martedì 14 aprile 2020

pc 13 aprile - Sulla strage degli anziani nelle RSA, di cosa si parla e di cosa non si parla

Una strage di anziani nelle Rsa (case di riposo). Decine e decine di anziani morti e molti operatori contagiati dal Coronavirus. Genitori, nonni, persone invalide, non autosufficienti, i più fragili tra i fragili che, là dove dovevano essere al sicuro, sono venuti a contatto col virus che, in molti casi, ha aggravato le loro condizioni conducendoli alla morte. Un dato che fa spavento è quello della Lombardia: nelle Rsa sono stati 1.822 i decessi, registrando un tasso di mortalità più del doppio rispetto alla media.
Sono dati dell’Istituto superiore di sanità, che però sono di gran lunga sotto stimati, sia perché i tamponi non hanno riguardato tutti gli anziani residenti, sia perché, soprattutto, i dati dell'Iss sono ad oggi limitati alle 2166 RSA pubbliche o convenzionate, su un numero complessivo stimato di 4629, incluse le private.

E' d'obbligo però specificare, anche quando si parla di sanità pubblica, che di pubblico ci sono soltanto le perdite. I profitti restano saldamente in mano ai privati.


Di seguito un commento raccolto da FB su questa questione:

Si può partire da qualsiasi fatto per scoprire in che mondo viviamo.
Negli USA oggi ci dicono che sono più di 2200 le persone morte nelle case di cura per anziani. Eppure da tempo sapevano bene cosa sarebbe successo visto quello che si era già verificato in Italia e non solo. Tutti sanno che le case di cura per anziani sono in mano a privati che hanno come unico scopo il profitto e per le famiglie, o per chi è solo, i costi sono esorbitanti. Ma è anche chiaro a

tutti che chi è fuori dal mercato del lavoro in questa società è un peso. Quindi lo Stato non se ne fa carico...e li da in pasto agli sciacalli che si arricchiscono sulla loro pelle. E' inutile stare qui a spiegare i perché, sono fin troppo evidenti.
Dall' Unione Europea oggi ci dicono che gli anziani dovranno stare a casa fino alla fine dell'anno... A fare cosa? a morire in silenzio senza neanche essere conteggiato tra il numero delle vittime da Covid, come già avviene, perché come già accertato il conteggio dei morti non è quello dichiarato, ma almeno tre volte tanto in tutto il mondo. E questo è uno dei motivi per cui non viene permesso ai famigliari di dare un ultimo saluto ai propri cari, oltre al fatto che questi possano

denunciare pubblicamente cosa realmente sia successo e lo stesso viene fatto con medici, infermieri e tutto il personale sanitario che rischia il licenziamento se muove solo qualche critica. L'informazione deve essere filtrata e gestita sempre più a livello centrale e dove non ci si riesce interviene la coercizione e lo Stato penale.
Poi su quale base e in rapporto a cosa una persona si definisce anziano? E' chiaro anche qui che questa definizione è espressione del sistema di produzione capitalistico in cui ci obbligano a vivere. E allora i morti sono da imputare all'età e alle varie patologie accumulate. Non c'è nessuna relazione con nulla, ad esempio con un sistema sanitario inadeguato e sempre più privatizzato dove al primo posto c'è il profitto e non la cura e il benessere delle persone. Non c'è relazione tra la patologia e le condizioni di vita e lavorative. Come non c'è relazione con la morte per motivi ambientali o sui posti di lavoro. Semplicemente sei morto perché vecchio e pure malato.
Ma quello che volevo mettere in evidenza è che i vari dirigenti politici sovranazionali o nazionali non si sono mossi per mettere al sicuro le case di cura per anziani e gli ospedali. Non sapevano cosa sarebbe successo? Lo sapevano, lo sanno, ed è un po' la stessa cosa di quello che è successo e sta succedendo nelle carceri di tutto il mondo, nei quartieri proletari, tra i migranti, nelle occupazioni, tra chi non ha né casa né reddito... sapevano che questa epidemia si sarebbe estesa a livello mondiale. Lo sapevano e non si sono mossi perché nel loro DNA c'è il dio denaro, il profitto e la difesa incondizionata della borghesia e dei grandi monopoli che hanno nelle loro mani la ricchezza mondiale estorta ai lavoratori e alla classe operaia internazionale.
È fin troppo chiaro che lo scopo principale è quello di rimettere in moto un sistema che si è inceppato, che è in crisi per le sue stesse contraddizioni. Una crisi che fin da prima della pandemia da virus, era già pandemia di sovrapproduzione di capitali, di merci e di forza lavoro che provocava e provoca focolai di guerra, di distruzione e devastazione dell'ambiente, di disoccupazione e sfruttamento, di fame e povertà per centinaia di milioni di persone. Questa pandemia è stata solo aggravata dal virus, ma questo non ce lo diranno ne' l'istituto mondiale della sanità ne' tutti gli altri organismi tecnici o scientifici e tanto meno i burocrati europei o i governanti di turno.
La pandemia capitalistica si può sconfiggere solo con il passaggio dal capitalismo al socialismo. Non è un' utopia, ma una necessità che solo il proletariato internazionale potra' affrontare e vincere.

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