Le
cooperative Clo e 3L (appalto di gestione del reparto logistica Composad) hanno
deciso, in accordo con Legacoop, di far uscire i propri lavoratori, non
sussistendo le condizioni di sicurezza, e di non far entrare quelli del turno
delle 14. A metà mattina, le forze dell’ordine hanno tentato di rimuovere il
blocco esterno, per permettere l’ingresso dei mezzi pesanti, ma inutilmente. Nei
tafferugli alcuni manifestanti sono rimasti contusi. Alle 17, i lavoratori
diretti Composad e Gruppo Saviola, raccolti dall'azienda hanno raggiunto lo stabilimento in Gerbolina assieme al presidente
Alessandro Saviola ed ai massimi dirigenti. Obiettivo, manifestare tutta la
loro esasperazione: il 40% delle materie prime prodotte dal gruppo viene
impiegato in Composad ed i blocchi alle merci e lo stop imposto alla produzione
Composad mettono pertanto a rischio l’intero gruppo.
Viadana (Mantova). Scene
d’altri tempi alla Composad
A quel punto, accade la cosa peggiore per
ogni lavoratore e per chiunque lotti non solo per i propri, ma per i diritti di
tutti: alcuni dipendenti diretti della Composad, guidati dal presidente del
gruppo industriale, da dirigenti e capi-reparto, si sono schierati contro i
loro colleghi in sciopero, Tanto che la polizia
è dovuta intervenire prima mettendosi in mezzo, poi lanciando addirittura
alcuni lacrimogeni per disperdere la gente. Un capo-reparto (e in precedenza
RSU di Cgil nella stessa azienda…), intervistato da un’emittente locale, ha
dichiarato: “Se si blocca la produzione perdiamo fornitori e ordini e ci
rimettiamo anche noi”.
Poco dopo
le 14 una decina di poliziotti in assetto anti-sommossa ha cercato di
liberare l’ingresso della fabbrica. C’è stato un corpo a corpo molto duro. Il
primo di una serie culminata con lancio di lacrimogeni e una decima di
feriti. Infatti dopo circa tre ore di relativa calma con qualche
grido di incoraggiamento verso i sette lavoratori saliti nottetempo sul
tetto della fabbrica per rendere ancora piu plateale la protesta, è
arrivato il peggio di un pomeriggio di un giorno cani. L'avvisaglia
che qualcos’altro di grave stava per succedere si è avuta quando il
blindato della Polizia si è spostato sull'altro lato della strada, bloccando
anche con auto civili la direzione opposta. Era il segnale che
stavano arrivando i lavoratori diretti della Composad: operai e impiegati con
in testa il presidente del Gruppo Alessandro Saviola che avevano marciato da
viale Lombardia fino alla sede di Composad, in segno di solidarietà nei
confronti dei colleghi Composad presi d'ostaggio dai manifestanti. Al grido di
“legalità, legalità, hanno marciato sino a quando Polizia e Carabinieri hanno
formato uno sbarramento umano. Intenzione dei lavoratori era quella di liberare
il cancello sostituendosi alle Forze dell’Ordine.
Un paio di dirigenti Composad sono risusciti a
passare, pur con gli occhi arrossati per l’acre fumo, arrivando al cancello per
cercare di aprirlo ed entrare in casa propria, come hanno ripetuto sino a
perdere la voce. Dall’interno altri dipendenti con le guardie giurate hanno
formato un cordone umano pronti a scattare versi gli indiani che sono rimasti
fermi, invitati alla calma dai tre rappresentanti dell’Adl Cobas. Il
timore dei dirigenti, espresso al capo della Polizia, era che questi blocchi
potessero ripetersi anche il mattino dopo esprimendo anche preoccupazione per
ulteriori problemi durante la notte.
Tensione alla Composad,
scontri: lancio di lacrimogeni
Alle 5 di mattina sette operai della
cooperativa Viadana Facchini erano saliti sul tetto per protesta, primi scontri
nel pomeriggio, poi corteo di lavoratori del Gruppo Saviola insieme agli
imprenditori a sostegno dei dipendenti dell'azienda, celere in tenuta anti
sommossa
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