domenica 13 maggio 2018

pc 13 maggio - Francia - Macron un anno di attacchi antipopolari

dal PCmaoista di Francia

Il 7 maggio 2017, Emmanuel Macron accedeva alla presidenza della Repubblica francese. In quel momento, avevamo proposto un'analisi del "progetto" di Macron e di come questo avrebbe significato un ulteriore passo nell'offensiva della borghesia contro i lavoratori. Un anno dopo, possiamo vedere che l'orientamento annunciato è quello che ha avuto luogo. Facciamo il bilancio di un anno di Macron, delle lotte fatte contro i suoi attacchi e vediamo quali saranno i prossimi obiettivi e come contrattaccare.
Per prima cosa, iniziamo da un po’ più lontano. Dagli anni '70, nei paesi imperialisti, il capitalismo ha subito una profonda ristrutturazione: vale a dire, i capitalisti dei paesi dominanti hanno iniziato a modificare e riorganizzare lo strumento di produzione: le fabbriche, i trasporti e le aziende in generale. Ciò ha portato a un declino delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori in generale, a una stabilizzazione delle classi di inquadramento e ad un rapido arricchimento della borghesia, che è ancora più potente. Ciò ha anche impoverito il proletariato e distrutto molti legami sociali, moltiplicando le cosiddette ore "atipiche" (ore notturne, ore sfalsate, lavoro domenicale ...). C'è una reale volontà di atomizzare il proletariato individualizzando le retribuzioni, smantellando i
grandi siti produttivi per favorire le esternalizzazioni, con nuove tecniche di gestione e contratti precari: rompere l'unità di classe del proletariato era un obiettivo necessario affinché la borghesia continuasse a mantenere il saggio del profitto approfondendo lo sfruttamento.

Questo movimento di cambiamento si sta accelerando: la realtà di queste ristrutturazioni comincia a farsi sentire sempre di più: pur rimanendo la norma, i CTI (contratti a tempo indeterminato) costituiscono una parte sempre meno importante degli impieghi e sono inaccessibili ai nuovi arrivati sul mercato, l'interinale diventa più presente che mai. Lo status di auto-imprenditore si sta sviluppando in modo significativo, e nei cantieri, nelle fabbriche o nei servizi di consegna, vi è spesso una paga dissimulata. Il reddito mediano reale - vale a dire tenendo conto dell'inflazione - sta diminuendo, eppure l'INSEE (Istituto di Statistica) maschera il vero declino del tenore di vita per mezzo di contorsioni nel calcolo dell'inflazione. Le tasse sulla classe lavoratrice stanno aumentando anche per finanziare uno stato sempre più militarizzato e sempre più ingiusto. Ora è anche più difficile usare la giustizia borghese e i tribunali del lavoro contro i capi che trasgrediscono le leggi. Gli attivisti che combattono per la giustizia e la dignità, qualunque sia la forma del loro impegno, sono sempre più violentemente repressi, le lotte sono sempre più criminalizzate.
In breve, nella vita di tutti i giorni tutte le ristrutturazioni, tutte le leggi antisociali diventano sempre più pesanti. E nel nostro paese tutto sta accelerando: con François Hollande e poi Emmanuel Macron, questa offensiva della borghesia si è solo intensificata. Le leggi antipopolari si moltiplicano, distruggono i diritti del lavoro, tagliano i servizi pubblici e li privatizzano per aumentare i profitti fatti sulle spalle dei lavoratori, e abbassano gli aiuti sociali e ne rendono più difficile l'accesso ...
Tutto questo non cade dal cielo, ma da una realtà: il capitalismo genera necessariamente crisi, la crisi genera la guerra imperialista e l’imputridimento del sistema. Il sistema capitalista mondiale non è mai stato in grado di uscire dalla crisi del 1971 e questa crisi è stata solo rafforzata dalla crisi del 2008.
In realtà, questo ha un prezzo, pagato dalle masse popolari: quanti non si curano per paura di dover anticipare i soldi? Quanti non vanno più in vacanza, tranne da qualche parente per qualche giorno? Quanti vivono senza riscaldamento, senza acqua calda, o in case popolari disgustose dove i muri di "carta" non filtrano i rumori? Quanti hanno visto chiudere la scuola, il panificio, l'ufficio postale del quartiere o del paese vicino, quanti hanno sofferto per attese infernali negli ospedali che aumentano i ritardi a causa della mancanza di mezzi? Si va di male in peggio. Sempre più ci sono persone che si ritrovano socialmente isolate, si infuriano o ritorcono la violenza contro sé stessi o gli altri, con l'alcool, la droga, il suicidio o la violenza. C'è anche la volontà di fuggire, con una speranza di ascesa sociale (mentre le cifre mostrano che il declassamento, cioè il fatto di scendere nella gerarchia sociale, è in aumento), di feste, vacanze insostenibile, ecc.
