Da diversi giorni è in atto un tentativo da parte di TNT-Fedex di vanificare la lotta portata avanti dal SI Cobas nel magazzino di Peschiera Borromeo. I lavoratori delle ribalte (più di 200, quasi tutti aderenti al SI Cobas) per più di due settimane hanno aderito con convinzione alla campagna nazionale "Tutti a casa a salario pieno", rivendicando una limitazione delle attività alle merci di prima necessità e una rotazione degli organici come unico modo per garantire il rispetto reale ed effettivo delle misure di tutela e prevenzione dei contagi per CoViD-19. Tutto ciò in un magazzino in cui, per
tutto il periodo della pandemia e ancora oggi, mancano le misure più elementari di sicurezza e di pulizia, scarseggiano le mascherine e non viene effettuata una vera opera di sanificazione dei locali e degli ambienti di lavoro.
In risposta a queste rivendicazioni, TNT-Fedex ne ha approfittato e ha inserito in magazzino un centinaio di interinali in appalto con Adecco, imponendo a questi ultimi di lavorare al posto dei loro colleghi rimasti a casa, senza alcuna preoccupazione per la sicurezza e la salute di questi lavoratori. A questo tentativo di alimentare divisioni e guerre intestine tra i lavoratori si è purtroppo accodata una esigua minoranza di iscritti al SI Cobas (circa una quindicina di 200) i quali, in cambio della compiacenza dei padroni, hanno scelto di andare al lavoro e quindi di sacrificare la difesa della vita e della salute sull'altare degli interessi aziendali.
Ancora una volta, a fare da sponda alle spinte aziendaliste dei settori più arretrati dei lavoratori, è giunto puntualmente l'apparato di USB, la quale, coerentemente con gli analoghi tentativi compiuti (e falliti) negli scorsi anni nei magazzini della logistica di Piacenza, pur di raccattare qualche iscritto offre la sua copertura ai crumiri, agli opportunisti, con l’avvallo dell’azienda ovviamente ben disposta a tentare di spezzare il fronte di lotta, promettendo favori individuali ai promotori dell’attività di crumiraggio.
La risposta dei lavoratori del SI Cobas non si è fatta attendere: di fronte al tentativo padronale di contrapporre i dipendenti diretti ai lavoratori in appalto, ieri sera si è svolta un’assemblea partecipata all'interno del magazzino, al termine della quale si è deciso di continuare lo sciopero dall’interno, anche perché nel frattempo nel magazzino erano presenti contemporaneamente un numero altissimo di lavoratori mettendo a rischio la vita e la salute individuale e collettiva.
TNT-Fedex, oltre a non voler retribuire i lavoratori per le giornate di assenza dovute alla pandemia, ora, in risposta alla mobilitazione, vorrebbero tenere a casa a zero ore gli operai dell'appalto Adecco e affrontare la crisi scaricandola interamente sui lavoratori, provando a dividere i dipendenti TNT da quelli della società interinale, per poi in un secondo momento, dopo aver spezzato il fronte operaio imporre, data la crisi economica, la cassa integrazione anche ai lavoratori diretti.
Le riduzioni di attività e le rotazioni di organico devono essere pianificate in maniera equa per tutti e con il coinvolgimento del sindacato, dei lavoratori e delle RSA.
Gli accordi siglati da TNT Fedex per l’assunzione diretta del personale somministrato, a partire dal primo maggio, devono essere pienamente rispettati!
Ieri notte si è dimostrato che i lavoratori S.I. Cobas non si fregano e non si dividono per le false promesse dei padroni e dei loro servi.
TNT-Fedex deve provvedere immediatamente alla sanificazione dei locali e all'adozione di tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza e il distanziamento minimo tra i lavoratori e firmare un protocollo con il S.I. Cobas relativo alla sicurezza dei lavoratori e con piene garanzie salariali per tutti.
TNT-Fedex ci ha chiesto di riaprire una trattativa martedì: nel caso non si trovassero soluzioni l'unica nostra risposta sarà quella della lotta allargando la mobilitazione a tutti gli impianti.
Nessuno deve rischiare il contagio e nessuno deve restare senza salario. Non siamo carne da macello!
I giorni di assenza per il rischio-CoviD devono essere retribuiti.
La sicurezza dei lavoratori è un dovere del datore di lavoro e su questo non transigeremo.
Senza garanzie i lavoratori hanno pieno diritto ad assentarsi.
Contro le manovre dei padroni e le furberie dei finti sindacati "di base": solo la lotta paga.
Coordinamento provinciale S.I. Cobas Milano
S.I. Cobas nazionale