lunedì 24 dicembre 2018

pc 24 dicembre - L'IMMAGINE DEL FASCIO-POPULISMO IN AZIONE CONTRO IL PARLAMENTO STA DU FATTO CONCLUDENDO L'ANNO 2018

L'avevano preceduta, tra le varie cose, in particolare l'adunata da effettivo capo del governo, in pieno stile fascista di Salvini in piazza del popolo per confermare l'appoggio e attivare il suo popolo; e le uscite sguaiate di balcone e portone, di Di Maio e dei fedeli del M5S, in overdose di poltrone.

Il bersaglio principale, sancito ancora una volta dalla manovra, sono i lavoratori, le masse popolari sempre più impoverite, i migranti, i diritti democratici. 

Questo non c'entra nulla con gli strilli isterici della cosiddetta "opposizione" (da Forza Italia a PD, ecc.) di ieri in parlamento che, sia prima quando ha essa governato sia ora, lo fa in nome solo dei propri interessi di soldi e di potere, e per conto di settori della borghesia come della grande criminalità.

Non è la prima volta che le manovre dei governi si sono scaricate sui proletari e le masse popolari con tagli e peggioramenti della loro condizione di vita. 
Ma con il governo Salvini/Di Maio questo viene attuato con un plateale/rivendicato attacco alle stesse istituzioni, ai diritti costituzionali, con un "virtuale" rapporto diretto, da imposizione di onnipresenza, con il popolo, che è di natura fascista/dittatoriale, e con l'uso di una propaganda populista "ingannapopolo" che ha l'aperto scopo da un lato di deviare la rabbia contro falsi nemici (migranti) dall'altro di tenere buoni nell'attesa, mentre si difendono effettivamente in maniera corporativa settori minoritari del popolo.       

Quali le principali misure.
Spostamento a novembre delle assunzioni nella pubblica amministrazione; le assunzioni nell'università slittano al 1 dicembre 2019 – e non al 15 novembre come per la Pa.
il «saldo e stralcio» per gli evasori che consentirebbe agli «evasori per necessità» di sanare la loro
posizione col fisco spendendo spiccioli.

Neanche gli sbandierati investimenti ci sono, il fondo che doveva rilanciare la crescita viene ridotto di un terzo rispetto alla manovra approvata alla camera. Da oltre 9 miliardi – 2,75 nel 2019, 3 nel 2020 e 3,3 nel 2021 – si passa a 3,6 miliardi – 740 milioni nel 2019, 1,26 miliardi nel 2020 e 1,6 nel 2021. Per strada si sono insomma persi 5,4 miliardi, come si è perso lo 0,5% di aumento di Pil. 

Ma soprattutto, i risparmi sono fatti sulla pelle dei migranti e delle masse con più difficoltà.
Ben 1,6 miliardi di euro in tre anni arrivano dal taglio alla gestione dei centri per migranti. L’ammontare dei risparmi è stimato in 400 milioni per il 2019, in 550 milioni per il 2020 ed in 650 a decorrere dal 2021.
E la drammatica beffa che ulteriori risparmi, indica la norma, confluiranno in un apposito fondo da destinare proprio alle spese di funzionamento del ministero dell’interno. 

Il cosiddetto «saldo e stralcio» delle cartelle tra il 2000 e il 2017 per chi è «difficoltà economica» con un Isee entro i 20 mila euro. Si prevede l’estinzione dei debiti per omessi versamenti di tasse e contributi pagando il 16% con Isee non superiore a 8.500 euro, il 20% con Isee fino a 12.500 euro e il 35% con Isee fino a 20mila euro. Il debito può essere pagato senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione, entro il 30 novembre del 2019 oppure in 5 rate con importi diversi rispetto alla prima versione.

Vi saranno gli aumenti dell'Iva per 23 miliardi nel 2020 e 28,7 miliardi nel 2021 e nel 2022 con l’aliquota intermedia dell’Iva che passerà dal 10 al 13% dal 2020, mentre l’aliquota ordinaria dal 22 al 25,2% nel 2020. Si sa che gli aumenti se vengono pagati dalle aziende, commercianti, vengono poi scaricate sulle masse con aumenti dei prezzi.

Ripescato, ma solo per un anno, il fondo da 5 milioni per la mobilità dei disabili, anche se più che dimezzato, come il rifinanziamento del fondo per gli orfani di femminicidio: ci sono 5 milioni anziché i 12 ipotizzati inizialmente.

Conferme per i tagli già annunciati. Specie alle pensioni, che invece dovevano essere il cavallo di battaglia di questa manovra. Quota 100 e reddito di cittadinanza vengono bellamente rinviato; mentre viene tagliata la rivalutazione delle pensioni: l’adeguamento di 6,5 milioni di assegni al costo della vita. Per cui, le pensioni oltre i 1.521 euro lordi – poco più di mille euro netti – saranno tagliate in media di 167 euro nel 2019.
Il governo nella manovra del popolo infatti risparmia 253 milioni nel 2019 e ben 2,2 miliardi nel triennio sui pensionati e solo 76 mln nel 2019 e 240 nel triennio quel taglio sulle pensioni d’oro di cui parla come un mantra da giugno.

Il taglio alle pensioni d’oro. non sarà con un ricalcolo contributivo, ma sarà del 15% per i redditi tra 100 e 130mila euro e andrà a salire fino ad arrivare al 40% per quelli superiori a 500mila euro. Le fasce sono complessivamente cinque con prelievi del 25% fino a 200mila euro; del 30% fino a 350mila e del 35% per i redditi fino a 500mila euro.

Tagli editoria – I contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici sono progressivamente ridotti fino alla loro abolizione. Nel 2019 il taglio è del 20% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro; nel 2020 del 50% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro; nel 2021 del 75% della differenza tra l’importo spettante e 500mila euro.

Prevenzione droga a scuola - cioè polizia alle scuole. Sette milioni di euro in tre anni al ‘Fondo per la prevenzione della dipendenza da stupefacenti’, mentre niente fondi per le scuole

Fondo vittime femminicidio – Il Fondo per le vittime del femminicidio, verrà varato ma con una dotazione di 5 milioni, la metà rispetto alla decina proposta dagli azzurri.

Buche di Roma – È autorizzata l’assegnazione a Roma Capitale di una dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro per l’anno 2019 e a 20 milioni di euro per l’anno 2020 per interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità da eseguirsi con il concorso del ministero della Difesa, attraverso l’Arma del Genio dell’Esercito Italiano. Inoltre ‘è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 20121, per l’acquisto di mezzi strumentali al ripristino delle piattaforme stradalì. Più che interventi di sicurezza per i cittadini, di fatto è l'istituzionalizzazione della presenza dell'esercito nella gestione della vita ordinaria.

Sgravio contributi Inail – Confermato lo sgravio sui contributi Inail a carico delle imprese. Si partirà da 410 milioni di euro per l’anno 2019, 525 milioni per il 2020 e 600 milioni per il 2021. Lo sgravio  ricadrà in tagli degli interventi dell'Inail verso i lavoratori, la formazione, in una situazione in cui gli infortuni sul lavoro sono in aumento.

Ires pieno per il no profit – Confermato lo stop delle agevolazioni Ires per enti non commerciali come istituti di assistenza sociale, enti ospedalieri o istituti di istruzione senza scopo di lucro.

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