Questo viene anche pagato dalle masse dei paesi oppressi, che subiscono l'imperialismo francese, sempre più violento e più aggressivo in un momento in cui le contraddizioni inter-imperialiste si acuiscono per la nuova spartizione del mondo.
Le contraddizioni della nostra società si acuiscono: le masse si mettono lentamente in movimento. Non ci può essere oppressione senza resistenza! Questo è il motivo per cui è stato fondato il Partito comunista maoista: per dare alle masse uno strumento di lotta più efficace possibile, per servire il popolo in questi tempi difficili, per cercare di costruire il quartier generale della rivoluzione in grado di spazzare via questo sistema che i proletari non vogliono. I comunisti, nel periodo che si apre davanti a noi, andranno tra il popolo, a imparare dalle lotte del proletariato e rafforzare i loro strumenti di lotta.
Attacchi sempre più numerosi contro le masse
Il governo Macron ha deciso di giocare il metodo Thatcher: è un attacco frontale a tutte le parti della società, contro le masse nel loro complesso. Applica il "blitzkrieg sociale" promesso da Fillon durante la sua campagna presidenziale. L'obiettivo è quello di distruggere tutti i contropoteri, anche quelli deboli, ogni capacità di reazione popolare, di superare i sindacati e l'opposizione di sinistra o estrema sinistra.
Questi attacchi sono in linea con le offensive dei governi precedenti.
Innanzi tutto, ci sono gli attacchi contro la classe operaia, contro i salari e contro i diritti e le conquiste sociali. I periodi di riposo, i lavori notturni e di fine settimana, i risarcimenti, tutto ciò che consente alle lavoratrici e ai lavoratori di avere una vita sociale al di fuori del lavoro viene attaccato.
Ad esempio, i servizi cosiddetti “pubblici” sono attaccati. Si tratta di settori gestiti direttamente dallo Stato, pensati per non realizzare alcun profitto (anche se naturalmente, anche nel pubblico, ci sono sempre ricchi borghesi che ingrassano sulle spalle di chi lavora). Queste società hanno missioni di servizio pubblico: cioè possono avere attività non redditizie, ad esempio piccole linee ferroviarie che consentono alle persone di muoversi, ma non di realizzare profitti. Nel servizio pubblico, il capitalista è lo Stato: ma le condizioni di lavoro erano storicamente migliori di quelle del settore privato.
La SNCF (ferrovia) è emblematica di questa dinamica. Viene attaccato lo status di ferroviere, cioè tutte le protezioni della vita al di fuori del lavoro, ma anche le condizioni di lavoro e le retribuzioni, attraverso premi, incentivi, ecc. Il servizio sarà "privatizzato", vale a dire staccarsi da tutte le missioni non redditizie, una vendita ai capitalisti privati: il processo di privatizzazione non si realizza in una sola volta, ma a poco a poco, pezzo per pezzo ritirando risorse, permettendo che esso peggiori e poi dicendo che c'è bisogno di recupero da parte del settore privato. Con la riforma in corso dei lavoratori delle ferrovie coperti dallo statuto (insieme di leggi a garanzia del lavoratore compreso il divieto di licenziamento) sarà, per la prima volta, possibile licenziarli dopo questa vendita. È la stessa cosa che succede negli ospedali: il servizio è ristrutturato, tutto ciò che non è redditizio è chiuso e i mezzi sono sempre più ridotti. Si preparano a venderlo a imprese private. Tutto questo ha già raggiunto una fase avanzata con gli EPHAD (strutture per persone anziane non autosufficienti), e vediamo la situazione catastrofica per le masse: gli anziani sono trattati con i mezzi a disposizione e il personale che non ci può fare nulla ne soffre tanto quanto quelli che subiscono questo servizio deplorevole.
Anche nel privato, gli attacchi sono numerosi: la "Loi Travail" e poi la "Loi Travail XXL" hanno facilitato le condizioni di licenziamento, aumentato la possibilità di abbassare i salari attraverso negoziati bidone fatti azienda per azienda e non per settori, hanno aumentato le possibilità di ridurre il riposo, le ore di straordinario, hanno soppresso la presenza di medici del lavoro in mestieri considerati "non a rischio" ... Questa legge ha anche favorito le possibilità di repressione di qualsiasi forma di resistenza. Il corporativismo è accentuato da queste leggi: i lavoratori devono sempre sottomettersi al punto di dover partecipare alle decisioni prese contro di loro. I capi, i quadri superiori e tutti i loro armamentari di piccoli boss dannosi hanno sempre più potere. I capi e i piccoli manager scrupolosi hanno sempre meno mezzi per rifiutarsi di mettere in difficoltà i lavoratori, perché sono sempre più sottoposti ai livelli più alti e ai loro ordini indiscutibili.
