La procura di Torino ha chiesto ieri una non specificata “misura
restrittiva” per Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante di scuola
elementare indagata per avere insultato i poliziotti durante un corteo
antifascista lo scorso 22 febbraio.
La notizia è trapelata dal tribunale del capoluogo piemontese: la prima richiesta era stata respinta da un giudice, ma i pubblici ministeri hanno presentato un appello al riesame, che ha fissato un’udienza per la discussione del provvedimento.
In pratica quel tribunale dovrà decidere se accettare o no la “proposta” dei pm.
Bontà loro, si spiega l’Ansa, “non si tratta comunque di un ordine di custodia cautelare in carcere”. Anche perché i reati contestati (con molta fantasia) nel fascicolo aperto dalla procura – istigazione a delinquere, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale – la custodia in carcere dipende comunque dai “riscontri obiettivi” relativi alla “istigazione a delinquere”.
E un normale insegnante di scuola media (ops…) potrebbe agevolmente spiegare ai suoi fanciulli che augurare la morte a qualcuno può certamente esser considerata una frase poco gentile, ma da qui all’”istigazione a delinquere” (il reato più grave ipotizzato) corrono alcuni anni luce.
La notizia è trapelata dal tribunale del capoluogo piemontese: la prima richiesta era stata respinta da un giudice, ma i pubblici ministeri hanno presentato un appello al riesame, che ha fissato un’udienza per la discussione del provvedimento.
In pratica quel tribunale dovrà decidere se accettare o no la “proposta” dei pm.
Bontà loro, si spiega l’Ansa, “non si tratta comunque di un ordine di custodia cautelare in carcere”. Anche perché i reati contestati (con molta fantasia) nel fascicolo aperto dalla procura – istigazione a delinquere, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale – la custodia in carcere dipende comunque dai “riscontri obiettivi” relativi alla “istigazione a delinquere”.
E un normale insegnante di scuola media (ops…) potrebbe agevolmente spiegare ai suoi fanciulli che augurare la morte a qualcuno può certamente esser considerata una frase poco gentile, ma da qui all’”istigazione a delinquere” (il reato più grave ipotizzato) corrono alcuni anni luce.
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