domenica 23 dicembre 2018

pc 23 dicembre - No Cpr, dopo la manifestazione del 1° dicembre, verso il 19 gennaio: "Giuseppe e Maria? Oggi sarebbero in un centro di espulsione": il flash mob in Duomo

La protesta non autorizzata della "Rete no Cpr" tra i turisti: il 19 gennaio "Nuove forme di lotta contro le politiche del governo"
di ZITA DAZZI




22 dicembre 2018 
 
Una Madonna, un san Giuseppe rosso di capelli, un bue, un asinello e al posto della mangiatoia un gommone, come quelli che attraversano il Mediterraneo carichi di profughi. Uno strano presepe vivente non autorizzato in piazza Duomo in mezzo alla marea di turisti e visitatori in giro per l'ultimo shopping natalizio. I ragazzi della Rete no Cpr, che poche settimane fa hanno organizzato un corteo di 10mila persone contro la trasformazione di via Corelli in un centro di espulsione per migranti. Una quindicina di giovani legati alle realtà antagoniste, dei centri sociali (ma anche di gruppi di sinistra come Possibile), si sono improvvisati vestendo i panni di sacra famiglia in fuga verso Betlemme. Con volantini e megafoni i loro compagni spiegavano i
motivi del flash mob alle decine di persone che si sono fermate a vedere la rappresentazione:
"Ai nostri tempi Maria e Giuseppe sarebbero stati richiedenti asilo ma il governo li avrebbe chiusi in un centro di espulsione, questa è la sorte che sarebbe toccata anche ai protagonisti del presepe che tutti in questi giorni costruiscono per celebrare il santo Natale".
I figuranti con al collo un cartello con scritto "mai più lager", a turno, passandosi il megafono, hanno invitato i passati all'assemblea che si terrà il 19 gennaio a Milano per "costruire nuove forme di lotta" contro le politiche securitarie del governo. "La campagna di criminalizzazione die migranti e di chi con loro solidarizza - si legge sui volantini - ha effetti devatsnati e migliaia di stranieri vengono gettati in mezzo alla strada senza più permesso di soggiorno, accoglienza e lavoro, gettandoli irreversibilmente nella clandestinità. E' ora di capitalizzare gli sforzi, la rabbia  e organizzare le energie per fare fronte comune sul fatto che non pososno essere la nazionalità né un foglio di carta a determinare l'esistenza di un essere umano".

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