Il 7 maggio 2017, Emmanuel Macron
accedeva alla presidenza della Repubblica francese. In quel momento,
avevamo proposto un'analisi del "progetto" di Macron e di
come questo avrebbe significato un ulteriore passo nell'offensiva
della borghesia contro i lavoratori. Un anno dopo, possiamo vedere
che l'orientamento annunciato è quello che ha avuto luogo. Facciamo
il bilancio di un anno di Macron, delle lotte fatte contro i suoi
attacchi e vediamo quali saranno i prossimi obiettivi e come
contrattaccare.
Per prima cosa, iniziamo da un po’
più lontano. Dagli anni '70, nei paesi imperialisti, il capitalismo
ha subito una profonda ristrutturazione: vale a dire, i capitalisti
dei paesi dominanti hanno iniziato a modificare e riorganizzare lo
strumento di produzione: le fabbriche, i trasporti e le aziende in
generale. Ciò ha portato a un declino delle condizioni di vita delle
lavoratrici e dei lavoratori in generale, a una stabilizzazione delle
classi di inquadramento e ad un rapido arricchimento della borghesia,
che è ancora più potente. Ciò ha anche impoverito il proletariato
e distrutto molti legami sociali, moltiplicando le cosiddette ore
"atipiche" (ore notturne, ore sfalsate, lavoro domenicale
...). C'è una reale volontà di atomizzare il proletariato
individualizzando le retribuzioni, smantellando i
grandi siti produttivi per favorire le esternalizzazioni, con nuove tecniche di gestione e contratti precari: rompere l'unità di classe del proletariato era un obiettivo necessario affinché la borghesia continuasse a mantenere il saggio del profitto approfondendo lo sfruttamento.
grandi siti produttivi per favorire le esternalizzazioni, con nuove tecniche di gestione e contratti precari: rompere l'unità di classe del proletariato era un obiettivo necessario affinché la borghesia continuasse a mantenere il saggio del profitto approfondendo lo sfruttamento.
Questo movimento di cambiamento si sta
accelerando: la realtà di queste ristrutturazioni comincia a farsi
sentire sempre di più: pur rimanendo la norma, i CTI (contratti a
tempo indeterminato) costituiscono una parte sempre meno importante
degli impieghi e sono inaccessibili ai nuovi arrivati sul mercato,
l'interinale diventa più presente che mai. Lo status di
auto-imprenditore si sta sviluppando in modo significativo, e nei
cantieri, nelle fabbriche o nei servizi di consegna, vi è spesso una
paga dissimulata. Il reddito mediano reale - vale a dire tenendo
conto dell'inflazione - sta diminuendo, eppure l'INSEE (Istituto di
Statistica) maschera il vero declino del tenore di vita per mezzo di
contorsioni nel calcolo dell'inflazione. Le tasse sulla classe
lavoratrice stanno aumentando anche per finanziare uno stato sempre
più militarizzato e sempre più ingiusto. Ora è anche più
difficile usare la giustizia borghese e i tribunali del lavoro contro
i capi che trasgrediscono le leggi. Gli attivisti che combattono per
la giustizia e la dignità, qualunque sia la forma del loro impegno,
sono sempre più violentemente repressi, le lotte sono sempre più
criminalizzate.
In breve, nella vita di tutti i giorni
tutte le ristrutturazioni, tutte le leggi antisociali diventano
sempre più pesanti. E nel nostro paese tutto sta accelerando: con
François Hollande e poi Emmanuel Macron, questa offensiva della
borghesia si è solo intensificata. Le leggi antipopolari si
moltiplicano, distruggono i diritti del lavoro, tagliano i servizi
pubblici e li privatizzano per aumentare i profitti fatti sulle
spalle dei lavoratori, e abbassano gli aiuti sociali e ne rendono più
difficile l'accesso ...
Tutto questo non cade dal cielo, ma da
una realtà: il capitalismo genera necessariamente crisi, la crisi
genera la guerra imperialista e l’imputridimento del sistema. Il
sistema capitalista mondiale non è mai stato in grado di uscire
dalla crisi del 1971 e questa crisi è stata solo rafforzata dalla
crisi del 2008.
