FERMIAMO
I
SIGNORI DELLA GUERRA!
Appello
di Alex Zanotelli
Trovo
vergognosa l’indifferenza con cui noi assistiamo a una ‘guerra mondiale a
pezzetti’, a una carneficina spaventosa come quella in Siria, a un attacco
missilistico da parte di Trump contro la base militare di Hayrat in Siria, ora
allo sgancio della Super- Bomba GBU-43 (la madre di tutte le bombe) in
Afghanistan e a un’incombente minaccia nucleare.
L’Italia,
secondo l’Osservatorio sulle armi, spenderà quest’anno 23 miliardi di euro in
armi (l’1,18% del Pil) che significa 64 milioni di euro al giorno! Ora
Trump, che porterà il bilancio
militare USA a 700 miliardi di dollari, sta premendo perché l’Italia arrivi al 2% del Pil che significherebbe 100 milioni di euro al giorno. “Pronti a rivedere le spese militari – ha risposto la ministra della Difesa R. Pinotti – come ce lo chiede l’America”. La Pinotti ha annunciato anche che vuole realizzare il Pentagono italiano a Centocelle (Roma) dove sorgerà una nuova struttura con i vertici di tutte le forze armate. La nostra ministra della Difesa ha inoltre preparato il Libro Bianco della Difesa, in cui si afferma che l’Italia andrà in guerra ovunque i suoi interessi vitali saranno minacciati. È un autentico golpe democratico che cancella l’articolo 11 della Costituzione. Dobbiamo appellarci al Parlamento italiano perché non lo approvi. Il Libro Bianco, inoltre, definisce l’industria militare italiana ‘pilastro del Sistema paese’.
militare USA a 700 miliardi di dollari, sta premendo perché l’Italia arrivi al 2% del Pil che significherebbe 100 milioni di euro al giorno. “Pronti a rivedere le spese militari – ha risposto la ministra della Difesa R. Pinotti – come ce lo chiede l’America”. La Pinotti ha annunciato anche che vuole realizzare il Pentagono italiano a Centocelle (Roma) dove sorgerà una nuova struttura con i vertici di tutte le forze armate. La nostra ministra della Difesa ha inoltre preparato il Libro Bianco della Difesa, in cui si afferma che l’Italia andrà in guerra ovunque i suoi interessi vitali saranno minacciati. È un autentico golpe democratico che cancella l’articolo 11 della Costituzione. Dobbiamo appellarci al Parlamento italiano perché non lo approvi. Il Libro Bianco, inoltre, definisce l’industria militare italiana ‘pilastro del Sistema paese’.
Mentre
in Europa stiamo assistendo in silenzio al nuovo schieramento della NATO nei
paesi baltici e nei paesi confinanti con la Russia. In Romania, la NATO ha
schierato razzi anti-missili e altrettanto ha fatto in Polonia a Redzikovo. Ben
cinquemila soldati americani sono stati spostati in quei paesi. Anche il nostro
governo ha inviato 140 soldati italiani in Lettonia. Mosca ha risposto
schierando a Kaliningrad Iscander ordigni atomici, i 135-30. Siamo ritornati
alla Guerra Fredda con il terrore nucleare incombente. (La lancetta
dell’Orologio dell’Apocalisse a New York è stata spostata a due minuti dalla
mezzanotte come ai tempi della Guerra Fredda).
Ecco
perché all’ONU si sta lavorando per un Trattato sul disarmo nucleare
promosso dalle nazioni che non possiedono il nucleare, mentre le 9 nazioni che
lo possiedono non vi partecipano. È incredibile che il governo
Gentiloni ritenga che tale Conferenza “costituisca un elemento fortemente
divisivo”, per cui l’Italia non vi partecipa. Eppure l’Italia, secondo le stime
della Federation of American Scientists (FAS), ha sul territorio almeno
una settantina di vecchie bombe atomiche che ora verranno rimpiazzate dalle più
micidiali B61-12. E dovremmo mettere in conto anche la possibilità, segnalata
sempre dalla FAS, di Cruise con testata atomica a bordo della VI Flotta USA con
comando a Napoli. Quanta ipocrisia da parte del nostro governo!
Davanti
a una così grave situazione, non riesco a capire il quasi silenzio del
movimento italiano per la pace. Una cosa è chiara: siamo frantumati in tanti
rivoli, ognuno occupato a portare avanti le proprie istanze! Quand’è che
decideremo di metterci insieme e di scendere unitariamente in piazza per
contestare un governo sempre più guerrafondaio? Perché non rimettiamo
tutti le bandiere della pace sui nostri balconi? Ma ancora più male mi fa il
silenzio della CEI e delle comunità cristiane. Questo nonostante le forti prese
di posizione sulla guerra di Papa Francesco. È un magistero il suo, di
una lucidità e forza straordinaria. Quando verrà recepito dai nostri vescovi,
sacerdoti, comunità cristiane? Dopo il suo recente messaggio inviato alla
Conferenza ONU, in cui ci dice che “dobbiamo impegnarci per un mondo senza armi
nucleari”, non si potrebbe pensare a una straordinaria Perugia-Assisi, promossa
dalle realtà ecclesiali insieme a tutte le altre realtà, per dare forza al
tentativo della Nazioni unite di mettere al bando le armi atomiche e dire basta
alla ‘follia’ delle guerre e dell’industria delle armi? Sarebbe questo il regalo
di Pasqua che Papa Francesco ci chiede: “Fermate i signori della guerra, la
violenza distrugge il mondo e a guadagnarci sono solo loro”.
Infatti
nel 2015 abbiamo esportato armi pesanti per un valore di oltre sette miliardi di
euro! Vendendo armi ai peggiori regimi come l’Arabia Saudita. Questo in barba
alla legge 185/90 che vieta la vendita di armi a paesi in guerra o dove i
diritti umani sono violati. L’Arabia Saudita è in guerra contro lo Yemen,
dove vengono bombardati perfino i civili con orribili tecniche speciali. Secondo
l’ONU, nello Yemen è in atto una delle più gravi crisi umanitarie del Pianeta.
All’Arabia Saudita abbiamo venduto bombe aeree MK82, MK83, MK84, prodotte
dall’azienda RMW Italia con sede legale a Ghedi (Brescia) e fabbrica a
Domusnovas in Sardegna. Abbiamo venduto armi anche al Qatar e agli Emirati arabi
con cui quei paesi armano i gruppi jihadisti in Iraq, in Libia, ma soprattutto
in Siria, dov’è in atto una delle guerre più spaventose del Medio
Oriente. In sei anni di guerra ci sono stati 500.000 morti e dodici milioni di
rifugiati o sfollati su una popolazione di 22 milioni! Come italiani, stiamo
assistendo indifferenti alla tragica guerra civile in Libia, da noi
causata con la guerra contro Gheddafi. E ora, per fermare il flusso dei
migranti, abbiamo avuto la spudoratezza di firmare un Memorandum con il governo
libico di El Serraj che non riesce neanche a controllare Tripoli. E così
aiutiamo la Libia a frantumarsi ancora di più. E con altrettanta noncuranza
assistiamo a guerre in Sud Sudan, Somalia, Sudan, Centrafrica, Mali. Senza
parlare di ciò che avviene nel cuore dell’Africa in Congo e Burundi. E
siamo in guerra in Afghanistan: una guerra che dura da 15 anni ed è costata agli
italiani 6, 6 miliardi di euro.
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