venerdì 26 aprile 2019

pc 26 aprile - Antifascismo in tutte le forme - dal bansky torinese al Tar...

Manifesti con Mussolini a testa in giù, il "Banksy torinese" colpisce ancora

L'effigie del Duce con la scritta "Non fare il salame, rifiuta il fascismo": è la nuova provocazione dell'artista Andrea Villa


Un 25 aprile iconoclasta con delle effigi di Mussolini a testa in giù appesi per le vie di Torino. Andrea Villa, conosciuto come il Banksy torinese, ha scelto di tornare su un tema che lo aveva reso celebre qualche anno fa e, forte dell'esempio di Jim Carrey, è tornato a ritrarre il duce appeso a testa in giù, con un chiaro riferimento all'esibizione del corpo del dittatore esposto dopo la fucilazione a piazzale Loreto.
I manifesti con la scritta: “Non fare il salame - Rifiuta il fascismo” sono comparsi nella notte in vari punti della città, da via Corte d'Appello a via XX Settembre, ma anche in un espositore all'altezza del Rondò della Forca. Non è la prima espressione artistica provocatoria di Villa che, finora, ha preso di mira un po' tutti i politici e i partiti: da Salvini a Beppe Grillo, passando per il Pd, anche se la Lega e i movimenti di destra restano il suo obiettivo preferito.

Torino, il Tar boccia Casa Pound: niente manifesti, non si è dichiarata anti-fascista

I giudici hanno dato ragione al Comune di Rivoli che aveva stoppato la propaganda.

Il Tar stoppa Casa Pound: non si è dichiarata antifascista, niente manifesti sui muri della città. Accade a Rivoli, alle porte di Torino. E' ottobre quando un attivista di Casa Pound chiede l'uso di uno spazio pubblico in via Piol per fare "propaganda politica".Il Comune chiede sempre, a chiunque, di sottoscrivere una dichiarazione in cui si afferma di "ripudiare il fascismo e il nazismo" e di "aderire ai valori dell'antifascismo". Troppo per il volontario di Casa Pound che accetta di scrivere che si riconosce "nei valori della Costituzione e di non voler ricostruire il disciolto Partito Fascista". Ma al Comune non basta. Se non si ripudia fascismo e nazismo i manifesti restano nel magazzino. Niente propaganda politica a Rivoli.
A quel punto l'attivista della formazione dell'estrema destra decide di ricorrere al Tar. Ma il tribunale amministrativo regionale gli dà torto. "Dichiarare di aderire ai valori della Costituzione ma nel contempo rifiutarsi di aderire ai valori che alla Costituzione hanno dato origine e che sono ad essi sottesi significa vanificare il senso dell'adesione".

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