In realtà, questo ha un prezzo, pagato
dalle masse popolari: quanti non si curano per paura di dover
anticipare i soldi? Quanti non vanno più in vacanza, tranne da
qualche parente per qualche giorno? Quanti vivono senza
riscaldamento, senza acqua calda, o in case popolari disgustose dove
i muri di "carta" non filtrano i rumori? Quanti hanno visto
chiudere la scuola, il panificio, l'ufficio postale del quartiere o
del paese vicino, quanti hanno sofferto per attese infernali negli
ospedali che aumentano i ritardi a causa della mancanza di mezzi? Si
va di male in peggio. Sempre più ci sono persone che si ritrovano
socialmente isolate, si infuriano o ritorcono la violenza contro sé
stessi o gli altri, con l'alcool, la droga, il suicidio o la
violenza. C'è anche la volontà di fuggire, con una speranza di
ascesa sociale (mentre le cifre mostrano che il declassamento, cioè
il fatto di scendere nella gerarchia sociale, è in aumento), di
feste, vacanze insostenibile, ecc.
Questo viene anche pagato dalle masse
dei paesi oppressi, che subiscono l'imperialismo francese, sempre più
violento e più aggressivo in un momento in cui le contraddizioni
inter-imperialiste si acuiscono per la nuova spartizione del mondo.
Le contraddizioni della nostra società
si acuiscono: le masse si mettono lentamente in movimento. Non ci può
essere oppressione senza resistenza! Questo è il motivo per cui è
stato fondato il Partito comunista maoista: per dare alle masse uno
strumento di lotta più efficace possibile, per servire il popolo in
questi tempi difficili, per cercare di costruire il quartier generale
della rivoluzione in grado di spazzare via questo sistema che i
proletari non vogliono. I comunisti, nel periodo che si apre davanti
a noi, andranno tra il popolo, a imparare dalle lotte del
proletariato e rafforzare i loro strumenti di lotta.
Attacchi sempre più numerosi contro le
masse
Il governo Macron ha deciso di giocare
il metodo Thatcher: è un attacco frontale a tutte le parti della
società, contro le masse nel loro complesso. Applica il "blitzkrieg
sociale" promesso da Fillon durante la sua campagna
presidenziale. L'obiettivo è quello di distruggere tutti i
contropoteri, anche quelli deboli, ogni capacità di reazione
popolare, di superare i sindacati e l'opposizione di sinistra o
estrema sinistra.
Questi attacchi sono in linea con le
offensive dei governi precedenti.
Innanzi tutto, ci sono gli attacchi
contro la classe operaia, contro i salari e contro i diritti e le
conquiste sociali. I periodi di riposo, i lavori notturni e di fine
settimana, i risarcimenti, tutto ciò che consente alle lavoratrici e
ai lavoratori di avere una vita sociale al di fuori del lavoro viene
attaccato.
Ad esempio, i servizi cosiddetti
“pubblici” sono attaccati. Si tratta di settori gestiti
direttamente dallo Stato, pensati per non realizzare alcun profitto
(anche se naturalmente, anche nel pubblico, ci sono sempre ricchi
borghesi che ingrassano sulle spalle di chi lavora). Queste società
hanno missioni di servizio pubblico: cioè possono avere attività
non redditizie, ad esempio piccole linee ferroviarie che consentono
alle persone di muoversi, ma non di realizzare profitti. Nel servizio
pubblico, il capitalista è lo Stato: ma le condizioni di lavoro
erano storicamente migliori di quelle del settore privato.
