Sia il Sole 24 Ore che
la Repubblica si sono occupati di questo caso di “malaindustria”. Come abbiamo
detto tante volte, i padroni già fanno quasi tutto con soldi pubblici, con i
mille “incentivi” per miliardi di euro dai nomi più fantasiosi come, tra i
tanti, “Resto al Sud”! (bella ironia, mentre soprattutto i ragazzi emigrano in
massa!) ma poi provano anche a incassare soldi senza “sviluppare” un bel
niente!
La prossima “puntata”
è fissata per giorno 16 al Ministero dello Sviluppo Economico, ma a tutto
questo manca ancora una volta la voce degli operai, di quelli che decidono di
impedire per esempio che i giornalisti possano scrivere in questo brutto modo
della lotta di classe, e prendere nelle proprie mani la vertenza per darle una
vera svolta!
È sempre attuale e fondamentale
autorganizzarsi facendola finita con i sindacati confederali neocorporativi che
“concertano” tutto il tempo con i padroni sulla pelle degli operai!
***
Industria. Torna teso il clima in Sicilia per il mancato decollo del
programma di rilancio del polo produttivo palermitano ex Fiat
Duello Invitalia-Blutec: il piano Termini non parte
Torna la tensione a Termini Imerese in provincia di Palermo. Con un primo
maggio che, dopo anni di tregua, viene festeggiato all’insegna della protesta:
ieri gli operai dell’ex stabilimento Fiat, sotto le insegne di Cgil-Cisl e Uil,
hanno occupato il comune e potrebbe essere, questa, solo la prima di una serie
di azioni di protesta. Nel mirino di sindacati c’è il piano di riconversione
dell’ex stabilimento Fiat e dunque il piano di Blutec, newco del Gruppo Metec,
di cui è amministratore delegato Cosimo di Cursi. Ma nel mirino vi è
soprattutto il governo nazionale “il cui silenzio da garante dell’accordo tra
Invitalia e Blutec non è giustificabile – hanno scritto in un comunicato
congiunto fiom, Fim e Uilm -. Per questo abbiamo deciso di occupate il comune
di Termini Imerese. Vogliamo risposte concrete per i mille lavoratori e il
rilancio del sito. E chiediamo subito la convocazione la Mise”. Sono trascorsi
venti giorni da quando Invitalia ha avviato le procedure per ottenere da Blutec
la restituzione di venti milioni, una quota dei finanziamenti pubblici
destinati alla ripresa produttiva
dello stabilimento ex Fiat. “Ma nella è cambiato – dicono i sindacalisti -. Senza risposte continueremo con azioni di protesta”.
dello stabilimento ex Fiat. “Ma nella è cambiato – dicono i sindacalisti -. Senza risposte continueremo con azioni di protesta”.
A far precipitare la situazione le dichiarazioni dell’amministratore
delegato di Invitalia Domenico Arcuri in un’intervista rilasciata al quotidiano
La Repubblica: “Oltre a chiedere indietro l’acconto da 20 milioni (dei 67
milioni di finanziamento ndr), a Blutec, per Termini Imerese, abbiamo anche
revocato il contratto di sviluppo. Non potevamo fare diversamente – ha detto
Arcuri -. abbiamo semplicemente applicato la legge che impone alle imprese di
investire effettivamente i finanziamenti ottenuti entro una determinata
scadenza. Questo non è successo e ora, purtroppo, si apre una grande problema
socio-territoriale”. Per saperne di più
Sul futuro dell’ex stabilimento Fiat bisognerà aspettare il risultato
del tavolo tecnico già convocato al Mise.
“Blutec sostiene che il rilancio dell’impianto dipende molto dalla commessa
per l’assemblaggio del Doblò elettrico – dice Arcuri: un progetto che sta
andando avanti, anche se a rilento Blutec ha una storica relazione di fornitura
con la Fiat.
Evidentemente non ha trovato altri interlocutori consistenti. E, magari, ha
anche pensato che affrontare la crisi a Termini gli avrebbe dato più forza
contrattuale con la stessa Fiat”. Giù a febbraio i sindacati avevano espresso
le loro preoccupazioni sul piano di Blutec che prevedeva lo slittamento di n
anno per l‘avvio delle attività principali e l’ingresso di tutti i lavoratori:
non più la fine del 2018 ma entro il 2019. “L’azienda – avevano detto i
sindacalisti – ha chiesto al ministero del Lavoro la proroga della cassa
integrazione per altri dodici mesi per non lasciare scoperti i lavoratori in
attesa di rientrare, ma questi ritardi non sono più tollerabili”. E nei giorni
scorsi il sindaco di Termini Imerese Francesco giunta ha fatto appello al
presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Intanto sulla questione interviene anche il presidente della Regione
siciliana Nello Musumeci: “Il governo regionale sta giù seguendo la vicenda
relativa alla Blutec – dice il governatore siciliano -. Insieme all’assessore
alle Attività produttive ho incontrato i vertici dell’azienda di Termini
Imerese e apprezziamo l’impegno del mondo sindacale affinché venga trovata una
soluzione. Subito dopo l’approvazione della legge Finanziaria e del Bilancio,
ci faremo promotori di un incontro al ministero dello Sviluppo economico per
tentare di trovare una risposta concreta per i lavoratori per il rilancio del
sito”.
Il Sole 24 Ore
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