mercoledì 24 aprile 2019

pc 24 aprile - IL LEGAME SALVINI/FASCISTI - dal n. 2 del giornale proletari comunisti

"...Con la Lega di Salvini, prima della campagna elettorale e ora che è al governo, i legami con i gruppi neofascisti si sono moltiplicati e rafforzati.
Salvini fa da “Referente” come Ministro degli Interni dei neofascisti, tanto che il fascio-servo-ex latitante Fiore, capo di Forza Nuova, candida i suoi militanti a fargli da “pretoriani” in camicia nera, e dichiara: “Salvini riprende tutti i punti che erano già dieci anni fa nel nostro programma”
Di Stefano (Casa pound): “Prima gli italiani, Sovranismo, Reddito di natività, revoca della cittadinanza agli stranieri che delinquono. Sono tutte nostre parole d’ordine. Siamo contenti che il governo ci stia copiando su tanti punti. Premier ideale? Salvini”. Per lo stragista Freda: “Salvini è il salvatore della razza bianca in Europa”.
E’ utile ricordare che Gianluca Traini che a Macerata il 3 febbraio 2018 ha sparato ferendo 6 immigrati è stato candidato neofascista della Lega; che il gruppo neonazista Lealtà Azione in Lombardia ha fatto campagna elettorale per la Lega, e vicini a questo gruppo sono anche due deputati salviniani; che Max Bastoni (consigliere regionale della Lombardia, uno degli organizzatori delle formazioni paramilitari della Lega, i Volontari Padani e le Camicie Verdi) e Igor Iezzi.
Ogni sparata o azione del governo antimmigrati, antieuro, viene sostenuta dai neofascisti. E’ in
questo contesto che crescono le violenze squadristiche contro immigrati, omosessuali, compagni, così le violenze degli ultras legati ai gruppi neofascisti e neonazisti. Aggressioni e violenze che vengono coperte dagli apparati dello Stato e restano generalmente impunite. Anzi, all’adunata neofascista al Verano a Roma la presenza poliziesca ha lasciato tranquillante pestare a calci e pugni cronisti dell’Espresso, il 7 gennaio, ad opera del caporione romano di FN, Castellino, sottoposto alla sorveglianza speciale.
Il 21 settembre aggressione di Casapound tra passeggini e bambini con mazze e tirapugni ai compagni al corteo antirazzista di Bari, dove ci saranno tre feriti. Salvini non solo non ha preso posizione ma li ha ampiamente raccolti nei suoi comizi affollati a Bari in cui ha ripreso le argomentazioni utilizzati da costoro su migranti, sicurezza e attacchi agli antifascisti baresi.
Non ci si può stupire, quindi, che le aggressioni fasciste vengano definite: rissa tra gente “che mena le mani” (Salvini), oppure semplice “alterco” dal sottosegretario Gaetti-M5S (lo stesso che ha dato legittimità al gruppo di Delle Chiaie, Avanguardia Nazionale, nonostante sia fuorilegge dal ’76, chiamandola “Comunità di Avanguardia nazionale» e a riferirsi ai “martiri fascisti”).

I neofascisti sono da sempre, prima di Salvini, legittimati a partecipare alle elezioni nonostante leggi e Costituzione ne vieterebbero la presenza. Non sono riusciti finora ad entrare in parlamento, ma i loro voti sono risultati spesso necessari per appoggiare la Lega che finisce per rappresentarli in parlamento.
I rapporti con le curve neofasciste degli stadi sono strategici per Salvini, e i suoi messaggi parlano chiaro quando non manca di esibire allo stadio Olimpico di Roma la giacca Pivert “made in Casapound”. Alla festa del tifo milanista, il 17 dicembre, il ministro della polizia si fa fotografare con Luca Lucci detto il Toro, capo della Curva sud del Milan, condannato per droga e violenze che lo stesso titolare del Viminale rivendica dicendo: “Io indagato tra gli indagati”. E qualche giorno dopo alla partita Inter e Napoli, un raduno di fascisti dal nord (Varese, Verona, Inter, Nizza e dalla Francia) con quella che non è stata un’aggressione ma una vera e propria battaglia per il controllo del territorio, quella che il gip ha definito “un’azione in stile militare”, oppure “agguato” e “azione squadrista ignobile” come l’ ha definita il questore di Milano, i fasci fanno un morto e 4 accoltellati, e a rimanere ucciso è Davide Belardinelli, 35 anni, uno dei capi dei ‘Blood Honour’, la frangia neofascista del tifo organizzato del Varese. Salvini ha lanciato un messaggio rivolto agli ultras di estrema destra dicendo che questo governo non sarà mai favorevole a misure come settori chiusi, partite sospese, trasferte vietate. E a vietare cori razzisti.

Altra stampella di questo governo e della Lega è l’integralismo cattolico di cui i neofascisti fanno parte: l’esempio di Verona che è da tempo un laboratorio dei rapporti tra Lega, estremismo di destra ed integralismo cattolico, la città del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, iscritto al Comitato No194 dal 2011, città dove per prima è stata approvata la mozione del consiglio comunale lo scorso ottobre con l’obiettivo di finanziare e sostenere associazioni cattoliche che promuovono iniziative contro l’aborto. “A norma di legge dovrebbero farlo tutti i Comuni”, aveva detto Pillon, autore del ddl catto-fascista, la medioevale crociata reazionaria contro le donne su divorzio e affido condiviso.

Appare chiaro che il governo Salvini/M5S ha portato i fascisti nell’area del governo, sdoganando nelle istituzioni, nelle Forze dell’ordine, nei mass media, ideologie, culture, informazioni e storia delle forze neofasciste. Non è certo una novità che esistono come cani da guardia del sistema dei padroni. Lo servono da sempre, dagli anni ’20 alle stragi di Stato con bombe sui treni e nelle stazioni, nelle piazze. Stragi fasciste impunite e criminalizzazione invece dell’opposizione sociale, antifascista, antirazzista: i dati del Viminale di qualche anno fa dicono che dal 2011 al 2016 contro i fascisti ci sono stati “10 arresti e 240 deferimenti all’autorità giudiziaria”. Nello stesso periodo contro i militanti e attivisti della sinistra ci sono stati 852 arresti; 15.602 denunce; 385 fogli di via; 221 decreti di sorveglianza speciale; 139 obblighi di firma; 71 obblighi di dimora..."

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