Da Gori a Sala, otto primi cittadini di capoluoghi in
regione presentano l'11 luglio a Varese il loro comitato: "Sarà una
vittoria di tutti i lombardi e non una bandierina del Carroccio". Maroni:
"Mi hanno sempre attaccato per i costi e ora annunciano il sì: che
pazienza con i dem"
di ANDREA
MONTANARI
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27 giugno
2017
I sindaci
dei capoluoghi della Lombardia governati dal centrosinistra (con la sola
eccezione di Pavia), si sono schierati oggi per il Sì al referendum
sull'autonomia della Regione in programma il prossimo 22 ottobre e hanno annunciato che daranno vita
a un apposito comitato "senza bandiere". I primi cittadini, a partire
da Giorgio Gori e Beppe Sala, presenteranno il loro comitato l'11 luglio a
Varese.
La consultazione è stata voluta dal governatore Roberto Maroni e a sostegno del Sì si sono già
schierati tutto il centrodestra e il M5S, che aveva votato a favore della consultazione anche in Consiglio regionale consentendo a Maoni di avere la maggioranza qualificata necessaria per il via libera. Finora ufficialmente il Pd, invece, aveva definito inutile il referendum convocato dal governatore il prossimo 22 ottobre. "L'autonomia e i benefici per la crescita e il lavoro per tutti non possono essere strumentalizzati da una parte politica che ha isolato fino ad ora la Lombardia - dichiarano i sindaci di Milano, Bergamo, Brescia, Varese, Lecco, Mantova, Cremona e Sondrio in una nota dell'ufficio stampa di Gori - Per questo diciamo un sì convinto e ci organizzeremo perché il referendum sia una vittoria di tutti i lombardi e non una bandierina di una parte. Il comitato si presenterà pubblicamente l'11 luglio a Varese. In questa occasione verranno spiegate le ragioni della scelta di votare sì".
In serata arriva la risposta del
governatore della Lombaria "Bene, finalmente - scrive Maroni su Facebook
-. Ma una domanda la voglio fare al Pd lombardo e al suo segretario: perché
finora il Pd ha definito inutile il referendum e mi ha sempre attaccato
accusandomi di sprecare soldi pubblici? Che confusione - conclude il
governatore - in casa dem... Che pazienza da parte mia".La consultazione è stata voluta dal governatore Roberto Maroni e a sostegno del Sì si sono già
schierati tutto il centrodestra e il M5S, che aveva votato a favore della consultazione anche in Consiglio regionale consentendo a Maoni di avere la maggioranza qualificata necessaria per il via libera. Finora ufficialmente il Pd, invece, aveva definito inutile il referendum convocato dal governatore il prossimo 22 ottobre. "L'autonomia e i benefici per la crescita e il lavoro per tutti non possono essere strumentalizzati da una parte politica che ha isolato fino ad ora la Lombardia - dichiarano i sindaci di Milano, Bergamo, Brescia, Varese, Lecco, Mantova, Cremona e Sondrio in una nota dell'ufficio stampa di Gori - Per questo diciamo un sì convinto e ci organizzeremo perché il referendum sia una vittoria di tutti i lombardi e non una bandierina di una parte. Il comitato si presenterà pubblicamente l'11 luglio a Varese. In questa occasione verranno spiegate le ragioni della scelta di votare sì".
Pronta anche la reazione della Lega, che con il capogruppo al Pirellone, Massimiliano Romeo accoglie con favore l'iniziativa dei sindaci del centrosinistra. "Sono contento che i sindaci del Pd della Lombardia abbiano compreso che non si tratta del referendum della Lega, ma di tutti i cittadini, senza distinzioni di colore politico - commenta l'esponente del Carroccio -. L'autonomia regionale riguarda tutti i lombardi e non certamente solo una parte politica".
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