Le cariche a Torino, in assetto antisommossa contro la pacifica movida torinese e, prima ancora all’Unical di Rende contro chi metteva in discussione i decreti Minniti-Orlando; i fogli di via contro chi avrebbe voluto manifestare a Roma, Bari, Taormina, Bologna e – più incredibile – l’identificazione di un praticante legale chiamato da Amnesty a una manifestazione al Pantheon per i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, perché le sue parole [piuttosto critiche su quei decreti] potrebbero configurare reato. Un’escalation di violenza poliziesca che s’è consumata nel giro di
pochi giorni. Che l’Italia viva una torsione autoritaria è ormai evidente....
pochi giorni. Che l’Italia viva una torsione autoritaria è ormai evidente....
L’Osservatorio Repressione propone la nascita di una “rete Europea per il diritto di dissenso in difesa delle lotte sociali”. «Una rete che sia capace di investigare sulle forme della repressione a partire dai singoli stati Europei verificando le similitudini legislative dei singoli paesi trovando i punti in comune.
.... un convegno a Bruxelles per i prossimi 28 e 29 giugno.
.... un convegno a Bruxelles per i prossimi 28 e 29 giugno.
«Siamo davanti a un salto di qualità», dice Forenza ricordando il sequestro di oltre cento manifestanti mentre scendevano a Roma per le manifestazioni del 25 marzo scorso. Forenza, con Nicoletta Dosio, l’avvocata Caterina Calia, e un giornalista di Popoff/IlSalto, era a Tor Cervara a solidarizzare con i sequestrati, collegare la loro vicenda al corteo che sfilava in una città blindata e denunciare lo «stato d’eccezione permanente».
VEDI I NUMERI DELLA REPRESSIONE Anno 2011-2017 – dati repressione lotte sociali
Daspo, fogli di via, pacchetti sicurezza, sorveglianze speciali, sanzioni pecuniarie (si pensi al reato di solidarietà escogitato dal sindaco Pd di Ventimiglia), avvisi orali divenuti permanenti, servono, dunque, a criminalizzare il dissenso dilatando l’area della discrezionalità di questori, prefetti e polizie e con questo anche la possibilità di abusi in divisa, una costante funzionale nelle subculture dominanti tra gli apparati delle forze dell’ordine. Il dissenso viene affrontato e narrato come una minaccia, come un problema di “ordine pubblico”.
Il 28 giugno alle ore 17,30 presso la sala “L’horloge du sud” 141 rue Trone a Bruxelles si terrà per un primo confronto fra le realtà sociali di movimento europee. Il 29 giugno presso la sede del Parlamento Europeo alle ore 14 ci sarà la proiezione del docufilm “Archiviato. L’obbligatorietà dell’azione penale in Valsusa” con l’intervento dell’Avv. Claudio Novaro, legale di attivisti No Tav a seguire il convegno europeo organizzato dal gruppo parlamentare del Gue/Ngl. {il programma completo}
Checchino Antonini
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