Gran
Bretagna. La lista nera dei lavoratori, spiati da polizia e imprese
di D. O. *
Operai e sindacalisti delle costruzioni
che denunciavano problemi nella sicurezza venivano schedati in una blacklist.
“Le aziende controllavano segretamente i potenziali dipendenti, e quelli
ritenuti politicamente problematici non potevano più lavorare”. Per anni, in
Gran Bretagna, i lavoratori edili sindacalizzati che si lamentavano di
violazioni della sicurezza sono stati segnalati a una lista nera segreta da
agenti di una sezione speciale della polizia. La lista, utilizzata e finanziata
da diverse imprese di costruzione britanniche, veniva usata illegalmente dalle
ditte per negare l’impiego a molti lavoratori e sindacalisti per lunghi periodi
di tempo. Un’indagine
interna della polizia – riporta il Guardian – ha trovato prove che “hanno
rivelato un flusso di informazioni potenzialmente scorretto” verso
organizzazioni esterne, informazioni che terminavano sulla lista nera. In
risposta a una denuncia inoltrata dal Blacklist Support Group (Bsg), che
rappresenta molti degli operai schedati, Richard Martin, vice commissario
aggiunto della Metropolitan Police britannica (Met), in una lettera
in cui si delineano le conclusioni dell’indagine ha scritto che l’accusa che la polizia avesse fornito informazioni riservate alla lista nera era “dimostrata”.
Nonostante l’ammissione, non saranno intraprese ulteriori azioni contro gli
agenti coinvolti fino a quando non sarà conclusa un’inchiesta pubblica, ha
detto il Met in una dichiarazione riportata da Euronews. Lo scandalo delle liste nere è
scoppiato nel 2009, in seguito al rinvenimento di un database stampato
contenente informazioni su 3.212 lavoratori. Era stato utilizzato da oltre 40
società di costruzione per controllare la gestione del personale e le nuove
assunzioni. Molti lavoratori sono stati registrati per aver sollevato problemi
di sicurezza. La lista nera includeva anche i dettagli delle opinioni
politiche, delle competenze e delle attività sindacali degli schedati. “Aspettavamo
da sei anni questo esito. Quando abbiamo iniziato a parlare della collusione
della polizia nella lista nera, la gente ci guardava come se fossimo teorici
della cospirazione”, ha dichiarato il segretario della Bsg Dave Smith. “Ci è
stato detto: cose del genere non accadono qui. Con questa ammissione dalla
polizia di Met, la nostra ricerca della verità è stata confermata”. Ha aggiunto
Smith: “Se sta accadendo nell’edilizia, la stessa cosa accadrà in altri
settori”. Milioni di sterline in risarcimento sono stati versati in cause
civili negli anni successivi alla scoperta della lista nera. Nel 2016 – riporta la Bbc – il sindacato Unite ha
raggiunto un accordo con le imprese di costruzione che ha portato a 256
lavoratori “schedati” indennizzi per oltre 10 milioni di sterline. Il
segretario generale aggiunto di Unite (a questo link una
ricostruzione della vertenza), Howard Beckett, ha dichiarato: “Consulteremo
urgentemente i nostri esperti legali per individuare con esattezza quali azioni
legali possiamo appropriate a nome dei nostri membri, le cui vite sono state
rovinate a causa delle attività della polizia”. Il Watergate dell’edilizia Lo
scandalo delle liste nere – ricostruisce la Bbc – è venuto alla luce nel
2009 a seguito di un’incursione nella sede di un’organizzazione, la Consulting
Association. L’elenco portato alla luce in alcuni casi includeva anche
dettagli su relazioni personali e attività politica, nonché i collegamenti
sindacali sui siti di costruzione. Stando alla Bbc, sono otto le ditte
che hanno utilizzato la lista nera, e che sono state citate in giudizio dagli
operai: Carillion, Balfour Beatty, Costain, Kier, Laing O’Rourke, Sir Robert
McAlpine, Skanska UK e Vinci. “Si sa che le grandi aziende hanno finanziato la
lista nera clandestina almeno dagli anni settanta – scrive la Bbc -. (…)
Le aziende controllavano segretamente i potenziali dipendenti, e quelli
ritenuti politicamente problematici non potevano più lavorare, senza che
sapessero il perché”. L’operazione di blacklisting è stata giudicata
illegale e chiusa nel 2009 dall‘Information Commissioner’s Office
dopo la pubblicazione di un articolo sul Guardian. I media britannici sostengono che
l’inchiesta interna di Scotland Yard avrebbe rivelato l’esistenza di una
sezione speciale, la Industrial Intelligence
Section. “Le accuse
sul coinvolgimento nella lista nera saranno completamente esplorate durante
l’inchiesta pubblica sulla polizia sotto copertura”, ha dichiarato Scotland
Yard in una nota.in cui si delineano le conclusioni dell’indagine ha scritto che l’accusa che la polizia avesse fornito informazioni riservate alla lista nera era “dimostrata”.
(D.O.)
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