Riportiamo, sotto, stralci della circolare ai Prefetti inviata dal Ministro Lamorgese il 10 aprile, che ha per oggetto "Emergenza Covid-19. Monitoraggio del disagio sociale ed economico e attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità".
Un circolare che insieme alla questione della vigilanza verso la criminalità che può utilizzare questa emergenza per infiltrarsi e minacciare gli "equilibri di mercato di beni e servizi", pone l'allarme sui - come vengono chiamati nella circolare - "focolai di espressione estremistica" - Tradotto, vuol dire le proteste, le lotte delle masse popolari, dei lavoratori, a fronte della pesantissima situazione, ora e dopo, del lavoro, salario, redditi, insieme alla salute/sanità; e dentro di esse l'azione degli organismi di lotta, dei sindacati di base e di classe, dei movimenti antagonisti, dei rivoluzionari.
In realtà la vera preoccupazione del governo è questa. L'infiltrazione della criminalità non è affatto una novità, l'ha sempre fatto - vedi durante i terremoti/ricostruzione - trovando la strada aperta e
spesso l'intreccio con la economia "legale" del capitale, quando non si pone in aperta concorrenza (e allora, solo allora, può avere un pò di problemi...).
Ciò che lo Stato teme soprattutto è la rivolta, possibile, dei lavoratori e delle masse popolari - di cui già nelle scorse settimane si sono visti i segnali, con le proteste per la spesa al sud e (ciò che fa effettivamente temere a governo e padroni) gli scioperi spontanei degli operai.
Per questo lo Stato si sta già preparando. E le misure che stanno facendo di controllo di massa sempre più invasivo, di repressione di oggi verranno buone domani, sono esperienze per la stessa borghesia per farle diventare effettivi piani di militarizzazione.
Già a fine marzo il copasir (l'organismo che fa fatto l'elenco delle fabbriche aperte, tra cui quelle che producono armi, o da chiudere) aveva lanciato l'allarme di un possibile conflitto sociale, vedendo le avvisaglie pure nei blog, chiamati “agitatori sociali”.
Ora arriva la Lamorgese allertando i prefetti a vigilare e contrastare, perchè “alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco il manifestarsi di focolai di espressione estremistica”.
E' bene che temano... perchè, signori del governo, queste "gravi tensioni" che voi create saranno inevitabili.
DALLA CIRCOLARE DELLA MINISTRA DELL'INTERNO:
"...capacità di intercettare per tempo - e anticipare, se possibile, nella risposta - le criticità che la complessa situazione può generare nelle singole realtà... impegno costante nel contrasto a ogni forma di illegalità e di criminalità si accompagna necessariamente alla capacità di mediazione dei conflitti e all’azione a tutela dei diritti civili, sociali, politici ed economici, compreso quello della libertà di iniziativa economica che, per le difficoltà del momento, può risultare maggiormente permeabile a rischi di condizionamento mafioso.
Alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco, da un lato, la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica, dall'altro, il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali.
In questo quadro, al Ministero dell’Interno e al suo vertice quale Autorità nazionale di pubblica sicurezza compete mettere in campo una strategia complessiva di presidio della legalità in chiave preventiva...
...Quello delle ricadute dell’attuale congiuntura, delle conseguenti tensioni sociali e delle inevitabili interazioni con il panorama criminale è il fronte principale, quindi, su cui dispiegare oggi l’impegno del Ministero dell'Interno in tutte le sue articolazioni, anche periferiche, prime fra tutte le Prefetture...
Ciò posto, al fine di agevolare la ripresa del sistema economico e contenere le manifestazioni di disagio che possono verosimilmente avere risvolti anche sotto il profilo dell'ordine e sicurezza pubblica, si richiama l'attenzione delle SS.LL. sulla necessità di dare massimo impulso alle attività di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori istituzionali, i rappresentanti territoriali delle categorie produttive, delle parti sociali e del sistema finanziario e creditizio al fine di intercettare ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riguardo alle esigenze delle categorie più deboli... una particolare premura dovrà essere prestata, tra gli altri, al tema del disagio abitativo che nell’attuale scenario è destinato a subire un incremento significativo, a maggior ragione in quei contesti territoriali nei quali più alto è il rischio di tensioni...
I fenomeni di disagio correlati a possibili difficoltà della ripresa economica e produttiva possono determinare l’insorgere di condizioni favorevoli per un’espansione degli interessi illeciti e criminali.
Tale rischio riguarda innanzitutto quelle realtà caratterizzate da un minor sviluppo e da già elevati livelli di disoccupazione, in cui un possibile aggravamento della situazione economica rischia di comportare il ricorso a forme di “sostegno” da parte delle organizzazioni criminali, che in tal modo mirano anche ad accrescere il consenso nei loro confronti.
Peraltro, anche nei contesti economicamente più progrediti, la carenza di liquidità può rappresentare un’ulteriore occasione per l’ingresso di capitali di provenienza illecita nei settori produttivi e nell’economia legale...
In linea con le azioni sviluppate in materia di sicurezza urbana e integrata, si invitano, pertanto, le SS.LL. a rafforzare la strategia complessiva di governo fondata, oltre che sull'adozione di misure di vigilanza e controllo del territorio, su una generale azione di prevenzione situazionale...
In conclusione, accanto alla difesa dei valori della legalità e della pacifica convivenza, è essenziale, in questo particolare momento, il presidio della coesione sociale, che si concretizza preliminarmente nella capacità di saper leggere, interpretare e comprendere gli scenari evolutivi della realtà locale nelle sue diverse espressioni..."
