giovedì 16 aprile 2020

pc 16 aprile - LA LOMBARDIA NON SI E’ MAI FERMATA – MILANO NON SI E’ MAI FERMATA

Gallera, Fontana hanno alzato nei giorni scorsi, in prossimità dei giorni di Pasqua, alte grida per denunciare che “c’è troppa gente in giro”. In un crescendo di colpevolizzazione di comportamenti individuali “irresponsabili”, da diffusori dell’epidemia.
Le statistiche dicono che, a fronte di un alto numero di controlli, al massimo un 5% non rispetta le “regole”, fondamentalmente lo stare a casa - come ce lo ripetono gli operatori sanitari in prima linea nella lotta contro il coronavirus.
Il richiamo a contribuire a rallentare la diffusione del virus è di buon senso, ci si disciplina anche di buon grado. Si continua ad invocare l’uso delle mascherine, dei DPI, il ricorso ai tamponi, l’isolamento se si sospetta possibile contagio. Si continua ad affermare che bisogna difendere la prima linea di lotta al virus gli operatori sanitari - tutti diciamo noi perché ci sono anche OSS, addetti
alle pulizie che quasi mai vengono ricordati - dotandoli degli indispensabili DPI e sottoponendoli ai tamponi, ancora oggi un miraggio nella stragrande maggioranza. E questo, sì, è da condannare, da contrastare, richiede soluzioni indifferibili, mentre continuano a mancare, i DPI, le mascherine.
Su questo è una chiara offesa alla dignità dei tantissimi che rispettano le “regole” l’affermazione di Fontana per cui, se non si trovano le mascherine, ci si può coprire con una sciarpa. 
Ma su ciò che continua ad essere grave non si fa nulla: mancano i tamponi, mancano i reagenti per fare i tamponi, dovrebbero aumentare gli operatori e i laboratori addetti all’esame dei tamponi, nelle carceri, nelle RSA, ma anche nei caseggiati dove si deve rimanere se si hanno sintomi e/o si è stati a contatto con infettati e dove è quasi impossibile effettuare il tanto raccomandato isolamento.

Questa campagna sul rispettare le regole, sembra in realtà voler distogliere l’attenzione da ciò che sta avvenendo concretamente in una Lombardia - a cui si sta aggiungendo anche il Piemonte - straziata dalle troppe morti e sofferenze, di cui le RSA rappresentano la punta dell’iceberg; come dalla pressione di Fontana per l’apertura di tanti siti produttivi (mentre nei giorni scorsi si è opposto all’apertura dei negozi di abbigliamento per neonati, librerie, a favore, come non hanno mancato di notare in tanti, della grande distribuzione e delle vendite on-line). Tutti stanno pensando alla ripresa, a quando si riaprirà il tutto chiuso, che non c’è mai stato. Insieme ai trasporti, alimentari, non hanno mai chiuso tante fabbriche, uffici postali, banche, i riders non si sono mai fermati, ha riaperto il cantiere per la costruzione della nuova linea metropolitana, ecc. Tutti luoghi in cui i lavoratori hanno denunciato la mancanza o l’insufficienza di DPI, di mascherine, rispetto delle distanze etc

Noi siamo perchè la riapertura di attività necessarie avvenga solo in assoluta sicurezza, con le misure adeguate: sanificazioni, dispositivi, distanze di sicurezza. Perchè in queste condizioni riaprano i mercati all’aperto,
Ma lo siamo perché il disastro a cui non vogliamo rassegnarci né tantomeno abituarci richiede necessariamente - contro la passivizzazione che ci vogliono imporre - la partecipazione attiva, in primis dei lavoratori, delle donne nell’affrontare concretamente e trovare le soluzioni possibili ai diversi problemi che questa epidemia sta creando. In primis, l’isolamento e l’individualizzazione che già di per sé sono problemi.

La petizione promossa, in queste ore, da Milano 2030 “Commissariare la Lombardia” si pone sul terreno del contrasto all’operato della giunta Fontana, ma demanda al Governo, e quindi ancora una volta si prevede la passivizzazione delle persone, con il corollario di repressione, come abbiamo visto nel quartiere S.Siro con lo sgombero di occupazione di casa da parte di una famiglia (ma non dobbiamo stare tutti a casa?), nonostante il "Cura Italia" abbia sostanzialmente previsto la sospensione degli sgomberi delle case popolari.
Corrispondenza da Milano

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