Le straordinarie ed emozionanti giornate
di mobilitazioni antifasciste di massa che abbiamo messo in piedi nelle nostre
città, con alla testa i compagni delle città di Macerata, Palermo, Torino,
Piacenza, Bologna, Firenze, Genova, Roma, per citarne alcune delle più
importanti, che hanno manifestato contro la violenza nazifascista che ha avuto
il suo culmine con la scia di sangue di immigrati durante la recente tornata
elettorale, non possono/non devono "rientrare nei ranghi" ma avanzare nell'unità
raggiunta sul campo dell'antifascismo, segnatamente quello militante, che, in
molti casi, è riuscito a cacciare dalle proprie città i caporioni fascio-nazisti
imbottiti di denaro in cerca di voti ed ha
impedito la legittimazione che i fascio-nazisti volevano con queste elezioni, anche se alla fine il risultato elettorale ha premiato la destra storica-che rimane sempre sovversiva-, da Salvini a Meloni a Berlusconi, fino ai grillini travestiti da antisistema.
impedito la legittimazione che i fascio-nazisti volevano con queste elezioni, anche se alla fine il risultato elettorale ha premiato la destra storica-che rimane sempre sovversiva-, da Salvini a Meloni a Berlusconi, fino ai grillini travestiti da antisistema.
I cortei antifascisti sono riusciti a
sfidare nello stesso tempo la forza militare dello Stato messa a protezione dei
fascio-nazisti, la repressione del ministro degli Interni, il piddino Minniti,
che non ha saputo/potuto impedire lo svolgimento dei cortei e le contestazioni
in sfida a divieti, daspo, fogli di via, criminalizzazione del movimento,
manganelli, idranti, insomma tutto l'arsenale da Stato di Polizia, e, allo
stesso momento, l'opposizione antifascista ha dimostrato l'inutilità del vecchio
antifascismo celebrativo, ritualistico, comunque sempre lontano dai luoghi dove
i compagni hanno impedito con la forza l'apertura di un covo o il comizio di
Fiore o Di Stefano nelle proprie città
o, ancora, ha denunciato il ruolo dei
riformisti al governo e degli apparati sindacali confederali responsabili, con
la propria politica neocorporativa, dell'avanzata dei demagoghi populisti tra le
fila operaie e dei lavoratori in generale.
Di tutto questo è la sostanza di
quell'unità costruita sul campo dell'opposizione antifascista.
Una riflessione che abbiamo portato avanti
nelle assemblee antifa è stata quella che dobbiamo arrivare in anticipo sulle
cose, capire e agire. La lotta antifascista è una politica attiva e preventiva,
un obiettivo di assoluta importanza che può portare alla polarizzazione dello
scontro di classe.
Ora, dopo il voto, la situazione non è
affatto cambiata, anzi, la vittoria di Salvini e M5S accelererà il processo di
fascistizzazione dall'alto dello Stato cementando il proprio blocco sociale
reazionario, espressione della piccola borghesia e del piccolo/medio padronato a
cui si sono uniti alcuni settori delle masse popolari e operaie che ne
condividono l'impostazione fascista, razzista, populista, per sottoporlo, come
sempre, al servizio del potere padronale. E' la direzione verso cui sta andando
la borghesia imperialista a livello internazionale. Sciovinismo, nazionalismo,
razzismo, populismo, guerre d'aggressione contro i popoli oppressi, servono a
distogliere le masse dalle lotte che servono realmente per cambiare la propria
vita e a dirigerle con più facilità, come massa di manovra reazionaria,
contenendone la volontà di lotta, occupando spazi lasciati vuoti dalla sinistra
di palazzo per lasciarli vuoti dalle istanze di liberazione sociale e politica e
portare tra le masse il veleno della xenofobia e della criminalizzazione
dell'antifascismo coerente e militante.
Questa nuova fase che nel nostro paese
chiamano "terza repubblica" servirà sempre di più ad accompagnare le politiche
di attacco alle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari, quindi
avremo più razzismo di stato, più repressione contro l'opposizione politica e
sociale. Quindi più sdoganamento, più protezione dei fascio-nazisti, più
revisionismo storico, più condizionamento dei media per legittimare i
fascio-nazisti.
Quindi per questo è necessaria una Nuova
Resistenza Antifascista.
Abbiamo bisogno di confrontarci
sull'esperienza comune, costruire Reti AntiFasciste e discutere su come avanzare
con la lotta, la chiusura dei covi e la messa fuorilegge dei fascio-nazisti,
abbiamo bisogno di un'assemblea nazionale che dia forza al fronte
antifascista.
Per questo proponiamo a tutte le forze
antifasciste l'organizzazione di un'assemblea nazionale da tenersi entro metà
Aprile e preparare le iniziative per il prossimo 25 Aprile.
La Resistenza partigiana e quella degli
anni '70 rimangono sempre un problema da rimuovere per la borghesia italiana,
un'ostacolo da eliminare per finire il lavoro da parte di chi oggi vuole
costruire un regime di moderno fascismo, strutturato nella sostanza come quello
storico con la sua dittatura terroristica.
Oggi come ieri non
passeranno!
Ora e sempre Resistenza!
Creare, rafforzare ed estendere le Reti
AntiFasciste
Ravenna Antifascista
per info e contatti:
339/8911853
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