domenica 12 aprile 2020

pc 11 aprile - Carcere e Covid 19: l'Italia dovrà rispondere alla Corte Europea di Strasburgo,

intanto sono oltre 58 i detenuti positivi accertati e 2 quelli uccisi dal virus, oltre a quelli uccisi o percossi per mano poliziotta.
La "conta" si accorcia e il conto si allunga.
il conto sarà presentato nelle forme possibili il 19 giugno 2020
Info a cura di SRP


Per la prima volta il governo italiano dovrà rendere conto alla Corte europea di Strasburgo di come sta gestendo l’emergenza Covid 19 nelle carceri italiane. Tutto è scaturito dalla richiesta di adozione di una misura provvisoria urgente presentata alla Corte europea dagli avvocati Roberto Ghini del Foro di Modena e Pina Di Credico, referente osservatorio Europa della Camera penale di Reggio Emilia. Alla Corte Europea è stata segnalata la violazione dell’art. 3 Cedu per trattamenti inumani e degradanti chiedendo una misura urgente e provvisoria, ovverosia che il detenuto sia posto in detenzione domiciliare anche senza “braccialetto elettronico”, essendo notoria la cronica carenza di tali strumenti o, in alternativa, che sia posto in condizioni di sicurezza tali da rispettare le norme sanitarie e pertanto in cella singola con tutti i presidi necessari.
Intanto il contagio si estende nelle carceri italiane e fa un altro morto tra i detenuti. Si chiamava Antonio, anch'esso era in attesa di giudizio, aveva 59 anni e non era affetto da altre patologie. Sembra che il medico del carcere di Voghera, dov'era rinchiuso, si fosse rifiutato di visitarlo. Certo è che Antonio viveva in cella con altre quattro persone, in 9 metri quadrati!
Nel carcere femminile di Rebibbia, dove una detenuta è stata ricoverata per coronavirus, vi è la sezione “orchidea”, dove lavorano le detenute dell’intera struttura carceraria e il reparto con le mamme con otto bambini. 387 detenute, ammassate con i loro bambini in 268 posti letto!
Lontano dallo sguardo pietoso di tutti, gli istituti penitenziari rischiano di trasformarsi in lazzaretti, solo a Verona ci sono 42 positivi al covid 19!
Nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, il virus è arrivato con i trasferimenti punitivi dal carcere di Bologna: 5 detenuti positivi!
Nella casa circondariale di Torino sono attualmente 23 i detenuti risultati positivi al Covid-19!
In tutte le carceri italiane i detenuti sono tenuti all'oscuro di tutta la situazione epidemiologica intramuraria. Questo non fa altro che amplificare la paura e l'angoscia, che quando sfocia nella protesta viene duramente repressa!
A Santa Maria Capua Vetere, dove ci sono 3 detenuti positivi, ma dove soprattutto si trascina da lustri il problema del mancato allaccio alla rete idrica cittadina, a servire il carcere di acqua è un pozzo semi-artesiano abbinato a un impianto di potabilizzazione!
Sempre in questo carcere, dopo aver appreso della positività al Covid19 di altri 2 ristretti, i detenuti hanno protestato per maggiori controlli sanitari per garantire la salute dei prigionieri. Il giorno dopo la risposta delle guardie, feroce e spietata. “Ci picchiano a turno: una volta a uno, una volta un altro … Vengono e dicono che tanto dobbiamo morire tutti prima o poi…” è la drammatica testimonianza di chi sta dentro, più di 200 agenti coinvolti, 150 del reparto G.O.M. in supporto agli agenti di servizio nella struttura. Barbe e capelli tagliati, denti che saltano, contusi e feriti, video-chiamate e colloqui con i parenti sospesi per nascondere e tacere i pestaggi.
 

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