Di Maio rivendica la cessione ai padroni indiani e l'espulsione di 2600 lavoratori
Circa le bonifiche si prosegue nella politica degli annunci di Renzi/Gentiloni, senza effetti reali nè in fabbrica nè nei quartieri inquinati
“Voglio personalmente ringraziare Corrado Carrubba, Piero Gnudi ed Enrico Laghi per il senso delle istituzioni dimostrato e per il lavoro svolto insieme a partire da giugno 2018″ ha spiegato Di Maio, che ha rivendicato la bontà del “lavoro che ha portato alla chiusura dell’accordo Ilva-Arcelor Mittal: la migliore intesa possibile nelle peggiori condizioni possibili, grazie alla quale – ha sottolineato – abbiamo preteso e ottenuto che non fosse licenziato alcun lavoratore e che fossero decisamente migliorati i termini ambientali definiti nell’accordo del 2017. Un lavoro di squadra che non dimenticherò“. Il capo politico M5S, poi, ha annunciato cosa accadrà nel futuro prossimo: “Ora inizia la Fase 2, nella quale non ci si limiterà alla gestione della procedura di amministrazione straordinaria, ma in cui progetteremo e realizzeremo il futuro di Taranto – ha annunciato – concentrandoci in particolare sulle attività di bonifica e sul rilancio economico e sociale del territorio”. Il vicepremier, infine, ha ricordato l’appuntamento di domani nel capoluogo ionico, dove si terrà “la prima seduta del tavolo istituzionale permanente a guida del ministero dello Sviluppo economico“.
Il passo indietro di Carrubba, Gnudi e Laghi è arrivata nella giornata in cui la Commissione europea ha dato il via libera al gruppo Liberty House quale acquirente idoneo di diversi impianti siderurgici Arcelor Mittal, venduti nell’ambito degli impegni assunti da ArcelorMittal per acquistare Ilva. La Commissione ha inoltre approvato la transazione stessa in base alle norme Ue sulle concentrazioni. Bruxelles aveva approvato nel maggio 2018 l’acquisizione di Ilva da parte di Arcelor Mittal, a determinate condizioni. In particolare, ArcelorMittal è stata obbligata a vendere un grande pacchetto di impianti di acciaieria a un acquirente idoneo. Tra i beni che saranno ceduti ci sono siti di produzione in tutta Europa, tra cui: un’acciaieria a Galati, in Romania, una a Ostrava, in Cechia e impianti di finitura in Italia, Belgio, Lussemburgo e Macedonia settentrionale.
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