Anche gli studenti sono sotto tiro. Le facoltà, antiche roccaforti della sinistra e della contestazione, vedono sbriciolarsi la loro base militante: il governo può quindi tentare di mettere in atto una selezione violenta e antipopolare, che penalizzerà soprattutto i lavoratori e le frange meno abbienti della piccola borghesia e dei quadri. I mezzi sono diminuiti, e come per il resto, preparano la privatizzazione del servizio, per creare o aumentare il profitto. Questo processo è in linea con la legge sull'autonomia universitaria, la LRU, e l'istituzione di "poli di eccellenza" e della fusione (IDEX) dando più peso agli investimenti privati ​​nella formazione universitaria, così come negli organi dirigenziali. Ma non è tutto: a parte lo sfruttamento sul posto di lavoro, il governo sta attaccando tutta "l'assistenza sociale".
Vengono attaccati sostegni all’affitto, che è 5 € in meno, e 1,5 miliardi in meno per la manutenzione delle case popolari. Il governo ha chiaramente espresso il desiderio di eliminare tutte le forme di assistenza abitativa, di deregolamentare le condizioni di accesso all'alloggio e di eliminare molte protezioni per gli inquilini. Altrove, è in aumento per i pensionati anche il contributo obbligatorio (CSG), il che rappresenta un calo significativo del potere d'acquisto. Anche le disoccupate e i disoccupati vengono attaccati, con leggi o progetti di legge che intensificano le attività di polizia, con diminuzioni delle indennità o contributi più importanti (leggi nella continuità del governo Hollande, che aveva già attaccato la disoccupazione dei lavoratori temporanei). Infine, c'è anche la volontà di fare una seconda giornata di "solidarietà" per finanziare le pensioni: da un lato il governo attacca i pensionati con il CSG e dall’altro dovrebbe aiutarli sfruttando sempre di più lavoratrici e lavoratori fino a farli lavorare gratis. I padroni, loro, sono esentati dai contributi sociali in questa giornata e il loro profitto aumenta, i lavoratori, loro, perdono una giornata di lavoro. Infine, è previsto un progetto di riforma delle pensioni: aumenti dei contributi da versare, andata in pensione sempre più tardi (come se potessimo davvero lavorare fino a 65 anni in condizioni dignitose!), i contorni sono sfumati, ma la realtà è molto visibile, un altro attacco alle masse nella stessa continuità degli attacchi di Sarkozy alle pensioni, su cui il governo Hollande non è mai tornato nonostante le sue promesse elettorali.
Dall’altro lato i regali fatti alla borghesia sono una caterva: abbiamo già parlato delle facoltà, dove i figli della borghesia saranno ultra-favoriti, ma non abbiamo ancora parlato della fine dell’imposta patrimoniale (ISF). Era una tassa che solo i più ricchi pagavano, e questo denaro sarà ora pagato dalle masse popolari.
Macron ci promette tasse più basse, ma saranno meno soldi per i servizi pubblici e il salario indiretto (disoccupazione, sicurezza sociale e pensionamento). Questi tagli fiscali, se ci saranno un giorno, non cambieranno nulla nel quotidiano e non aumenteranno il "potere d'acquisto".
Il governo ha anche deciso di alleggerire il peso ai capitalisti sull'ambiente; se il progetto dell'aeroporto è stato abbandonato a Notre Dame des Landes (solo grazie a una lotta feroce, violenta e prolungata), c'è stato un arretramento sul progetto di riforma nucleare dello pseudo-ecologista Hulot così come c'è stato un ritiro sugli interferenti endocrini. Nei cantieri e sui materiali, le generosità anti-ecologiche sono sempre più numerose. L'ecocidio capitalista continua e non è un nuovo "COP" che cambierà nulla.
Una società che si militarizza, un imperialismo sempre più aggressivo
Come abbiamo sottolineato in precedenza, la crisi porta l'imperialismo ad essere sempre più aggressivo. Questa preparazione si fa sentire sia all'interno che all'esterno. All’interno, una controrivoluzione preventiva e una militarizzazione della società sono necessarie per preparare e promuovere la guerra all'esterno. Lo stato di emergenza permanente è un esempio perfetto: i diritti della giustizia sono ridotti e quelli dell'arsenale repressivo sono notevolmente aumentati.
