Punisce uno studente per un ritardo e viene riempito di botte
E' successoall'istituto tecnico
commerciale Russel-Moro di Torino.
L'allievo (minorenne) è arrivato in
ritardo e la docente in classe in
quel momento lo ha invitato ad andare
in presidenza.
Lui si è rifiutato e la professoressa
ha avvertito il vicepreside
e un altro collega, che hanno
allontanato il ragazzo. Più tardi,
però, lui è tornato a scuola con il
padre e con un altro giovane
maggiorenne (probabilmente un cugino).
I tre hanno avvicinato
il docente che aveva allontanato lo
studente e, stando al racconto
di alcuni presenti, lo hanno aggredito
"a freddo",
tirandogli due pugni e e prendendolo a
calci mentre era a terra.
I Cobas condannano l'episodio: "Non
c’è altra soluzione
se non quella di rimettere al centro
la scuola come
ambiente educativo e la funzione
docente.
Non c’è altra possibilità: se gli
insegnanti non riavranno
quel ruolo istituzionale che con la
“buona” scuola hanno
definitivamente perso, la situazione
andrà sempre a peggiorare.
Dura anche la Cub Scuola di Torino:
"Siamo di fronte ad un
crescendo di comportamenti analoghi fra
di loro strettamente
uniti dalla riduzione delle scuole ad
aziende che devono
soddisfare una clientela e del loro
personale ad addetti
a questo soddisfacimento. Fatto salvo
ovviamente che
va ricercato, nel rispetto dei
reciproci ruoli, la massima
collaborazione fra insegnanti,
studenti, educatori, è
altresì evidente che è necessaria una
radicale correzione
di rotta". In più, nota il
sindacato, "il diffondersi di queste
pratiche di violenza inoltre mette in
evidenza uno stato generale di disagio".
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