Altre 27 denunce per i soliti comitati e sindacati organizzati
Da Senza Soste
Il video ricevuto e pubblicato dalla
nostra redazione sulla situazione che si è venuta a creare nel palazzo
del Picchetto occupato di piazza Guerrazzi non poteva non generare
dibattiti, risposte e reazioni. /http://www.senzasoste.it/caso-picchetto-nel-palazzo-occupato-stanze-pagamento/
Dal sindaco Nogarin che invoca lo
sgombero senza precisare che fine faranno quelle famiglie, molte delle
quali sono vittime, passando per il sindacato Asia che per primo
denunciò la situazione 5 mesi fa fino ai diretti interessati alla denuncia intervistati da Il Tirreno, le reazioni sono state molte e le abbiamo riassunte in fondo all’articolo.
denunciò la situazione 5 mesi fa fino ai diretti interessati alla denuncia intervistati da Il Tirreno, le reazioni sono state molte e le abbiamo riassunte in fondo all’articolo.
Il Tirreno, il giorno 15 aprile ha
intervistato il cosiddetto “gestore” dell’occupazione del palazzo del
Picchetto. In questa intervista dove ovviamente l’interessato smentisce
tutto, ci sono alcune dichiarazioni che avrebbero bisogno di
chiarimenti: “Altre persone mi sono state mandate direttamente dalla
Caritas” e “Chi abita qui è registrato regolarmente e la Digos, la
Polizia Municipale e la prefettura sanno chi si trova qui dentro”.
Vengono allora spontanee alcune domande. Quali rapporti ci sono tra la
Caritas e questa occupazione? La Caritas è a conoscenza di quale metodo
si usa nei confronti di alcuni “ospiti” di quella struttura? E
soprattutto, la Questura, prefettura e polizia municipale, erano a
conoscenza di quanto accadeva lì dentro? Il problema è che le vere
vittime di quell’occupazione sono le famiglie che ci abitano, alcune
come si vede dal video sarebbero costrette a pagare per avere un tetto
sopra la testa.
In
questi giorni però una reazione delle forze dell’ordine e della
magistratura c’è stata. Ed ecco che pochi giorni dopo la denuncia
pubblica di una richiesta di soldi in un’occupazione (la cui prima
denuncia era proprio nata da un corteo del sindacato Asia e Comitato
Diritto all’abitare), sono state recapitate oltre 27 denunce proprio ad
appartenenti ad Asia e ai movimenti. Le denunce riguardano un episodio dell’8 febbraio 2014 in
cui, secondo la Procura queste 27 persone, quasi tutte delle famiglie
in difficoltà, protestarono durante il consiglio comunale perché
l’amministrazione piddina aveva decurtato loro alcuni punteggi per la
graduatoria delle case popolari. Una delegazione del Comitato, tra
l’altro, venne anche ricevuta dall’allora sindaco Cosimi.
azioni della denuncia, si può
leggere che alcuni “partecipando alla manifestazione di protesta,
entrando nella sala consiliare e parlando fittamente con altri
manifestanti”.
Che reato sarebbe? Per altri il reato, invece, è quello di aver esposto un cartello o essersi legati alla balaustra oppure aver partecipato all’incontro con il sindaco. Alcuni militanti del Comitato invece sarebbero denunciati perché
Che reato sarebbe? Per altri il reato, invece, è quello di aver esposto un cartello o essersi legati alla balaustra oppure aver partecipato all’incontro con il sindaco. Alcuni militanti del Comitato invece sarebbero denunciati perché
“partecipando
alla manifestazione di protesta ed appendendo uno striscione alla
scalinata principale del Comune, nonché pur non prendendo parte alla
materiale azione di disturbo, confabulavano attivamente e ripetutamente
con i manifestanti i quali prendevano disposizioni dagli stessi”. In
pratica quando durante i consigli comunali riguardanti Aamps, Pd e Cgil
mandarono alcuni loro scagnozzi a fomentare i lavoratori ed a creare
condizioni impossibili per lo svolgimento, oppure quando il M5S chiamò a
raccolta tutti i supporter della Toscana per rispondere al clima
intimidatorio, usando gli stessi parametri di queste 27 denunce ci
sarebbero dovute essere almeno 50 condanne all’ergastolo.
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