C’è anche un servizio civile, per il momento di un mese, che è stato messo in atto dal governo e i cui contorni e attuazione vanno precisandosi. Mentre lo stato dice di non avere soldi per i salari, le pensioni e il benessere, spende invece per inquadrare e rendere docili i giovani, almeno spera, e soprattutto i giovani proletari. Anche nelle carceri la situazione è catastrofica, il numero di persone rinchiuse è in aumento, con un tasso di incarcerazione ancora più importante e una tendenza ad aumentare le pene con il tempo. Infine, il proletariato immigrato viene sempre più inquadrato. Il razzismo di stato sta diventando ancora più pronunciato con la legge razzista "asilo-immigrazione", che rafforza il controllo statale sui rifugiati e prolunga la possibile durata della loro detenzione.
Mentre vediamo quotidianamente queste campagne di militarizzazione della società, con annunci sempre più aggressivi e numerosi per il reclutamento di nuovi soldati, gendarmi o poliziotti, è chiaro che sono soprattutto i popoli dei paesi oppressi che ne subiscono le conseguenze.
Mentre la guerra in Libia è stata un disastro per il popolo libico, è ora in una Siria devastata dal conflitto inter-imperialista che il governo borghese ha deciso di rafforzare il suo intervento accanto a Trump e May. Nella nuova spartizione del Maghreb tra rivali imperialisti, la Francia non vuole perdere la sua occasione. Contro naturalmente le nazioni oppresse, devastate da un tappeto di bombe.
D’altronde, è durante la visita in Burkina Faso che il governo francese ha mostrato il suo vero volto. In un paese oppresso dove industria, banche e servizi sono quasi interamente di proprietà dei capitali francesi, Emmanuel Macron si è comportato come un vero colonialista, non esitando a prendere in giro il presidente Burkinabe Roch Kaboré e insistendo sul fatto che la Francia avrebbe rafforzato la sua impresa. Di fronte agli studenti del Burkina Faso che lo interrogavano sulla presenza di soldati francesi sul suolo del Burkina Faso, non ha esitato a rispondere che dovevano solo rispetto all'esercito francese.
La Francia è oggi il terzo mercante d'armi al mondo, tra questi lucrosi contratti conclusi dall'imperialismo francese c'è, ad esempio, quello concluso con l'Arabia Saudita. Con un’assurdità totale, la ministra Florence Parly si è persino permessa di dire, parlando delle armi usate dall'Arabia Saudita durante i massacri nello Yemen, che "le armi non sono state fatte per non servirsene". Il governo imperialista non esita a vendere armi al governo ultrareazionario dell’Arabia Saudita, o al governo fascista di Modi in India, Stato che ha inviato un milione e mezzo di soldati, polizia e milizie a fare la guerra al suo stesso popolo e alla guerra popolare guidata dai Naxaliti. Mentre tutti vedono aumentare la tensione tra l'India e il suo vicino pakistano, vendere armi a un paese espansionista è criminale. I crimini dell'imperialismo sono numerosi, ma non saremo in grado di nominarli tutti. Durante la sua visita in India, dove Macron ha riaffermato la sua vicinanza al regime reazionario di Modi, ha fatto perfino il perfetto commesso viaggiatore di Areva proponendo la possibilità di vendere reattori nucleari all’India. L'imperialismo francese si rafforza così sempre, come dimostra l'esempio indiano, con lo sfruttamento delle risorse, come fa Lafarge, ma anche con il commercio di reattori nucleari e aerei da guerra Rafale.
Un governo ultrareazionario
Mentre il governo Macron, che si è presentato alle elezioni presidenziali come "né di destra né di sinistra", seminava già dubbi sulla sua composizione reazionaria (vecchi oppositori del matrimonio per tutti, proposte ultrareazionarie su donne e immigrati), questo governo viene sempre più visto come destra "dura" mostrando il vero progetto Macron che era già stato ampiamente visto nelle elezioni presidenziali.
Mentre la condizione delle donne proletarie peggiora, con l'aumento di forme diverse di disoccupazione, il peso più schiacciante delle faccende domestiche e l'aumento della violenza sociale, che le colpisce principalmente, nessuna misura è stata presa da questo governo.
Al contrario, Emmanuel Macron non ha esitato a presentarsi accanto ai vescovi reazionari e ricordare loro dei suoi propositi per rinnovare il legame tra Chiesa e Stato. Notevoli anche le dichiarazioni razziste e paternalistiche del presidente riguardo le banlieue e le masse proletarie di origine immigrata. L'aumento del potere dei poliziotti e la violenza che essi infliggono alle masse dei quartieri della classe operaia sono chiaramente visibili.