La SNCF (ferrovia) è emblematica di
questa dinamica. Viene attaccato lo status di ferroviere, cioè tutte
le protezioni della vita al di fuori del lavoro, ma anche le
condizioni di lavoro e le retribuzioni, attraverso premi, incentivi,
ecc. Il servizio sarà "privatizzato", vale a dire
staccarsi da tutte le missioni non redditizie, una vendita ai
capitalisti privati: il processo di privatizzazione non si realizza
in una sola volta, ma a poco a poco, pezzo per pezzo ritirando
risorse, permettendo che esso peggiori e poi dicendo che c'è bisogno
di recupero da parte del settore privato. Con la riforma in corso dei
lavoratori delle ferrovie coperti dallo statuto (insieme di leggi a
garanzia del lavoratore compreso il divieto di licenziamento) sarà,
per la prima volta, possibile licenziarli dopo questa vendita. È la
stessa cosa che succede negli ospedali: il servizio è ristrutturato,
tutto ciò che non è redditizio è chiuso e i mezzi sono sempre più
ridotti. Si preparano a venderlo a imprese private. Tutto questo ha
già raggiunto una fase avanzata con gli EPHAD (strutture per persone
anziane non autosufficienti), e vediamo la situazione catastrofica
per le masse: gli anziani sono trattati con i mezzi a disposizione e
il personale che non ci può fare nulla ne soffre tanto quanto quelli
che subiscono questo servizio deplorevole.
Anche nel privato, gli attacchi sono
numerosi: la "Loi Travail" e poi la "Loi Travail XXL"
hanno facilitato le condizioni di licenziamento, aumentato la
possibilità di abbassare i salari attraverso negoziati bidone fatti
azienda per azienda e non per settori, hanno aumentato le possibilità
di ridurre il riposo, le ore di straordinario, hanno soppresso la
presenza di medici del lavoro in mestieri considerati "non a
rischio" ... Questa legge ha anche favorito le possibilità di
repressione di qualsiasi forma di resistenza. Il corporativismo è
accentuato da queste leggi: i lavoratori devono sempre sottomettersi
al punto di dover partecipare alle decisioni prese contro di loro. I
capi, i quadri superiori e tutti i loro armamentari di piccoli boss
dannosi hanno sempre più potere. I capi e i piccoli manager
scrupolosi hanno sempre meno mezzi per rifiutarsi di mettere in
difficoltà i lavoratori, perché sono sempre più sottoposti ai
livelli più alti e ai loro ordini indiscutibili.
Anche gli studenti sono sotto tiro. Le
facoltà, antiche roccaforti della sinistra e della contestazione,
vedono sbriciolarsi la loro base militante: il governo può quindi
tentare di mettere in atto una selezione violenta e antipopolare, che
penalizzerà soprattutto i lavoratori e le frange meno abbienti della
piccola borghesia e dei quadri. I mezzi sono diminuiti, e come per il
resto, preparano la privatizzazione del servizio, per creare o
aumentare il profitto. Questo processo è in linea con la legge
sull'autonomia universitaria, la LRU, e l'istituzione di "poli
di eccellenza" e della fusione (IDEX) dando più peso agli
investimenti privati nella formazione universitaria, così come
negli organi dirigenziali. Ma non è tutto: a parte lo sfruttamento
sul posto di lavoro, il governo sta attaccando tutta "l'assistenza
sociale".
Vengono attaccati sostegni all’affitto,
che è 5 € in meno, e 1,5 miliardi in meno per la manutenzione
delle case popolari. Il governo ha chiaramente espresso il desiderio
di eliminare tutte le forme di assistenza abitativa, di
deregolamentare le condizioni di accesso all'alloggio e di eliminare
molte protezioni per gli inquilini. Altrove, è in aumento per i
pensionati anche il contributo obbligatorio (CSG), il che rappresenta
un calo significativo del potere d'acquisto. Anche le disoccupate e i
disoccupati vengono attaccati, con leggi o progetti di legge che
intensificano le attività di polizia, con diminuzioni delle
indennità o contributi più importanti (leggi nella continuità del
governo Hollande, che aveva già attaccato la disoccupazione dei
lavoratori temporanei). Infine, c'è anche la volontà di fare una
seconda giornata di "solidarietà" per finanziare le
pensioni: da un lato il governo attacca i pensionati con il CSG e
dall’altro dovrebbe aiutarli sfruttando sempre di più lavoratrici
e lavoratori fino a farli lavorare gratis. I padroni, loro, sono
esentati dai contributi sociali in questa giornata e il loro profitto
aumenta, i lavoratori, loro, perdono una giornata di lavoro. Infine,
è previsto un progetto di riforma delle pensioni: aumenti dei
contributi da versare, andata in pensione sempre più tardi (come se
potessimo davvero lavorare fino a 65 anni in condizioni dignitose!),
i contorni sono sfumati, ma la realtà è molto visibile, un altro
attacco alle masse nella stessa continuità degli attacchi di Sarkozy
alle pensioni, su cui il governo Hollande non è mai tornato
nonostante le sue promesse elettorali.
