci aiuta lo studio di Engels.

Riportiamo questo breve stralcio, dalla Nota storica del libro "Dialettica della natura" di Engels, che nel parlare del passaggio tra il sistema feudale e la borghesia, mette in luce come anche la "scienza naturale moderna", di cui nell'epoca precedente vi erano delle avvisaglie, potè venire alla luce nella rivoluzione.

"...La scienza naturale moderna - l'unica alla quale convenga il nome di scienza, all'opposto delle geniali intuizioni dei greci e delle ricerche sporadiche e prive di connessione tra di loro degli arabi -comincia con quell'epoca possente che ruppe ad opera della borghesia il sistema feudale - mostrò sullo sfondo della battaglia tra la borghesia cittadina e la nobiltà feudale, i contadini ribelli e dietro i contadini gli inizi rivoluzionari del moderno proletariato, la bandiera rossa già in mano e il comunismo sulle labbra - ruppe la dittatura spirituale del papa, chiamò di nuovo in vita l'antichità greca e con essa il più alto sviluppo artistico dell'età moderna, infranse i limiti dell'antico orbis e scoprì la Terra in modo effettivo per la prima volta.
Fu la più grande rivoluzione che la terra avesse fino a quel momento vissuto. Anche la scienza naturale visse e operò in questa rivoluzione, fu rivoluzionaria fino in fondo, marciò la mano nella mano con la filosofia moderna che si ridestava, e lasciò i suoi martiri sul rogo e nelle carceri..."

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