Infine, è un governo reazionario bello e buono quello che è a capo dello Stato: e ciò è normale, dal momento che il sistema borghese non può fare nulla di progressista, essendo il suo unico modo di governare oggi quello di fare appello a forze sempre più reazionarie da cui l'inesorabile ascesa del fascismo.
Una resistenza che si organizza
Tuttavia, le masse non si lasciano sopraffare.
Di recente, il quartiere Mirail di Tolosa si è infiammato contro la morte di un nuovo prigioniero, mascherato da suicidio - in un contesto in cui i morti in carcere si stanno moltiplicando a velocità incredibile. In una città come Beaumont-sur-Oise, c’è tutto un quartiere che ha costruito gli embrioni del potere popolare per difendersi contro le forze dell'ordine e le aggressioni dello Stato - assemblee, club sportivi, manifestazioni di massa, autodifesa proletaria. Le masse hanno intrapreso una battaglia senza compromessi contro l'oppressore e ne hanno pagato il prezzo. La famiglia Traoré è un esempio di eroismo, nonostante la repressione (diversi membri dei fratelli sono passati attraverso la prigione e alcuni sono ancora lì).
Se la ZAD (Zona che lo Stato decide di modificare) ha molti limiti, gli elementi che la compongono (semi proletari che non hanno trovato un posto nella società, operai e lavoratori in particolare rurali, piccoli borghesi, contadine e contadini ...) sono entrati in lotta radicale contro il sistema capitalista e intrapreso una fiera resistenza, dimostrando a tutti che solo la lotta paga. La speranza di un'altra società, di un'alternativa, anche se noi non pensiamo che moltiplicare le "ZAD" sia una strategia possibile, ha condotto centinaia, se non migliaia, di uomini e donne alla lotta contro poliziotti superattrezzati e in soprannumero in un intervento che è costato milioni di euro allo Stato e che avranno utilizzato oltre 10.000 granate di vario tipo (lacrimogeni, per lo sgombero ...).
Nelle ferrovie o anche alla Carrefour, abbiamo visto scioperi storici. Anche i blocchi e i picchetti degli scioperi si moltiplicano. Le lotte si induriscono: piccoli sindacati di base sono nati ovunque per opporsi alla ristrutturazione. In molti casi, lavoratrici e lavoratori affrontano sporadicamente la polizia, rifiutandosi di rompere le linee di picchetto.
Negli EHPAD e nello staff ospedaliero in generale, si esprime sempre più l'insoddisfazione per condizioni di lavoro indegne. Tra gli studenti, un ampio movimento ha avuto luogo, con tutti i suoi limiti, e ha permesso una massiccia politicizzazione, un'importante consapevolezza. Le assemblee e le occupazioni hanno permesso a molti studenti di politicizzarsi per la prima volta.
Fuori dalla metropoli, in quella colonia che è Mayotte, gli scioperi generali si moltiplicano. Questa massiccia resistenza è un esempio per noi, un esempio per tutti coloro che vogliono avanzare nella resistenza. L’economia si blocca, distruggendo il profitto degli sfruttatori della borghesia imperialista e dei suoi alleati compradores.
Questa resistenza che da parte del proletariato e si estende alle masse, vede la sua opposizione crescere con essa: la repressione è diventata più feroce e le bande fasciste organizzate cominciano ad essere strutturate in modo da servire come braccio armato del governo reazionario che dicono di combattere.
Noi non abbiamo paura di combattere
In questa situazione, i comunisti non possono che prendere parte a tutte le battaglie, senza mai cadere nel purismo, dogmatismo o codismo. Se le masse commettono errori e imparano nel combattimento, è esattamente lo stesso per noi. Per prima cosa impariamo da questi combattimenti. Impariamo che ovunque c’è oppressione, c'è resistenza. Apprendiamo i metodi di azione. Apprendiamo, inoltre, quali sono tra le masse, gli embrioni del potere popolare.
La contraddizione tra il sistema imperialista e le masse popolari, tra la borghesia e il proletariato, si acutizza, diventa sempre più visibile e sempre più violenta; solo la rivoluzione può davvero cambiare la situazione dei proletari e di tutti gli oppressi. Cerchiamo di costruire passo dopo passo una vera alternativa, credibile. Stiamo anche lavorando per diffondere questa idea che solo la rivoluzione può migliorare, oggi, la situazione delle masse, salvare il pianeta dal disastro ambientale e dalla distruzione di tutta la vita.
Sosteniamo la giusta lotta delle masse contro l'offensiva della borghesia!
Costruiamo e rafforziamo il partito della rivoluzione, il partito comunista maoista

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