Un circolare che insieme alla questione della vigilanza verso la criminalità che può utilizzare questa emergenza per infiltrarsi e minacciare gli "equilibri di mercato di beni e servizi", pone l'allarme sui - come vengono chiamati nella circolare - "focolai di espressione estremistica" - Tradotto, vuol dire le proteste, le lotte delle masse popolari, dei lavoratori, a fronte della pesantissima situazione, ora e dopo, del lavoro, salario, redditi, insieme alla salute/sanità; e dentro di esse l'azione degli organismi di lotta, dei sindacati di base e di classe, dei movimenti antagonisti, dei rivoluzionari.
In realtà la vera preoccupazione del governo è questa. L'infiltrazione della criminalità non è affatto una novità, l'ha sempre fatto - vedi durante i terremoti/ricostruzione - trovando la strada aperta e
spesso l'intreccio con la economia "legale" del capitale, quando non si pone in aperta concorrenza (e allora, solo allora, può avere un pò di problemi...).
Ciò che lo Stato teme soprattutto è la rivolta, possibile, dei lavoratori e delle masse popolari - di cui già nelle scorse settimane si sono visti i segnali, con le proteste per la spesa al sud e (ciò che fa effettivamente temere a governo e padroni) gli scioperi spontanei degli operai.
Per questo lo Stato si sta già preparando. E le misure che stanno facendo di controllo di massa sempre più invasivo, di repressione di oggi verranno buone domani, sono esperienze per la stessa borghesia per farle diventare effettivi piani di militarizzazione.
Già a fine marzo il copasir (l'organismo che fa fatto l'elenco delle fabbriche aperte, tra cui quelle che producono armi, o da chiudere) aveva lanciato l'allarme di un possibile conflitto sociale, vedendo le avvisaglie pure nei blog, chiamati “agitatori sociali”.
Ora arriva la Lamorgese allertando i prefetti a vigilare e contrastare, perchè “alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco il manifestarsi di focolai di espressione estremistica”.
E' bene che temano... perchè, signori del governo, queste "gravi tensioni" che voi create saranno inevitabili.
DALLA CIRCOLARE DELLA MINISTRA DELL'INTERNO:
"...capacità di intercettare per tempo - e anticipare, se possibile, nella risposta - le criticità che la complessa situazione può generare nelle singole realtà... impegno costante nel contrasto a ogni forma di illegalità e di criminalità si accompagna necessariamente alla capacità di mediazione dei conflitti e all’azione a tutela dei diritti civili, sociali, politici ed economici, compreso quello della libertà di iniziativa economica che, per le difficoltà del momento, può risultare maggiormente permeabile a rischi di condizionamento mafioso.
Alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco, da un lato, la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica, dall'altro, il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali.
In questo quadro, al Ministero dell’Interno e al suo vertice quale Autorità nazionale di pubblica sicurezza compete mettere in campo una strategia complessiva di presidio della legalità in chiave preventiva...
...Quello delle ricadute dell’attuale congiuntura, delle conseguenti tensioni sociali e delle inevitabili interazioni con il panorama criminale è il fronte principale, quindi, su cui dispiegare oggi l’impegno del Ministero dell'Interno in tutte le sue articolazioni, anche periferiche, prime fra tutte le Prefetture...
Ciò posto, al fine di agevolare la ripresa del sistema economico e contenere le manifestazioni di disagio che possono verosimilmente avere risvolti anche sotto il profilo dell'ordine e sicurezza pubblica, si richiama l'attenzione delle SS.LL. sulla necessità di dare massimo impulso alle attività di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori istituzionali, i rappresentanti territoriali delle categorie produttive, delle parti sociali e del sistema finanziario e creditizio al fine di intercettare ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riguardo alle esigenze delle categorie più deboli... una particolare premura dovrà essere prestata, tra gli altri, al tema del disagio abitativo che nell’attuale scenario è destinato a subire un incremento significativo, a maggior ragione in quei contesti territoriali nei quali più alto è il rischio di tensioni...
I fenomeni di disagio correlati a possibili difficoltà della ripresa economica e produttiva possono determinare l’insorgere di condizioni favorevoli per un’espansione degli interessi illeciti e criminali.
Tale rischio riguarda innanzitutto quelle realtà caratterizzate da un minor sviluppo e da già elevati livelli di disoccupazione, in cui un possibile aggravamento della situazione economica rischia di comportare il ricorso a forme di “sostegno” da parte delle organizzazioni criminali, che in tal modo mirano anche ad accrescere il consenso nei loro confronti.
Peraltro, anche nei contesti economicamente più progrediti, la carenza di liquidità può rappresentare un’ulteriore occasione per l’ingresso di capitali di provenienza illecita nei settori produttivi e nell’economia legale...
In linea con le azioni sviluppate in materia di sicurezza urbana e integrata, si invitano, pertanto, le SS.LL. a rafforzare la strategia complessiva di governo fondata, oltre che sull'adozione di misure di vigilanza e controllo del territorio, su una generale azione di prevenzione situazionale...
In conclusione, accanto alla difesa dei valori della legalità e della pacifica convivenza, è essenziale, in questo particolare momento, il presidio della coesione sociale, che si concretizza preliminarmente nella capacità di saper leggere, interpretare e comprendere gli scenari evolutivi della realtà locale nelle sue diverse espressioni..."
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