Essa si estende e si diffonde sempre
più. E non è certo una semplice guerriglia di qualche migliaio di
armati, espressione delle caste e realtà tribali delle più remote e
arretrate dell’India, come ripetono i commentatori occidentali, ma
una vera guerra di popolo, guidata dal partito della classe operaia
indiana, il Partito Comunista dell'India (Maoista), che coinvolge e
gode dell’appoggio di milioni di contadini poveri, di donne, di
masse di “intoccabili”, che stanno combattendo per la loro
liberazione e già oggi controllano vaste regioni attraverso una
decina di stati della confederazione indiana.
Una guerra di popolo iniziata nelle
regioni dove più profonde sono le radici della rivolta, la miseria e
lo sfruttamento capitalistico, e, perciò, più acute sono le
contraddizioni prodotte dal turbolento sviluppo del capitalismo
indiano, legato all’imperialismo.
La guerra popolare sta conquistando
masse di giovani, studenti e intellettuali democratici e
rivoluzionari, anche nelle città del paese, e ottiene sempre più
interesse e sostegno in tutto il mondo.
Le masse indiane, dirette dal Partito
Comunista dell'India maoista, stanno scrivendo una pagina storica
nello scontro di classe nel mondo che vede da un lato l'imperialismo
e le borghesie reazionarie, dall'altro il proletariato e i popoli del
mondo
Lo sviluppo della guerra popolare in
India è la nuova dimostrazione, che è la rivoluzione oggi la
tendenza principale nel mondo.
E' la nuova affermazione che il
maoismo, marxismo-leninismo della nostra epoca, è al comando e guida
della nuova ondata della rivoluzione mondiale contro l'imperialismo
in crisi.
I proletari avanzati devono comprendere
che l'avanzamento della guerra di popolo in India mette seriamente in
discussione i rapporti di forza non solo nella regione sud-asiatica,
crocevia geo-strategico degli assetti attuali dell’intero sistema
imperialista mondiale, ma in tutto il mondo.
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