venerdì 17 aprile 2020

pc 17 aprile - Solidarietà con Gabriele Sarti da slai cobas per il sindacato di classe


La nostra massima solidarietà a Gabriele Sarti. 
E' un pericoloso esempio che le aziende vogliono dare al padronato. 
Ma per noi tutti con l'impegno di ognuno deve essere l'esempio che questi sporchi attacchi vengono respinti e che la solidarietà di classe vince. 
Il licenziamento deve essere immediatamente ritirato, e la legittima richiesta di Gabriele di massima sicurezza per i lavoratori deve trovare piena attuazione. 
E' l'azienda che deve essere denunciata. 

Slai cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale 


Con Gabriele Sarti contro l’arroganza aziendale!
Contro ogni forma di rappresaglia padronale!
Per la reintegrazione di Gabriele!
Tutto il paese sta vivendo una situazione di emergenza a causa del “corona virus”. Questa emergenza ha pesanti ricadute su vari aspetti della quotidianità di ciascuno di noi. Riteniamo necessario soffermarci su quanto accade nel mondo del lavoro. La volontà padronal/governativa, assecondata di fatto dai sindacati confederali, di salvaguardare i profitti è stata messa in discussione da scioperi e astensioni tenuti in varie parti del paese. Queste iniziative hanno messo al centro la difesa della salute
contestando la contrapposizione: o salute o lavoro; iniziative contrastate da provvedimenti governativi che vanno a disintegrare i diritti dei lavoratori, l'esercizio del diritto di sciopero in primis.
In questi giorni è arrivato il licenziamento di Gabriele Sarti dipendente di ATI, cooperativa in appalto di ALIA (azienda addetta ai servizi ambientali), che ha denunciato l’assenza dei dispositivi di protezione. Inaccettabile il provvedimento della cooperativa! Stiamo dalla parte di Gabriele e dei lavoratori che difendono i propri diritti e quindi quello della salute. L’arroganza e la prepotenza padronale non si
fermano di fronte a niente. Dobbiamo assolutamente sviluppare due aspetti utili per i tempi che abbiamo di fronte: intelligenza e capacità politica. Non siamo facili profeti se affermiamo che, tanto per cambiare, “lacrime e sangue” è quanto viene prospettato prossimamente. Ma fin da ora dobbiamo far capire che se “niente sarà come prima”, deve essere vero fino in fondo. Non possiamo tollerare che i lavoratori siano “becchi e bastonati ”, da una parte misure economiche che dissangueranno ulteriormente le magre tasche, dall’altra cassa integrazione, miseria, licenziamenti, mancanza di sicurezza e salute... Tutto questo perché i padroni ritengono di poter agire indisturbati senza alcuna reazione. Invece, sta a noi lottare per invertire questa deriva e non essere impreparati. Le prese di posizione, i comunicati, la raccolta di firme, ecc. sono atti importanti ma indispensabile è costruire solidarietà concreta a Gabriele, denunciare e propagandare quanto accaduto, ragionare su iniziative possibili da intraprendere per strappare l'obiettivo: la reintegrazione di Gabriele.
16  aprile 2020
Coordinamento Lavoratrici/lavoratorii Autoconvocati per l'unità della classe (CLA)
(coordautoconvocat2019@gmail.com)

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