giovedì 27 dicembre 2018

pc 27 dicembre - FACCIAMO DEL 2019 L’ANNO DELLA RIVOLTA DELLE DONNE


PER LE DONNE IL 2018 SI CHIUDE PEGGIO DI COME SIA INIZIATO

CONTINUANO, ANCHE SOTTO LE FESTE NATALIZIE, VIOLENZA E MASSACRO DELLE DONNE SOPRATTUTTO NELLA “SACRA FAMIGLIA”

IL FEMMINICIDIO E LA VIOLENZA SULLE DONNE
SI DEVONO FERMARE, GOVERNO E SISTEMA BISOGNA ROVESCIARE!!

Forse non tutti ricorderanno che il 2018 è cominciato con 4 femminicidi nel solo mese di gennaio, consumatisi in ambito familiare. Ma come si può purtroppo vedere, l’anno si conclude ancora peggio, con l’uccisione di 3 donne in sole 24 ore, avvenuti nella giornata del 23 dicembre scorso, l’antivigilia di Natale, per mano di mariti, compagni ed ex.

Le vittime: 1) Michela Fiori, quarant’anni, di Alghero, strangolata dal marito, dal quale si stava separando. La donna precedentemente si era rivolta ad un centro antiviolenza per denunciare i maltrattamenti subiti continuamente dal consorte; 2) una donna di origine dominicana di 36 anni, residente a Scalea, è stata scaraventata dalla finestra del quarto piano dal convivente; 3) Francesca Petrolini, 53 anni, ammazzata - insieme al nuovo compagno - a colpi di arma da fuoco dall’ex fidanzato, che la perseguitava e minacciava da tempo, tanto che la vittima aveva segnalato più volte l’accaduto alla polizia.
Inoltre, sempre nel medesimo giorno, nella provincia di Cosenza stava per essere
commesso un altro femminicidio: un uomo di 63 anni ha cercato di strangolare la propria moglie con un filo elettrico, ma ha poi desistito grazie all’arrivo della figlioletta, che piangendo ha fermato il padre.

Dai dati Eures emerge che le donne uccise nei primi 10 mesi dell’anno sono state 106; uccisioni avvenute per oltre il 72% dei casi all’interno del tanto osannato “focolare domestico”, e nell’80% commessi da cittadini italiani.
Altresì, lo stesso Eures mette in rilievo come malgrado si sia registrata una riduzione totale del numero degli omicidi commessi in Italia dall’1 gennaio al 31 ottobre 2018, l’incidenza delle donne uccise invece è cresciuta, infatti, i femminicidi sono saliti al 37,6%, mentre nel 2017 sono stati il 34,8%.

A questa vera e propria strage (peraltro annunciata, giacché ultimo atto di ripetute violenze fisiche e psicologiche subite e denunciate più volte, ma invano, dalle donne alle questure, prima di essere massacrate) si aggiungono le violenze di ogni altro tipo, dallo stalking (8.414 denunce da gennaio ad agosto 2018) ai maltrattamenti in famiglia (10.204), alla violenza sessuale, i cui casi denunciati, sempre da gennaio ad agosto 2018, sono stati n. 2.977.

E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che tutta questa barbarie - che vede donne uccise peraltro crudelmente: a coltellate, a fucilate, a pistolettate, a sprangate, a picconate, bruciate vive, soffocate, strangolate, impiccate, oltreché sfregiate con l’acido, massacrate di botte, segregate e stuprate orribilmente - sia divenuta oramai del tutto una tragica normalità.

Una tragica normalità alimentata ancor più dal governo NERO Lega /M5S, che da quando è giunto al potere, come si è visto, ha attaccato ancor più l’insieme dei diritti delle donne, a cominciare dall’IVG, fino lavoro, ai diritto di famiglia etc., santificando il focolare domestico ed il ruolo subalterno delle femmine, inasprendo oltretutto la repressione contro le lavoratrici e le donne che osano ribellarsi allo stato di cose.

A fronte di tutto questo orrore e della crociata del nuovo esecutivo fascio-razzista-sessista di Salvini/Di Maio - teso ad opprimere e riportare indietro, al medioevo, l’altra metà del cielo - le solite passerelle, innocue, così come i compromessi e le riforme invocate dal femminismo borghese e piccolo borghese - da sempre al servizio del capitale e della reazione - rappresentato inconfutabilmente anche dalla direzione di NUDM, sono deleterie poiché illusorie e fuorvianti da quella che è la causa fondamentale (il sistema capitalistico) dell’oppressione e dell’infima condizione e posizione delle donne in questa merda di società,

L’inarrestabile lotta delle lavoratrici e delle donne, dal sud al nord, e via via la crescente adesione allo SCIOPERO DELLE DONNE indetto a partire dal 2013 dallo SLAI cobas sc e organizzato dal MFPR, nonché la partecipazione alle diverse manifestazioni nazionali come pure quelle dell’8 marzo e del 25 novembre scorsi, di alcune centinaia di migliaia di donne, tra cui parecchie lavoratrici, precarie, studentesse e giovani, mostrano, senza alcun dubbio, la necessità di trasformare radicalmente l’esistente, altro che riforme! Altro che rincorrere, come fa una parte di NUDM, sindacati venduti, istituzionali e filo padronali, come pure cgil e fiom, che rifiutano, come del resto ci si aspettava, di proclamare lo SCIOPERO DELLE DONNE nonostante il doppio attacco, di stampo fascista, sferrato all’universo femminile dal nuovo governo.

FACCIAMO DEL 2019 L’ANNO DELLA RIVOLTA DELLE DONNE, A COMINCIARE DA QUELLE PROLETARIE, LE PIU’ SFRUTTATE E OPPRESSE, E PERTANTO: FORZA PODEROSA DELLA RIVOLUZIONE!

MA QUALE COMPROMESSO, MA QUALI RIFORME, MA QUALE VOTAZIONE
L’UNICA VIA E’ PIU’ CHE MAI LA RIVOLUZIONE!

LOTTIAMO PER LA LIBERAZIONE
NON CI FA PAURA LA VOSTRA REPRESSIONE!

26.12.2018
Lavoratrici SLAI Cobas sc - Policlinico Palermo

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