Dall’altro lato i regali fatti alla
borghesia sono una caterva: abbiamo già parlato delle facoltà, dove
i figli della borghesia saranno ultra-favoriti, ma non abbiamo ancora
parlato della fine dell’imposta patrimoniale (ISF). Era una tassa
che solo i più ricchi pagavano, e questo denaro sarà ora pagato
dalle masse popolari.
Macron ci promette tasse più basse, ma
saranno meno soldi per i servizi pubblici e il salario indiretto
(disoccupazione, sicurezza sociale e pensionamento). Questi tagli
fiscali, se ci saranno un giorno, non cambieranno nulla nel
quotidiano e non aumenteranno il "potere d'acquisto".
Il governo ha anche deciso di
alleggerire il peso ai capitalisti sull'ambiente; se il progetto
dell'aeroporto è stato abbandonato a Notre Dame des Landes (solo
grazie a una lotta feroce, violenta e prolungata), c'è stato un
arretramento sul progetto di riforma nucleare dello pseudo-ecologista
Hulot così come c'è stato un ritiro sugli interferenti endocrini.
Nei cantieri e sui materiali, le generosità anti-ecologiche sono
sempre più numerose. L'ecocidio capitalista continua e non è un
nuovo "COP" che cambierà nulla.
Una società che si militarizza, un
imperialismo sempre più aggressivo
Come abbiamo sottolineato in
precedenza, la crisi porta l'imperialismo ad essere sempre più
aggressivo. Questa preparazione si fa sentire sia all'interno che
all'esterno. All’interno, una controrivoluzione preventiva e una
militarizzazione della società sono necessarie per preparare e
promuovere la guerra all'esterno. Lo stato di emergenza permanente è
un esempio perfetto: i diritti della giustizia sono ridotti e quelli
dell'arsenale repressivo sono notevolmente aumentati.
C’è anche un servizio civile, per il
momento di un mese, che è stato messo in atto dal governo e i cui
contorni e attuazione vanno precisandosi. Mentre lo stato dice di non
avere soldi per i salari, le pensioni e il benessere, spende invece
per inquadrare e rendere docili i giovani, almeno spera, e
soprattutto i giovani proletari. Anche nelle carceri la situazione è
catastrofica, il numero di persone rinchiuse è in aumento, con un
tasso di incarcerazione ancora più importante e una tendenza ad
aumentare le pene con il tempo. Infine, il proletariato immigrato
viene sempre più inquadrato. Il razzismo di stato sta diventando
ancora più pronunciato con la legge razzista "asilo-immigrazione",
che rafforza il controllo statale sui rifugiati e prolunga la
possibile durata della loro detenzione.
Mentre vediamo quotidianamente queste
campagne di militarizzazione della società, con annunci sempre più
aggressivi e numerosi per il reclutamento di nuovi soldati, gendarmi
o poliziotti, è chiaro che sono soprattutto i popoli dei paesi
oppressi che ne subiscono le conseguenze.
Mentre la guerra in Libia è stata un
disastro per il popolo libico, è ora in una Siria devastata dal
conflitto inter-imperialista che il governo borghese ha deciso di
rafforzare il suo intervento accanto a Trump e May. Nella nuova
spartizione del Maghreb tra rivali imperialisti, la Francia non vuole
perdere la sua occasione. Contro naturalmente le nazioni oppresse,
devastate da un tappeto di bombe.
