giovedì 16 aprile 2020

pc 16 aprile - A PROPOSITO DELLA TRASMISSIONE DI REPORT SU HUMANITAS: E' STATA ATTACCATO L'AZIENDA NON I LAVORATORI - Da Slai cobas sc Bergamo

BEN NOVE GIORNI DOPO, HUMANITAS GAVAZZENI, DEL GRUPPO TECHINT (COME TENARIS) COMPERA UNA PAGINA DE L’ECO PER ATTACCARE E SMENTIRE REPORT
IN REALTÀ NIENTE RISPOSTE, SOLO UNA SOSPETTA DICHIARAZIONE D’INNOCENZA.
A CONFERMA, CHE NON È POSSIBILE RISTABILIRE LA VERITÀ E FAR PAGARE I COLPEVOLI, SENZA LA FORZA ORGANIZZATA DEI LAVORATORI.
Nostra inchiesta.

Si le parole possono ferire, anche profondamente. Ma solo quelle che possono essere comperate pagando una pagina di giornale, con i soldi dei profitti della sanità privatizzata.
Una pagina avvalorata dalla improbabile firma dei lavoratori, dal momento che Humanitas ha vietato ai lavoratori, minacciando importanti provvedimenti disciplinari, di parlare con la stampa, senza aver concordato i contenuti con la direzione.
Quindi per Humanitas, vige la dittatura di espressione, parlano solo quelli che esprimono il pensiero della direzione.
Una firma emblematica sotto una foto emblematica: i lavoratori non mostrano la faccia, l’azienda mostra le mascherine e protezioni, come un simbolo di perfezione, ma sono state distribuite a tutti solo a partire dal 17 marzo!!!

Il fatto di sottolineare (ancora una volta) la figura dell’infermiere eroe poco si sposa con il servizio di Report, che va a colpire soprattutto il discorso economico della sanità privata.
Il tentativo di accaparrarsi le simpatie dei lavoratori della sanità, tanto decantati in questo periodo
prendendone le difese, da un inesistente attacco nei loro confronti, è fin troppo evidente.
-Report non attacca Humanitas Gavazzeni dicendo che non si è occupata dei pazienti Covid, ma attacca le cliniche private dicendo che hanno tardato a sospendere le prestazioni differibili per battere cassa, favorendo il contagio tra i pazienti
- che i pazienti ricoverati a quella data fossero 175 non lo possiamo dire noi. Ma è un dato che resta comunque relativo. Perché andrebbe valutato in base alle potenzialità della clinica. La massa di pazienti ricoverati in quei giorni, che hanno riempito ogni posto degli ospedali, e tutti quelli che sono stati lasciati consapevolmente a casa a morire da soli, ci dicono che serviva fare tutto il possibile, non esibire 175 come prova d’innocenza, e far leva su quel numero per saldare i lavoratori nella difesa dell’azienda, come se fosse stata mossa un accusa a loro.
Si può ricostruire con buona approssimazione che i reparti abbiano iniziato a fare spazio ai pazienti Covid ed a diventare “dedicati” ai Covid dal 4 marzo.
Ma resta una pura strumentalizzazione centrare la polemica contro Report perché ha detto che in clinica si siano mossi dall’8.
STRUMENTALE NEL SENSO PIÙ CLASSICO. GETTARSI SU DI UN ALTRO ARGOMENTO PER DISTOGLIERE L’ATTENZIONE DAL CENTRO. FOMENTANDO IL MALCONTENTO SU DI UN FALSO PROBLEMA DA USARE A PROPRIA DIFESA.
E qui ci piacerebbe aprire un confronto con quei lavoratori che sposando la tesi aziendale, si sono sentiti ‘colpevolizzati’ perché sarebbero partiti in ritardo.
Report, non ha attacca i lavoratori dicendo che si sono girati i pollici, ma l’azienda per aver agito in ritardo, rispetto all’emergenza che ha sommerso le strutture ospedaliere, sia nel chiudere le prenotazioni remunerative, sia nel dare i DPI a tutti.
Di questo dovrebbero incazzarsi i lavoratori, non seguire l’azienda per precisazioni su due giorni di differenza rispetto a Report.

Perchè i medici citati nella pagina a pagamento di Humanitas, sono morti senza dispositivi, perché sono stati mandati al lavoro senza le protezioni di sicurezza, necessarie di fronte all’emergenza Covid, previste comunque dalle leggi in vigore.
Allo stesso modo che il contagio tra operatori e pazienti è stato favorito da un tardivo accesso ai DPI, che per tutti in clinica sono arrivati il 17 marzo, altro che l’8, e da una tardiva chiusura delle prestazioni differibili pur di non rinunciare agli introiti, anziché pensare al contenimento del contagio, schierando tutte le risorse disponibili.

Nessun commento:

Posta un commento