Mentre i politici, “archiviate”
le elezioni comunali, corrono già in ordine sparso alla ricerca della poltrona
che potranno “conquistare” alle prossime elezioni regionali del 5 novembre, e
alla ricerca ancora una volta di una “faccia” almeno un po’ presentabile,
operazione oramai difficilissima! la
Corte dei Conti chiede di non approvare il bilancio, e questa sarebbe la prima
volta, per irregolarità varie!
Nonostante le chiacchiere
infinite del “ragioniere” Baccei, assessore regionale al bilancio inviato da
Renzi a “rimettere a posto di conti” (e meno male!), sulla precisione e correttezza
ecc.ecc.ecc., e le chiacchiere piagnucolose dello stesso Crocetta!
Il vero segno distintivo di tutti
questi “signori”, che non fanno altro che parlare di “legalità”, è il parassitismo sociale totale! Basta
pensare che hanno “lavorato” un paio
d’ore negli ultimi due mesi! Ma la loro
classe, la classe dei padroni, la borghesia nel suo complesso, li sceglie perché
“lavorino” al loro servizio; e loro questo fanno! Certo, tanti di loro hanno
anche una vera e propria vocazione alla delinquenza, visto che a turno vengono
indagati, inquisiti, incarcerati per i delitti più diversi… è anche per questo che servono sempre “facce” nuove…
un bel pezzo di "moderno medioevo"
30 giugno 2017
Sicilia, il procuratore della
Corte dei Conti chiede di non approvare il bilancio
Contestata la mancata istituzione
di tre fondi: per il rischio di spese legali, a copertura di eventuali
passività legate ai derivati finanziari e per possibili perdite degli organismi
controllati. Udienza fissata al 19 luglio.
La Corte dei Conti siciliana
presieduta da Maurizio Graffeo ha sospeso l'approvazione del rendiconto
generale 2016 della Regione Sicilia, sulla base della richiesta del procuratore
generale Pino Zingale,
che nella sua requisitoria ha puntato il dito contro presunte irregolarità nel bilancio consuntivo.
che nella sua requisitoria ha puntato il dito contro presunte irregolarità nel bilancio consuntivo.
È la prima volta che la Corte non
parifica il bilancio e decide di sospendere il giudizio. La Corte ha dato il
termine del 10 luglio per le controdeduzioni delle parti e ha rinviato
l'udienza al 19 luglio.
Nel corso della seduta il
procuratore Zingale ha contestato la mancata istituzione di tre fondi: quello
per il rischio di spese legali, quello a copertura di potenziali passività
legate alle operazioni finanziarie fatte su prodotti derivati e quello su
eventuali perdite degli organismi pubblici controllati dalla Regione.
Inoltre, il procuratore ha
chiesto alla Regione un elenco analitico dei residui attivi (crediti da esigere)
e dei residui passivi (debiti da estinguere) reimputati nei bilanci 2017 e
2018, e un secondo elenco con le entrate e le spese utilizzate per la completa
sterilizzazione del bilancio 2016.
Dal rendiconto generale 2016
emerge che le spese superano le entrate. Rispetto al 2015 le entrate sono
diminuite del 3,24%, passando da 21,9 miliardi a 21,2 miliardi. Mentre la spesa
è aumentata da 19,4 a 21 miliardi, quella corrente pari al 74,62% di quella
complessiva. In leggero aumento anche la partita dei residui attivi: da 4,16 a
4,19 miliardi. In calo i residui passivi, da 3,13 a 2,98 miliardi.
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