D’altronde, è durante la visita in
Burkina Faso che il governo francese ha mostrato il suo vero volto.
In un paese oppresso dove industria, banche e servizi sono quasi
interamente di proprietà dei capitali francesi, Emmanuel Macron si è
comportato come un vero colonialista, non esitando a prendere in giro
il presidente Burkinabe Roch Kaboré e insistendo sul fatto che la
Francia avrebbe rafforzato la sua impresa. Di fronte agli studenti
del Burkina Faso che lo interrogavano sulla presenza di soldati
francesi sul suolo del Burkina Faso, non ha esitato a rispondere che
dovevano solo rispetto all'esercito francese.
La Francia è oggi il terzo mercante
d'armi al mondo, tra questi lucrosi contratti conclusi
dall'imperialismo francese c'è, ad esempio, quello concluso con
l'Arabia Saudita. Con un’assurdità totale, la ministra Florence
Parly si è persino permessa di dire, parlando delle armi usate
dall'Arabia Saudita durante i massacri nello Yemen, che "le armi
non sono state fatte per non servirsene". Il governo
imperialista non esita a vendere armi al governo ultrareazionario
dell’Arabia Saudita, o al governo fascista di Modi in India, Stato
che ha inviato un milione e mezzo di soldati, polizia e milizie a
fare la guerra al suo stesso popolo e alla guerra popolare guidata
dai Naxaliti. Mentre tutti vedono aumentare la tensione tra l'India e
il suo vicino pakistano, vendere armi a un paese espansionista è
criminale. I crimini dell'imperialismo sono numerosi, ma non saremo
in grado di nominarli tutti. Durante la sua visita in India, dove
Macron ha riaffermato la sua vicinanza al regime reazionario di Modi,
ha fatto perfino il perfetto commesso viaggiatore di Areva proponendo
la possibilità di vendere reattori nucleari all’India.
L'imperialismo francese si rafforza così sempre, come dimostra
l'esempio indiano, con lo sfruttamento delle risorse, come fa
Lafarge, ma anche con il commercio di reattori nucleari e aerei da
guerra Rafale.
Un governo ultrareazionario
Mentre il governo Macron, che si è
presentato alle elezioni presidenziali come "né di destra né
di sinistra", seminava già dubbi sulla sua composizione
reazionaria (vecchi oppositori del matrimonio per tutti, proposte
ultrareazionarie su donne e immigrati), questo governo viene sempre
più visto come destra "dura" mostrando il vero progetto
Macron che era già stato ampiamente visto nelle elezioni
presidenziali.
Mentre la condizione delle donne
proletarie peggiora, con l'aumento di forme diverse di
disoccupazione, il peso più schiacciante delle faccende domestiche e
l'aumento della violenza sociale, che le colpisce principalmente,
nessuna misura è stata presa da questo governo.
Al contrario, Emmanuel Macron non ha
esitato a presentarsi accanto ai vescovi reazionari e ricordare loro
dei suoi propositi per rinnovare il legame tra Chiesa e Stato.
Notevoli anche le dichiarazioni razziste e paternalistiche del
presidente riguardo le banlieue e le masse proletarie di origine
immigrata. L'aumento del potere dei poliziotti e la violenza che essi
infliggono alle masse dei quartieri della classe operaia sono
chiaramente visibili.
Infine, è un governo reazionario bello
e buono quello che è a capo dello Stato: e ciò è normale, dal
momento che il sistema borghese non può fare nulla di progressista,
essendo il suo unico modo di governare oggi quello di fare appello a
forze sempre più reazionarie da cui l'inesorabile ascesa del
fascismo.
Una resistenza che si organizza
Tuttavia, le masse non si lasciano
sopraffare.
