Noi
comunisti dobbiamo lavorare come sempre, pur nelle condizioni date. Non è
sospesa la attività sindacale, la denuncia e propaganda politica,
l’uso degli strumenti per fare questo lavoro. Il disorientamento
tra le masse, portato dall'azione scellerata e criminale della
borghesia e dei mass media, come da personaggi che si spacciano da esperti, è grande e soffocante; ma questo deve e può essere contrastato da
una costante azione di chiarezza, orientamento, che però richiede un
approfondimento, comprensione più scientifica da parte dei comunisti
e delle avanguardie proletarie, usando prima di tutto la nostra
scienza di parte, il marxismo-leninismo-maoismo che ci da le chiavi per
capire anche il perchè del coronavirus.
Se
padroni e governo, nonostante continuino contagi e morti, per difendere i profitti vorranno aprire tutte le fabbriche, con la piena
collaborazione/cogestione dei sindacati confederali, questa deve
essere una “pietra che gli deve ricadere sui piedi”. Queste
fabbriche, posti di lavoro vedranno i comunisti lì,
pronti a sostenere ogni protesta, a dare la parola giusta al momento giusto, ad elevare la coscienza e l'organizzazione della classe sulla necessità, ora più che mai, di rovesciare questo sistema capitalista “pandemico” che porta solo sfruttamento, distruzione della natura e morte.
pronti a sostenere ogni protesta, a dare la parola giusta al momento giusto, ad elevare la coscienza e l'organizzazione della classe sulla necessità, ora più che mai, di rovesciare questo sistema capitalista “pandemico” che porta solo sfruttamento, distruzione della natura e morte.
Se
i comunisti faranno questo ci troveremo all'uscita da questo “tunnel”
più forti e più “armati”.
Alla
fine dell'emergenza i proletari e le masse popolari, quelle più
povere e oppresse dal sistema del capitale, e dal suo Stato e
governo, si dovranno scontrare con una delle più grandi crisi a
livello mondiale come a livello del nostro paese. Questo potrà
alimentare una rivolta popolare. E i comunisti devono prepararsi a
questo.
La
situazione e l'azione della borghesia sta dando un'occasione per
praticare il “lavoro in ogni condizione” che è un principio base
dei comunisti. Utilizzare, quindi, questa emergenza per attrezzarci,
per fare fino in fondo la nostra esperienza su come continuare ed elevare il lavoro da comunisti anche in condizioni in cui è
difficile incontrarsi, muoversi, ecc.
Ora
non conta il numero, questa realtà di emergenza porta a moltiplicare
per 10/100 l'efficacia del lavoro anche di singoli compagni e compagne se sono e si sentono comunque parte di un collettivo, di un'organizzazione.
I fatti stanno dimostrando che se si lavora ogni giorno, se siamo in grado di
intervenire tra le masse, pur nelle condizioni date, anche una
piccola forza organizzata può fare tanto.
La situazione tra le masse andrà rapidamente migliorando: gli scioperi, le fermate nelle fabbriche inevitabilmente riprenderanno perchè gli operai non vogliono morire per il profitto dei padroni, come la resistenza di tanti settori dei lavoratori, dei precari che si troveranno senza o con poco salario e/o senza lavoro; le denunce sempre più forti, dettagliate e generalizzate dei lavoratori della sanità non possono essere solo materia,spesso distorta, di Tv e giornali; le proteste delle masse più povere che non possono certo essere messe a tacere con le miserabili elemosine dei “buoni spesa” riprenderanno; le rivolte dei detenuti, le proteste dei familiari, le rivolte dei migranti ci sono e aumentano; come inevitabilmente scoppierà la condizione delle donne di “chiuseincasa”, più sfruttate, più incatenate, più a rischio morte (ma non certo per il coronavirus); e i giovani, per quanto tempo la borghesia pensa di tenerli incollati ai computer, smart, ecc.?
La situazione tra le masse andrà rapidamente migliorando: gli scioperi, le fermate nelle fabbriche inevitabilmente riprenderanno perchè gli operai non vogliono morire per il profitto dei padroni, come la resistenza di tanti settori dei lavoratori, dei precari che si troveranno senza o con poco salario e/o senza lavoro; le denunce sempre più forti, dettagliate e generalizzate dei lavoratori della sanità non possono essere solo materia,spesso distorta, di Tv e giornali; le proteste delle masse più povere che non possono certo essere messe a tacere con le miserabili elemosine dei “buoni spesa” riprenderanno; le rivolte dei detenuti, le proteste dei familiari, le rivolte dei migranti ci sono e aumentano; come inevitabilmente scoppierà la condizione delle donne di “chiuseincasa”, più sfruttate, più incatenate, più a rischio morte (ma non certo per il coronavirus); e i giovani, per quanto tempo la borghesia pensa di tenerli incollati ai computer, smart, ecc.?
