venerdì 26 aprile 2019

pc 26 aprile - Leghisti... non solo fascisti - Genova

La Lega: "Minacce a Salvini dalle Br". Ma la stella è quella dei partigiani garibaldini

Clamorosa gaffe del capogruppo in Regione Senarega che denuncia una minaccia terroristica in uno striscione che inneggia alla Resistenza
Nell’ansia di trovare un impossibile collegamento fra Resistenza e Brigate Rosse oggi i vertici della Lega Ligure e lo stesso vicepremier Matteo Salvini sono incappati in una clamorosa gaffe storica.
Uno striscione con scritto "Salvini attento ancora fischia il vento. Onore alla resistenza" accompagnato da una stella a cinque punte è stato appeso nel centro di Uscio. Ma come racconta un’agenzia Ansa la stella è stata identificata come il “simbolo dei terroristi delle Br. Lo denuncia Franco Senarega, capogruppo regionale ligure della Lega Nord Liguria-Salvini”."I democratici seminano odio - si legge in una nota del consigliere -. Non ci fate paura, ci fate solo pena. I carabinieri hanno rimosso lo striscione. Sul posto sono intervenuti anche gli investigatori della Digos che hanno avviato un'indagine per risalire ai responsabili".
Il fatto è che quella stella disegnata in uno striscione che si rifà alla Resistenza non è quella delle Br bensì quella delle Brigate Garibaldi che non sono esattamente terroristi bensì artefici insieme ad altri gruppi partigiani di varie ideologie, della Liberazione dal fascismo. Senza contare tutti i giovani di quelle formazioni morti per donarci una repubblica democratica.
Naturalmente Salvini si è fidato del suo capogruppo in regione e ha subito utilizzato lo striscione come fosse una minaccia terroristica. Sbagliando clamorosamente bersaglio.
D’altra parte, se Senarega fosse stato oggi al corteo e alla celebrazione del 25 Aprile in piazza Matteotti avrebbe notato in cima alle aste delle bandiere partigiane molte stelle a cinque punte. E non erano quelle delle Brigate Rosse.

25 aprile, diecimila in piazza a Genova

In fondo al corteo era presente anche uno spezzone dei centri sociali con diversi striscioni fra cui uno contro la Lega: “Ladro, mafioso e fascista: in una parola leghista”. Qualche battibecco con la Digos che non voleva far arrivare lo striscione in piazza Matteotti ma poi lo striscione è arrivato in piazza al grido di “Ora e sempre Resistenza” senza momenti di tensione, poi è stato riposto. Un altro grande striscione recitava “Antifascismo è: porti aperti, covi fascisti chiusi”.

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