pc 3 marzo - Salari e produttività - padroni ricchi e operai sfruttati e impoveriti - Grazie allo stato borghese, al Parlamento, ai sindacati confederali - tutti al servizio del capitale
Salari in
Europa, ecco dove i lavoratori vengono pagati meglio In Danimarca lo
stipendio medio orario è di oltre 25 euro, in Bulgaria meno di due euro.
L’Italia non solo è sotto la media europea con 12,49, ma registra anche
un trend di diminuzione dei salari, nonostante l’aumento della
produttività
Quali
sono i paradisi dei lavoratori? In quali Paesi si guadagna di più? Certo
in una classifica del genere si dove tenere conto anche del costo della
vita ma se guardiamo i salari nell’Unione europea ci rendiamo conto che
le differenze tra gli Stati membri sono davvero impressionanti. Secondo
i dati Eurostat il Paese in cui i dipendenti sono più ‘ricchi’ è la
Danimarca dove, il guadagno orario medio lordo in euro è di 25,5 euro,
seguita da Irlanda (20,16), Svezia (18,46), Lussemburgo (18,38), Belgio
(17,32) e Finlandia (17,24). Il centro e l’est dell’Europa sono invece i
paradisi delle7 aziende, che possono pagare i propri lavoratori con
stipendi a dir poco irrisori.
In
Bulgaria i salari più bassi, Italia sotto la media Ue I guadagni lordi
medi più bassi si registrano in Bulgaria dove sono di appena 1,67 euro,
il prezzo di un caffè. Ci sono poi la Romania con 2,03 euro, Lituania
(3,11), Lettonia (3,35) e Ungheria (3,59). In pratica negli Stati membri
più ricchi gli stipendi medi sono 15 volte superiori a quelli dei Paesi
più poveri. L’Italia è lontana da entrambi questi estremi e si piazza
vicino alla media comunitaria, anche se purtroppo al di sotto. Mentre
nell’Europa a 28 lo stipendio medio lordo orario è di 13,14 euro nello
Stivale è di 12,49.
I lavoratori poveri
All’interno
degli stessi Paesi membri poi ci sono differenze retributive che
mostrano il volume delle ingiustizie sociali presenti nel Continente. Il
quadro di queste statistiche ci viene fornito dalle percentuali dei
lavoratori a ‘bassa retribuzione’, quei lavoratori dipendenti le cui
retribuzioni sono pari o inferiori ai due terzi delle retribuzioni
orarie lorde mediane nazionali. Nel 2014 rientrava in questa categoria
il 17,2% dei dipendenti europei mentre la percentuale riferita alla zona
euro è del 15,9%. A livello nazionale le percentuali di questi
lavoratori più poveri si registrano in Lettonia (25,5%), Romania
(24,4%), Lituania (24,0%) e Polonia (23,6%), seguite da Estonia (22,8%),
Germania (22,5%), Irlanda (21,6%) e Regno Unito (21,3%). Per contro,
rientrava in questa categoria una percentuale inferiore al 10% dei
lavoratori di Svezia (2,6%), Belgio (3,8%), Finlandia (5,3%), Danimarca
(8,6%), Francia (8,8%) e anche l’Italia (9,4%).
Nessun commento:
Posta un commento