Sulle
situazioni più tragiche non possiamo aspettare, questo vale
soprattutto nelle realtà più emblematiche di stragi annunciate,
come la Lombardia, in cui i comunisti non possono essere da meno dei
democratici; dalla Regione Lombardia, ai dirigenti delle RSA, ai
padroni di Bergamo, Brescia, devono pagare, dobbiamo presentargli il
conto, per le migliaia di anziani ammazzati, con scienza e coscienza .
Dobbiamo
sostenere ogni denuncia, protesta. Orientare la lotta contro
l'attuale governo, come ogni governo dei padroni.
Dobbiamo
contrastare il fascio-populismo alla Salvini/Meloni, per impedire che
questi peschino nel torbido, per riproporre soluzioni autoritarie peggiori del
male.
Nello
stesso tempo i comunisti sostengono e sviluppano la solidarietà tra
le masse.
Non
certo per togliere le castagne dal fuoco ad un governo, ad
Istituzioni, a sindacati confederali che non fanno neanche il minimo
indispensabile per alleviare i problemi delle masse, ma per unire le
masse, organizzarle, mostrare che solo una società che rende
protagoniste le masse, le loro organizzazioni, i volontari, i giovani, può trovare le
soluzioni più opportune: e questa società si chiama “società
socialista”.
I
responsabili di questa assurda situazione di emergenza, che ora
girano anche come mosche in un bicchiere d'acqua perchè non sanno
come uscirne; coloro che per la salvaguardia dei loro miseri e
criminali interessi economici, di potere, non esitano a mettersi
anche l'uno contro l'altro, usano pure il coronavirus per attrezzarsi
meglio alla propria guerra di classe, unico terreno in cui sono
uniti.
I lavoratori possono lavorare fianco e fianco per il profitto del capitale ma se una 30ina di compagni va ad un funerale di un compagno, mantenendo le distanze e con tutte le misure di sicurezza, vengono attaccati con cannoni ad acqua, manganelli, fermati, mentre neanche una incriminazione finora vi è stata sugli assassini della Regione Lombardia. La Min. degli Interni, Lamorgese, intanto già ha mandato direttive ai prefetti, in cui mettendo sullo stesso piano criminalità mafiosa e “estremisti” di lotte sociali, indica chi deve essere effettivamente represso: tutti coloro che lottano contro gli effetti devastanti di questo sistema di sfruttamento e oppressione. Per non parlare di cosa si stanno inventando per tenerci tutti sotto costante controllo, misure che serviranno poco e niente per evitare ancora contagi e morti, ma che saranno molto utili per intercettare e cercare di reprimere preventivamente ogni voce dissidente, ogni protesta.
I lavoratori possono lavorare fianco e fianco per il profitto del capitale ma se una 30ina di compagni va ad un funerale di un compagno, mantenendo le distanze e con tutte le misure di sicurezza, vengono attaccati con cannoni ad acqua, manganelli, fermati, mentre neanche una incriminazione finora vi è stata sugli assassini della Regione Lombardia. La Min. degli Interni, Lamorgese, intanto già ha mandato direttive ai prefetti, in cui mettendo sullo stesso piano criminalità mafiosa e “estremisti” di lotte sociali, indica chi deve essere effettivamente represso: tutti coloro che lottano contro gli effetti devastanti di questo sistema di sfruttamento e oppressione. Per non parlare di cosa si stanno inventando per tenerci tutti sotto costante controllo, misure che serviranno poco e niente per evitare ancora contagi e morti, ma che saranno molto utili per intercettare e cercare di reprimere preventivamente ogni voce dissidente, ogni protesta.
Ma tutto questo mostra anche che la borghesia ha paura, teme gli scioperi,
teme le rivolte inevitabili, teme l'azione delle avanguardie e
organizzazioni rivoluzionarie.
Non
dobbiamo certo deluderli!
Ma
perchè non sia da parte dei proletari e masse popolari solo una
esplosione, perchè questa esperienza drammatica possa preparare ad
un effettivo salto della lotta contro padroni, Stato, governi,
occorre che i proletari e le proletarie più coscienti organizzino la
loro forza: organizzino non solo il sindacato di classe, ma il
partito della classe operaia, il Partito comunista rivoluzionario di
tipo nuovo per lavorare per la lotta più importante,la lotta rivoluzionaria per una nuova società senza sfruttamento, oppressione, col potere in mano ai proletari.
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