Di recente, il quartiere Mirail di
Tolosa si è infiammato contro la morte di un nuovo prigioniero,
mascherato da suicidio - in un contesto in cui i morti in carcere si
stanno moltiplicando a velocità incredibile. In una città come
Beaumont-sur-Oise, c’è tutto un quartiere che ha costruito gli
embrioni del potere popolare per difendersi contro le forze
dell'ordine e le aggressioni dello Stato - assemblee, club sportivi,
manifestazioni di massa, autodifesa proletaria. Le masse hanno
intrapreso una battaglia senza compromessi contro l'oppressore e ne
hanno pagato il prezzo. La famiglia Traoré è un esempio di eroismo,
nonostante la repressione (diversi membri dei fratelli sono passati
attraverso la prigione e alcuni sono ancora lì).
Se la ZAD (Zona che lo Stato decide di
modificare) ha molti limiti, gli elementi che la compongono (semi
proletari che non hanno trovato un posto nella società, operai e
lavoratori in particolare rurali, piccoli borghesi, contadine e
contadini ...) sono entrati in lotta radicale contro il sistema
capitalista e intrapreso una fiera resistenza, dimostrando a tutti
che solo la lotta paga. La speranza di un'altra società, di
un'alternativa, anche se noi non pensiamo che moltiplicare le "ZAD"
sia una strategia possibile, ha condotto centinaia, se non migliaia,
di uomini e donne alla lotta contro poliziotti superattrezzati e in
soprannumero in un intervento che è costato milioni di euro allo
Stato e che avranno utilizzato oltre 10.000 granate di vario tipo
(lacrimogeni, per lo sgombero ...).
Nelle ferrovie o anche alla Carrefour,
abbiamo visto scioperi storici. Anche i blocchi e i picchetti degli
scioperi si moltiplicano. Le lotte si induriscono: piccoli sindacati
di base sono nati ovunque per opporsi alla ristrutturazione. In molti
casi, lavoratrici e lavoratori affrontano sporadicamente la polizia,
rifiutandosi di rompere le linee di picchetto.
Negli EHPAD e nello staff ospedaliero
in generale, si esprime sempre più l'insoddisfazione per condizioni
di lavoro indegne. Tra gli studenti, un ampio movimento ha avuto
luogo, con tutti i suoi limiti, e ha permesso una massiccia
politicizzazione, un'importante consapevolezza. Le assemblee e le
occupazioni hanno permesso a molti studenti di politicizzarsi per la
prima volta.
Fuori dalla metropoli, in quella
colonia che è Mayotte, gli scioperi generali si moltiplicano. Questa
massiccia resistenza è un esempio per noi, un esempio per tutti
coloro che vogliono avanzare nella resistenza. L’economia si
blocca, distruggendo il profitto degli sfruttatori della borghesia
imperialista e dei suoi alleati compradores.
Questa resistenza che da parte del
proletariato e si estende alle masse, vede la sua opposizione
crescere con essa: la repressione è diventata più feroce e le bande
fasciste organizzate cominciano ad essere strutturate in modo da
servire come braccio armato del governo reazionario che dicono di
combattere.
Noi non abbiamo paura di combattere
In questa situazione, i comunisti non
possono che prendere parte a tutte le battaglie, senza mai cadere nel
purismo, dogmatismo o codismo. Se le masse commettono errori e
imparano nel combattimento, è esattamente lo stesso per noi. Per
prima cosa impariamo da questi combattimenti. Impariamo che ovunque
c’è oppressione, c'è resistenza. Apprendiamo i metodi di azione.
Apprendiamo, inoltre, quali sono tra le masse, gli embrioni del
potere popolare.
La contraddizione tra il sistema
imperialista e le masse popolari, tra la borghesia e il proletariato,
si acutizza, diventa sempre più visibile e sempre più violenta;
solo la rivoluzione può davvero cambiare la situazione dei proletari
e di tutti gli oppressi. Cerchiamo di costruire passo dopo passo una
vera alternativa, credibile. Stiamo anche lavorando per diffondere
questa idea che solo la rivoluzione può migliorare, oggi, la
situazione delle masse, salvare il pianeta dal disastro ambientale e
dalla distruzione di tutta la vita.
Sosteniamo la giusta lotta delle masse
contro l'offensiva della borghesia!
Costruiamo e rafforziamo il partito
della rivoluzione, il partito comunista maoista
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