La
protesta non autorizzata della "Rete no Cpr" tra i turisti:
il 19 gennaio "Nuove forme di lotta contro le politiche del
governo"
di
ZITA DAZZI
22
dicembre 2018
Una
Madonna, un san Giuseppe rosso di capelli, un bue, un asinello e al
posto della mangiatoia un gommone, come quelli che attraversano il
Mediterraneo carichi di profughi. Uno strano presepe vivente non
autorizzato in piazza Duomo in mezzo alla marea di turisti e
visitatori in giro per l'ultimo shopping natalizio. I ragazzi della
Rete no Cpr, che
poche settimane fa hanno organizzato un corteo di 10mila persone
contro la trasformazione di via Corelli in un centro di espulsione
per migranti. Una quindicina di giovani legati alle realtà
antagoniste, dei centri sociali (ma anche di gruppi di sinistra come
Possibile), si sono improvvisati vestendo i panni di sacra famiglia
in fuga verso Betlemme. Con volantini e megafoni i loro compagni
spiegavano i
motivi del flash mob alle decine di persone che si sono fermate a vedere la rappresentazione:
"Ai nostri tempi Maria e
Giuseppe sarebbero stati richiedenti asilo ma il governo li avrebbe
chiusi in un centro di espulsione, questa è la sorte che sarebbe
toccata anche ai protagonisti del presepe che tutti in questi giorni
costruiscono per celebrare il santo Natale".motivi del flash mob alle decine di persone che si sono fermate a vedere la rappresentazione:
I
figuranti con al collo un cartello con scritto "mai più lager",
a turno, passandosi il megafono, hanno invitato i passati
all'assemblea che si terrà il 19 gennaio a Milano per "costruire
nuove forme di lotta" contro le politiche securitarie del
governo. "La campagna di criminalizzazione die migranti e di chi
con loro solidarizza - si legge sui volantini - ha effetti devatsnati
e migliaia di stranieri vengono gettati in mezzo alla strada senza
più permesso di soggiorno, accoglienza e lavoro, gettandoli
irreversibilmente nella clandestinità. E' ora di capitalizzare gli
sforzi, la rabbia e organizzare le energie per fare fronte
comune sul fatto che non pososno essere la nazionalità né un foglio
di carta a determinare l'esistenza di un essere umano".
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